Ep. 01: Barbie

Episode 1 July 27, 2023 00:26:38
Ep. 01: Barbie
Cinema Passengers
Ep. 01: Barbie

Jul 27 2023 | 00:26:38

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In questo primo episodio Luca e Beatrice discutono a proposito del film Barbie. E voi, l'avete visto? Cosa ne pensate?

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Cari spettatori, cari spettatrici, benvenuti a bordo. State ascoltando Cinema Passengers, un programma di Your Podcast prodotto da Unigie Radio, la voce dell'Università di Genova. Io sono Beatrice. [00:00:13] Speaker B: E io sono Luca. [00:00:14] Speaker A: E queste Barbie stanno per fare una bella chiacchierata sul film di Barbie. [00:00:18] Speaker B: Tranquilli, senza spoiler. Ma prima la sigla. a presto. E finalmente l'abbiamo visto. [00:00:55] Speaker A: È successo. [00:00:56] Speaker B: È successo. Era più di un anno che ci martellavano con foto dal set, notizie, vero o meno, che fossero trailer, articoli. [00:01:09] Speaker A: Mega hype su questo film, giustamente. [00:01:12] Speaker B: Giustificatissimo. [00:01:13] Speaker A: Giustificatissimo e insomma alla fine ieri ce lo siamo visto questo benedetto film di Barbie. [00:01:20] Speaker B: Appena uscita la prima foto di Margot Robbie e Ryan Gosling completino fluo e pattini avevo già preso il biglietto. [00:01:28] Speaker A: Ci credo, cioè sì anche io ovviamente. [00:01:31] Speaker B: E finalmente il 20 luglio è arrivato anche da noi, è arrivato da noi. [00:01:36] Speaker A: È arrivato solo da noi. [00:01:38] Speaker B: Anche quest'anno è arrivato il 20 luglio ma con sé ha portato l'uscita di Barbie un giorno prima rispetto all'America. che però si sono visti anche l'uscita in contemporanea di Oppenheimer mentre noi dobbiamo aspettare fino al 23 agosto però appunto. [00:01:54] Speaker A: Almeno abbiamo qualcos'altro da aspettare perché dopo barbie c'è uno non sa più che. [00:01:58] Speaker B: Cosa io fisserei il soffitto se non. [00:02:01] Speaker A: Avesse Oppenheimer almeno c'è Oppenheimer adesso C'è tantissimo da dire ovviamente su questo film. Io volevo proprio fare un accenno sull'analisi antropologica della sala cinematografica di ieri sera perché è stato divertentissimo. Noi avevamo i nostri i nostri posti erano proprio, come dire, dietro i sedili di tre ragazze super appassionate. [00:02:26] Speaker B: Ragazze super quarantenni. [00:02:28] Speaker A: Splendide quarantenni, vestite di rosa, forse no, erano anche più giovani. Splendide quarantenni, comunque quelle in generazione, non erano generazione Z, diciamo così, però le mitiche donne avevano messo sul retro appunto del loro sedile, quindi lo vedevamo noi che eravamo dietro, un fantastico telomare fucsia con scritto FEC patriarcato, cioè questo già un po' riassume il mood della serata. [00:02:53] Speaker B: L'humus... L'hummus che frequentava la sala. [00:02:57] Speaker A: No, ma c'è veramente... in realtà c'erano persone di ogni... c'erano uomini, donne di ogni età, tante ragazzine, però neanche poi così tante. Insomma, c'era questo... c'era molta gente sicuramente che aveva giocato con le Barbie in passato. [00:03:14] Speaker B: Noi stiamo registrando il giorno dopo l'uscita. Oggi è il 21 luglio, poi voi magari questa puntata la vedrete anche a novembre. Ma i primi dati che sono usciti parlano di un incasso di un giovedì sera di 2 milioni di euro. Noi trovare un film italiano che guadagna 2 milioni di euro ne scarti il 90%. [00:03:31] Speaker A: E' fantascienza praticamente. [00:03:34] Speaker B: E' stato un vero e proprio fenomeno È già un fenomeno di massa dopo un giorno che è uscito. Anche tornando con l'autobus, siamo passati davanti a un cinema e lì c'è stato l'assalto. Stavolta tutte ragazzine, top rosa, ventagli. [00:03:50] Speaker A: Anch'io avevo una camicia rosa, ovviamente. Esatto, il tuo ventaglio bellissimo per salvarci dal caldo della sala cinematografica. appunto il dettaglio del telomare come se fosse una bandiera messo così, fa il patriarcato, cioè già questo dice tutto, è fantastico. [00:04:06] Speaker B: E quindi questo film è già un successo? Era già un successo? [00:04:11] Speaker A: Era già un successo sì, di base io appunto appena prima di entrare in sala ci stavamo un po' confrontando, ci stavamo pensando ma c'è stato un altro film, ovviamente sempre un film commerciale, sempre un film americano, che ha scatenato così tante reazioni, anche così tanta promotion così specifica, anche proprio così legata ai gadget, così legata all'estetica, a certi dettagli. Secondo me non ci risultava così subito, su due piedi non ci è venuto in mente un altro film che ha portato così tanto scompiglio a questo livello come Barbie. [00:04:52] Speaker B: Giusto, andando indietro, semplicemente un film che ha coinvolto, diciamo, tante persone e l'ultimo è stato Joker, quindi da dopo la pandemia questo è proprio il film, è un instant cult quasi, perché sarà un instant cult. che appunto ha così impatto sugli spettatori. Allora la trama in realtà è relativamente semplice e devo dire che dal trailer si capisce molto dove va a parare perché il film si apre in questo meraviglioso mondo di Barbie Vediamo Barbie che si fa la doccia senza acqua, fa colazione versandosi dal cartone, niente. Vediamo che tutto va bene, vediamo Ken che prova in tutti i modi a farsi notare da Barbie e tutto va per il meglio, ma a un certo punto si rompe qualcosa. Barbie sente il bisogno di dover andare nel mondo reale e da lì si apre il film. Dunque, il film è prettamente comico, fa ridere, vuole far ridere e devo dire che ci riusce. [00:05:58] Speaker A: E fa ridere, ci siamo divertiti molto, questo va detto. [00:06:01] Speaker B: Non credo che sia uno spoiler dire che è molto trash. [00:06:06] Speaker A: Allora io non lo definirei proprio prettamente trash, io di base proprio la prima volta che ho sentito parlare di questo film ho saputo che ci sarebbe stato un film su Barbie, ho pensato mamma mia a che livello siamo arrivati come trash. Poi non so come, cioè è stato dall'oggi al domani che io ho iniziato a dire no ma io lo voglio vedere per forza. [00:06:26] Speaker B: Greta Gerwig alla regia e Baumbach insieme. [00:06:30] Speaker A: A lei alla scrittura. Executive producer e anche insieme alla scrittura, sì. [00:06:34] Speaker B: Insomma loro erano già garanzia di qualcosa, quantomeno di pensato. [00:06:41] Speaker A: Infatti poteva andarci molto peggio, nel senso che io non lo definirei proprio prettamente trash perché poteva essere... [00:06:49] Speaker B: L'estetica però è quella, cioè diciamo è tutto molto plasticosa. [00:06:53] Speaker A: L'estetica è camp, è un po' kitsch, è giustamente life in plastic is fantastic, come diceva la canzone. Per cui sì, è il mondo di Barbie. All'inizio devo dire che c'è questo effetto secondo me molto divertente, appunto tutte le prime volte che vedi Margot Robbie fare la Barbie, alzarsi dal letto, fare la doccia senza acqua, bere le cose senza dentro appunto niente, dentro al cartone di latte non c'è niente. le prime volte è proprio divertente da vedere questo live action di Barbie. Poteva essere una storia molto più vuota, mentre invece qualcosa, diciamo se non altro, un pensiero dietro c'è stato per questa storia, per questa sceneggiatura, appunto Greta Gerwig, che è una regista interessante. [00:07:40] Speaker B: Poi chiamala Estetica Camp, chiamala Estetica Kitsch, chiamala come vuoi, ma io quando vedo Ken ammiccare, vedo anche delle stelline spuntare dai suoi occhi, posso chiamarla Trash o non va bene? [00:07:50] Speaker A: No, allora in effetti hai il diritto di chiamarla Trash. [00:07:55] Speaker B: Io avevo già rimosso quella parte. Mi sento molto Salvini questo nome. Posso chiamarla Trash? Ah no? [00:08:02] Speaker A: Non posso. No, allora, in effetti c'era un po' questa pioggia di stelline in sovrimpressione sullo schermo. Sì, sì, sì. Quello era trash. Basta. Chiuso l'argomento, sono d'accordo. [00:08:13] Speaker B: E va bene così, va bene così. Cioè, noi siamo andati anche per quello. [00:08:16] Speaker A: Anche per quello. Per tornare al film, ma anche le stelline erano il film, per tornare alla struttura del film, diciamo così, della trama, sappiamo che a un certo punto Barbie va nel mondo reale e lì, non è che vogliamo fare spoiler però, è una parte in cui la sceneggiatura... Si. [00:08:35] Speaker B: Vede già nel trailer comunque. [00:08:36] Speaker A: Sì, si vede nel trailer che va nel mondo reale però quella parte lì a me è piaciuta molto, senza dire troppo, perché lì esce una certa acutezza, una certa intelligenza nella scrittura dei dialoghi, soprattutto nel momento in cui, come dire, veniamo a conoscenza dei vari dirigenti della Mattel e quella è una parte interessante per come è scritta e soprattutto il cortocircuito che si crea in Barbie nel momento in cui vede che il mondo reale è completamente l'opposto di Barbieland e qua diciamo ci sarebbe molto da dire. [00:09:16] Speaker B: Eh beh, grazie al cazzo che... [00:09:18] Speaker A: Non so, però per Barbie non è così scontato, infatti c'è cortocircuito in questa... Lei è Barbie stereotipo, Margot Robbie è Barbie stereotipo, e lei non capisce perché nel mondo reale le donne non sono al potere, che strano. È proprio questa la parte del film in cui forse esce di più questa sorta di satira sociale, femminista, E secondo me in questa parte va bene, cioè è strutturata bene. Tu invece che cosa ne pensi? [00:09:49] Speaker B: Allora, mi aspettavo che in questo film tutti i personaggi maschili fossero rappresentati come delle macchiette. [00:09:58] Speaker A: Infatti è così. [00:09:59] Speaker B: E così è. Forse uno se ne salva, però tutti, ovviamente il genere maschile è rappresentato in maniera molto piatta e molto. [00:10:09] Speaker A: Stereotipata e. [00:10:10] Speaker B: Comica e mi sta anche bene così. In questo film è presente la Mattel e vediamo il primo grosso e palese tentativo di rebranding che fa perché è chiaramente una mega operazione di rebranding che prova a portare Barbie che è proprio il prodotto del patriarcato per l'eccellenza, proprio la bambola schiaffata alla bambina e dicendo, toh, tu devi essere così e non puoi essere... [00:10:42] Speaker A: Il modello da seguire. [00:10:43] Speaker B: Prova a prendere questo modello vecchio di 50 anni e provare a riportarlo nel 2023. Chiaramente lo fa tramite questo film e qua Mattel, che ricordiamo è stata produttrice del film, ci marcia e fa dell'autorionia molto scontata e molto presente. [00:11:02] Speaker A: Allora, secondo me, ecco, questo è un tema importante di cui parlare, appunto, la presenza proprio della Mattel, non solo della Barbie, ma se uno ci fa caso, se appunto ripensa un po', chi ha già visto il film, ha tutto il corso del film e anche i personaggi secondari, anche proprio scene veloci, sketch veloci, In realtà c'è tanto anche proprio della Mattel in generale. È quasi una sorta di film che ti racconta anche la storia della Mattel e la storia della Barbie. Ricordiamo che la prima Barbie è del 1959 e la prima Barbie aveva solamente il costume intero a righe bianca e nero e infatti è la scena in cui Margot Robbie appunto è vestita in questo costume, ha questo costume bianco e nero e si cita 2001 di sé nello spazio. Comunque appunto la Mattel cerca di raccontare anche un po' di sé però ovviamente ironizzando ormai anche sui vecchi modelli di Barbie che sono ormai fuori produzione perché oggi ovviamente sarebbero invendibili. C'è qualcosa di molto intelligente, secondo me, in questa autoironia che viene utilizzata dalla Mattel. Molta intelligenza, forse anche un po' troppa furbizia. Non so, si cerca in qualche modo di... di reinserirsi nel mondo attuale però di fatto la Barbie è sempre la Barbie. [00:12:27] Speaker B: Dopo questo film e dato il successo che ha avuto mi taglierei un piede se nella Matteo non si rimettesse a vendere migliaia e migliaia di Barbie. [00:12:38] Speaker A: Ma sta già succedendo. [00:12:39] Speaker B: Se adesso una madre trentenne, se prima di questo film non avrebbe mai comprato Barbie a sua figlia perché rappresentava un certo tipo di di personaggio sicuramente, anzi tantissime, verranno poi influenzate adesso che Barbie è diversa a comprare questo giocattolo per le loro figlie. Il film, come dicevamo prima, vuole essere un film femminista e ci sono diversi messaggi femministi al suo interno ed è quello che mi ha fatto più arrabbiare, ma non per la presenza dei messaggi in sé, per il fatto che sono tutti veicolati in una operazione commerciale enorme. Cioè, chiamatelo pink washing, chiamatelo come volete, ma io mi sono stufato di questi brand che si inseriscono nei movimenti, nelle lotte sociali, come può essere il femminismo, come può essere la lotta dei movimenti LGBT, La lotta per il clima si inseriscono e mettono il loro logo e vendono i loro prodotti. Mi sono rotto il cazzo di dover comprare lo spazzolino in bambù perché l'azienda che lo produce sponsorizza i Fridays for Futures. Forse qua siamo un po' pesanti. [00:14:00] Speaker A: Io voglio essere pesante. [00:14:06] Speaker B: E così io non mi voglio vendere per così poco. Cioè, teniamo le operazioni commerciali fuori dalle lotte sociali. Scusami, finisco il mio rant socialista. Nel senso, anche il messaggio che vuole mandare il film è che è tipico di un certo femminismo anglosassone. Il patriarcato va abbattuto perché vogliamo le donne manager, vogliamo le donne Presidente degli Stati Uniti, vogliamo le donne della Corte Suprema. [00:14:39] Speaker A: Che è quello che succede a Barbieland, dove tutte le barbie ricoprono dei posti importanti, che siano Presidenti o delle cariche importanti. [00:14:49] Speaker B: È un messaggio, a mio avviso, totalmente sbagliato. Anzi, più ci vai a pensare, più è agghiacciante. Perché non è tanto abbattere il patriarcato sostituendolo con un matriarcato. Non è distruggere i ruoli di potere per poi sostituirli con altri ruoli di potere. Perché poi, anche se ci fossero solo donne in ogni posizione di potere, sarebbero comunque la metà dell'1% della popolazione mondiale. Ci saranno comunque le operaie che magari rimangono a casa da lavoro perché non possono portare avanti una paternità e lavorare allo stesso tempo. Ci saranno comunque le ricercatrici che non riusciranno a trovare spazio. Ciao, sono sempre Luca. In un tempo che va dai 30 secondi alle 2 ore potrei esservi lanciato in frasi compromettenti o comunque molto forti, semplicemente perché il tema mi appassiona molto. Penso che sia meglio per tutti che voi non le sentiate. Scusate l'intromissione. Buon proseguimento. Vabbè, comunque chiudo. Non è tanto abbattere le posizioni di potere maschile per sostituirle con posizioni di potere femminile, è abbattere il potere in sé, che è alla base della nostra società patriarcale, e questo è innegabile. [00:16:24] Speaker A: Cioè, allora, qua c'è veramente di tutto e di più da dire, da ribattere, anche da condividere perché, allora, io su molte cose sono d'accordo. Cioè, la verità è che noi ieri, usciti dal cinema, per quanto sia stata una bella esperienza, gli attori in sé sono bravissimi e ci siamo divertiti molto perché, secondo me, soprattutto la prima parte è molto divertente, E' vera questa cosa, purtroppo sta diventando sempre più frequente, questa sorta di capitalismo però farcito di messaggi, che però sono dei messaggi importanti. Quindi in realtà io poi ci ho riflettuto molto. e in realtà io ho una posizione un po' più morbida nei confronti di Barbie per il semplice fatto che forse noi già di base non è che ci potevamo aspettare il film femminista puro per eccellenza perché di base un film di Barbie prodotto da Mattel È un film commerciale, è un film capitalista che appunto ci inviterà a comprare gadget di Barbie o comunque ci sarà tutto un business legato al merchandising. [00:17:39] Speaker B: Barbie biodegradabile. [00:17:40] Speaker A: Tutto quanto, esatto. Però questa cosa qui, c'è it's no secret a un certo punto, è anche vero. Quindi nel senso io all'inizio ero un po' più così, della tua idea, della tua posizione. Anch'io era abbastanza rigida appena uscita dalla sala, ma non rigida nel senso il film non mi è piaciuto, bisogna boicottarlo, anzi, secondo me la gente lo deve vedere anche un po' perché per capire appunto vari vari aspetti di quest'operazione perché se non altro è un film particolare del eh del nostro tempo e quindi penso che sia interessante a priori andarlo a vedere però ecco sì qualche critica va fatta eh forse anche lo stesso femminismo per quanto piuttosto anche edulcorato perché poi si tratta sempre di una storia che che deve andare un film che deve andare anche a prendere un certo tipo di pubblico anzi diciamo dai dai bambini dai ragazzini fino agli adulti insomma un po' di tutto quindi alla fine deve anche mettere un po' d'accordo tutti d'accordo e però insomma io non vorrei essere così tanto rigida nei confronti di questo film perché certe cose purtroppo ce le potevamo anche aspettare. La vera riflessione è legata forse al fatto che appunto oggi si va sempre di più verso un consumismo sempre più estremo e questo film comunque ne è la prova nel bene e nel male però c'è anche chi dice beh ma consumismo per consumismo se non altro questa storia manda dei messaggi positivi in certi momenti e questo io un po l'ho anche sentito da alcune persone con cui ho avuto modo di parlare dopo la visione del film alcuni conoscenti alcuni amici E quindi in realtà molte persone sono rimaste soddisfatte anche dicendo sì, ma comunque era il film di Barbie, cioè non era così scontato che già si tirassero fuori dei temi, ci fossero certi monologhi, ci fossero certi discorsi legati alla questione femminile, all'essere donna proprio. C'è un monologo di America Ferrera appunto sulla difficoltà di essere donna nel mondo reale, non certo in Barbieland. Quindi va tutto bene, forse noi ci aspettavamo anche troppo quindi per quello ti dico di magari essere un po' meno rigidi dal punto di vista proprio del giudicare eh la coerenza del film o non so come dire la la purezza del del femminismo che viene raccontato in questo film perché di fatto non è puro, non sono eh come dire cioè è tutto un po' all'acqua di rose, siamo d'accordo? [00:20:28] Speaker B: Ma infatti io la prendo come tale perché credo di avere gli strumenti per farlo. Quello che mi preoccupa è come questo film sarà preso dal pubblico. Perché ho già potuto vedere altre occasioni, altri eventi, altre persone inserite in operazioni commerciali come queste, portare dei valori. che poi quelli che sono secondo me la mia idea di giustizia e quindi di femminismo sbagliati, solo in virtù dell'esaltazione di se stessi e del proprio brand. Quindi a me sta cosa non piace perché come questo film, questo rebranding della Mattel potrebbe essere un trampolino di lancio per Mattel stessa, si può fare anche la dietrologia e dire ok, qua abbiamo visto il patriarcato che Perché non credo che il CEO di Warner Bros, David Zaslav, sia un femminista incallito. Posso anche vederla come il patriarcato che si prende per il culo per un'ora e mezza di film e dà il giochino, cioè svia... [00:21:32] Speaker A: Il contentino! [00:21:33] Speaker B: Dà il contentino al movimento femminista, che poi davvero fare tutto l'erbo è un fascio sbagliato, però chiaramente quello che mi. [00:21:41] Speaker A: Preoccupa... Vabbè, ma ci sta che tu sia un po' provocatorio, un po' critico, siamo qui apposta... [00:21:45] Speaker B: E intanto... [00:21:47] Speaker A: E intanto non si fanno progressi. [00:21:50] Speaker B: Perché il sistema del potere rimane lì. [00:21:52] Speaker A: Questo è tutto vero. [00:21:54] Speaker B: Quindi il mio messaggio finale è ridimensioniamo questo film al film che vuole essere, cioè alla pubblicità più bella del mondo. Per me questa è la pubblicità più bella che abbia mai visto. Scusami, fammi chiudere solo con un personaggio che ne abbiamo solo accennato, Ken. [00:22:14] Speaker A: Beh, chiudere qua c'è tanto da dire anche su Ken, assolutamente. [00:22:19] Speaker B: Io mi aspettavo in questo film di farmi delle belle risate ridendo dello stereotipo dell'uomo che poteva essere incarnato da Ken, però abbiamo trovato un personaggio che è molto più profondo di così. [00:22:31] Speaker A: Per me, soprattutto verso la fine, ci sono dei momenti di profondità assoluti del personaggio di Ken, forse tra le mie scene preferite. [00:22:42] Speaker B: Quella del finale? [00:22:43] Speaker A: Sì, ci sono dei momenti di grande sensibilità appunto di di profondità che vengono dal suo personaggio per quanto per quasi tutto il tempo del film Ken sia un po' una figurina, un oggetto. Diciamoci la verità perché se la Gerwig vuole fare una critica, una satira appunto della società attuale dicendo che le donne sono oggetto. Nel mondo di Barbie è il contrario, sono uomini che sono un po' delle decorazioni e non si sa nemmeno se hanno una casa. Non hanno le loro case dei sogni come invece tutte le Barbie. e quindi diciamo che il personaggio di Ken per tutto il film è appunto un po' così, un po' decorativo nel finale però secondo me cioè c'è stato un buon lavoro da quel punto di vista lì nella costruzione del personaggio. Forse rimane tutto un po' lì cioè il problema è che nel finale ci sembra che si dovrebbero risolvere certe cose che forse però non si risolvono completamente. [00:23:52] Speaker B: A me sembra la brutta copia di l'albero della vita di Terence Mullick. [00:23:57] Speaker A: Allora sì, qua è un po' svaccato. Non andiamo oltre, però sul finale ci sono stati dei momenti un po' tipo what? Cosa sta succedendo? Però nostra opinione. Il finale secondo me è abbastanza sospeso. Invece per quanto riguarda Ken abbiamo detto che alla fine qualche cosa ne esce fuori da questo povero uomo da spiaggia. E l'unica cosa che vorrei ancora dire riguardo i personaggi, forse si poteva fare qualcosa di più per approfondire America Ferrera e sua figlia, il personaggio della figlia di America Ferrera, perché sono appunto le due donne del mondo reale e una di queste giocava con Barbie da ragazza, la mamma, però secondo me non sono state approfondite così bene. [00:24:48] Speaker B: Sì, sono lasciate un po' lì per caso. [00:24:50] Speaker A: Vabbè, insomma, quindi... [00:24:52] Speaker B: Cose ne abbiamo dette tante. [00:24:53] Speaker A: Sì, tante cose. Io, appunto, credo che sia importante portare alla luce la critica. La critica nei confronti di questo, come dire, femminismo messo un po' al servizio della Mattel, perché purtroppo è la verità, se si va un po' a scavare è così. però bisogna anche prendere le cose positive di questo film perché secondo me alla fine Greta Gerwig voleva dire a tutti che avere troppi modelli e sperare di essere barbi stereotipo non ha senso perché la stessa barbi stereotipo già dall'inizio del film non si sente più barbi stereotipo quindi i modelli forse sono ormai completamente da smantellare però ci siamo divertiti un sacco perché l'autoironia in questo film, secondo me, è stata proprio... cioè, ce la siamo godute, questo va detto. [00:25:41] Speaker B: Ci siamo comunque goduti il film. Quindi, se siete tra le quattro persone che in Italia, quando uscirà questa puntata, non avranno ancora visto Barbie, andatelo a vedere. Noi vi ringraziamo per la pazienza e per averci ascoltato. Vi invitiamo a seguirci sulla nostra pagina. [00:25:59] Speaker A: Instagram cinema underscore passengers. [00:26:04] Speaker B: E vi invitiamo a seguire sul sito e sulla pagina Instagram unigeradio che produce il nostro e tanti altri podcast. La nostra puntata finisce qui. [00:26:14] Speaker A: Grazie e alla prossima.

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