Ep. 46: Conclave

Episode 46 May 13, 2025 00:42:24
Ep. 46: Conclave
Cinema Passengers
Ep. 46: Conclave

May 13 2025 | 00:42:24

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Meme, fantapapa, fan edit: il conclave non è mai stato così cool. E a entrare a capofitto in questa nuova fenomenologia pop del procedimento cardinalizio è stato proprio "Conclave", l'ultimo film di Edward Berger che è tornato in sala per l'occasione - letteralmente - ed è disponibile da un paio di settimane su Prime Video.

Attitudine alla "Mean Girls", atmosfera intrigante e tesa alla Dan Brown e confezionamento da Oscar - almeno secondo l'Academy, che lo scorso marzo lo ha premiato per la migliore sceneggiatura non originale. Avevamo tante cose da dire sul film del momento, e le abbiamo dette tutte in questo nuovo episodio. 

 

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Cioè, noi ormai registriamo ogni morte di papa. [00:00:03] Speaker B: Esatto, ci voleva la morte di un papa e l'elezione di uno nuovo per riportarci finalmente in studio di registrazione. A parte gli scherzi, siamo tornate con un nuovo episodio! [00:00:20] Speaker A: Cari ascoltatrici, cari ascoltatori, benvenuti a bordo. Io sono Beatrice Vigorita. [00:00:24] Speaker B: E io di Letto Culla. [00:00:25] Speaker A: E questo è Cinema Passengers. [00:00:27] Speaker B: Let's go! [00:00:39] Speaker A: Allora, ho fatto quella pessima battuta sulla morte del Papa per un motivo ovvio, cioè oggi noi parliamo di Conclave, quindi un ritorno in grande stile. [00:00:50] Speaker B: Abbiamo comunque pensato che potesse essere interessante parlare di questo film, nonostante sia uscito già da un po' di tempo, in primis perché è ritornato ora nelle sale per una geniale e brutale, sotto certi punti di vista, strategia di distribuzione, E poi perché comunque, nonostante magari il momento storico che stiamo vivendo e quindi anche questo film, il legame tra queste due cose, possa suonare un po' banale, in realtà abbiamo pensato che fosse bello avere nel nostro archivio, nel nostro storico, diciamo, del podcast, un film che comunque sta segnando questo momento storico più che mai. [00:01:28] Speaker A: Assolutamente sì, infatti Con Clavé è uscito in Italia a fine dicembre, mi pare di ricordare, Io l'avevo recuperato anche tardi, tipo a marzo, poi appunto noi abbiamo avuto un po' di cose da fare, per cui in questi mesi siamo un po' spariti, e quindi era un po' passato il momento conclave, e invece no, perché è un anno eccezionale, l'anno del giubileo, è l'anno appunto del film conclave, e l'anno della morte del Papa è di un nuovo conclave, quindi assolutamente ne dobbiamo parlare oggi, siamo attuali più che mai. [00:02:02] Speaker B: Piccole informazioni, giusto per contestualizzare il film, come facciamo di solito. Ne avrete sicuramente sentito parlare, anche perché è stato uno dei protagonisti degli Oscar 2025. È stato candidato in diverse categorie, tra cui, se non sbaglio, miglior fotografia, miglior attore protagonista per Ralph Finnis, che abbiamo scoperto prima dalla regia che si pronuncia Ralph Fiennes. Ci rifiutiamo, quindi ci atteniamo a Ralph Finnis e alla fine ha vinto l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale in quanto appunto è l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2016. Il film è diretto da Edward Berger con appunto protagonisti, come dicevamo prima, nelle vesti dei principali cardinali che appunto sono protagonisti a loro volta del conclave del film, non nella realtà, Sono Alfa Finnis, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini. Conclave come potete immaginare anche dalla reference molto chiara del titolo racconta appunto di un momento di conclave quindi sostanzialmente racconta della morte di questo papa appunto finzionale e segue in un qualche modo uno dei cardinali che ho citato prima interpretato da Ralph Finnis che deve gestire appunto la conclave. La conclave o il conclave? Il conclave. e quindi sostanzialmente deve occuparsi di queste elezioni che coinvolgono appunto come sappiamo cardinali da tutto il mondo e naturalmente come ogni film incentrato sulla chiesa, sul Vaticano ci troviamo in situazioni abbastanza da soppopera ma che in realtà non lo sono e che sono anzi moralmente discutibili quando si parla appunto di religione e di chiesa che sono quindi appunto corruzione appunto peccaminosi se non addirittura anche proprio criminali e quindi vediamo appunto questo cardinale che deve cercare di gestire in un qualche modo questa elezione anche cercando di favorire poi dall'interno Stanley Tucci che rappresenterebbe un papa con una posizione molto progressista rispetto ad alcuni avversari che invece hanno una posizione molto più conservatrice. Quindi questo è un po' il punto. Poi ovviamente non entriamo nello specifico, cercheremo di non fare spoiler e nel caso in cui succedesse cerchiamo comunque di avvisarvi prima. Vi consigliamo come sempre di andare a vedere il film al cinema. Attualmente è ancora in sala ma lo trovate anche su Prime Video. Quindi non avete scuse, recuperate questo cavolo di film soprattutto ora. [00:04:40] Speaker A: Sì, perché in realtà comunque, cioè, è un film poi ovviamente con tante licenze, diciamo, cioè, si sono prese delle libertà nel rappresentare il conclave, ovviamente non hanno potuto produrre esattamente quelle dinamiche. Però comunque ho letto una cosa che sembra una roba un po' esagerata, però alcuni dei cardinali di questo conclave che si è concluso ieri hanno visto il film prima di partecipare al conclave. [00:05:08] Speaker B: Sì, ho letto anch'io questa cosa. La mia fonte è Trash Italiano, che ormai sta diventando una fonte più attendibile di tantissime altre testate giornalistiche, vorrei dirlo, vorrei fare questo statement. [00:05:19] Speaker A: Sembra una stupidaggine, però questa cosa è stata comunque confermata. Ovviamente non è che tutti i cardinali hanno fatto la visione in comune. sarebbe stato iconico però no ovviamente non è così però alcuni lo hanno visto proprio perché comunque certe dinamiche sono rappresentate diciamo all'interno del film magari non nel modo più esatto però comunque quello è e come dicevamo prima al centro di questo film, un po' appunto come tutte le storie che parlano di papi, di vaticani, c'è il potere al centro di questa storia e quindi intrighi di potere, chi più ne ha più ne metta e il nostro protagonista Ralph Finnis deve proprio, cioè Thomas Lawrence, il cardinale, deve gestire anche proprio tutte le personalità del conclave che appunto riunisce personalità cristiane molto diverse, cardinali che hanno posizioni completamente diversi sulla guida della chiesa e questo comunque è sempre molto attuale per questo io quando ho visto Con clave a marzo l'ho apprezzato subito proprio perché alla fine si è un film, una finzione poi ci sono tante cose cioè ovviamente anche il romanzo, la storia, il film insomma calcano la mano su tante cose però poi c'è una dinamica comunque vera, cioè la complessità della Chiesa in questo momento, la senti in questo film, anche la difficoltà del gestire e del guidare la Chiesa in questo momento storico, la senti molto, è uno dei temi principali del film ed è estremamente attuale, ma anche solo il fatto che il Papa che appunto muore improvvisamente per un attacco cardiaco è appunto questa presenza misteriosa, perché il film si apre, perché il Papa è già morto, ma noi sappiamo che era un Papa liberale, progressista, con delle idee... [00:07:14] Speaker B: Sì, che ricorda moltissimo Papa Francesco. [00:07:16] Speaker A: Io ho pensato proprio a quello, no? Quindi la paura, diciamo, che si crea durante il conclave, c'è proprio ancora prima che inizi il conclave, la paura di Ralfines e di Tucci, che sono appunto due esponenti liberali, diciamo, della Chiesa. [00:07:33] Speaker B: La loro paura è proprio quella che per reazione arrivi un papa estremista, reazionario, rappresentato da, anche lì, epico Sergio Castellitti. e ci piace, non l'unico attore italiano perché c'è anche Isabella Rossellini però comunque uno dei pochissimi attori italiani in questo film che interpreta proprio questo tipo di cardinale con questo tipo di personalità è un meme dentro il meme, ma soprattutto Sergio Castellitto che svato! Immensa! Bellissimo! [00:08:21] Speaker A: Allora, menzione d'onore, io lo dovevo dire subito. Cioè, menzione d'onore lo svapino rosso di Sergio Castellitto, che probabilmente poteva anche sembrare una cosa assolutamente trash e forzata, un'americanata, e invece io l'ho trovato stupendo. Cioè, proprio quando vedo immenso Sergio Castellitto che tira fuori lo svapino rosso, c'è un altro livello. [00:08:43] Speaker B: Io questo tipo di dettagli per esempio li ho apprezzati tantissimo durante il film, non li ho trovati per niente trash, anzi li ho trovati realistici e senza paura di essere realistici anche sapendo che c'era il rischio di cadere nel trash perché per esempio in una scena in cui vediamo tutti questi cardinali che arrivano per la prima volta, che attendono di entrare appunto e che stanno in giardino. Vediamo questo breve montaggio con queste inquadrature fisse di cardinali e suori che fanno diverse cose, tra semplicemente chiacchierare, tra il pregare, ma tra anche il, per esempio, cazzeggiare con lo smartphone. oppure fumarsi appunto le sigarette elettroniche, fumare comunque tantissimo. C'è questa inquadratura dal basso con la camera proprio quasi poggiata diciamo al suolo in cui vediamo questi cardinali che entrano nella struttura e vedi questo letto di mozziconi. Io l'ho trovato estremamente on point ed estremamente realistico e secondo me si collega anche a una questione che volevo aprire ora e che tu hai anticipato in modo molto interessante parlando appunto della complessità della Chiesa in questa situazione specifica, così come anche parlando della presenza misteriosa del Papa. è proprio questa umanizzazione di queste figure. Non tanto dei cardinali in sé, che in realtà anche come la storia ci insegna per via di tutta una serie di malefatte e veri e propri crimini che hanno combinato nel corso della storia della religione ci hanno più volte ricordato che le figure di chiesa sono prima di tutto esseri umani purtroppo. Purtroppo. Però ho trovato estremamente interessante l'umanizzazione del Papa nei primi 20-30 minuti del film, soprattutto legato a un momento che è comunque difficile in un qualche modo anche solo da concepire per le persone, cioè figuriamoci per le persone che credono, ma anche e soprattutto per le persone che non credono, che è appunto la morte del Papa, perché resta comunque una figura storica, resta comunque una figura che ha un po' quest'aurea naturalmente, che ha per forza di cose quest'aurea santa e mitica, quasi un po' come se non dovesse morire mai. Per esempio tutti questi dettagli sulla ritualità religiosa, quindi per esempio il velo sul volto appunto del cadavere del papa, il sigilo della camera, ma anche e soprattutto la ritualità medica. Io l'ho trovata estremamente interessante, per esempio il dettaglio dell'anello che gli viene tolto dal dito a fatica perché il dito è troppo gonfio, oppure comunque la sacca da morto in cui lo ripongono e soprattutto il peso del corpo del papa che sbatte all'interno dell'ambulanza o comunque dell'autovettura ad ogni curva, ad ogni dosso, mentre viene appunto trasportato in questa scena assolutamente silenziosa seguita poi da questo titolo a caratteri cubitali con scritto conclave. Io l'ho trovato di una potenza incredibile perché ci dice che sì, il Papa, Sua Santità, è un essere umano, è prima di tutto un essere umano, è carne, come tutti noi. E questo primo statement dei primi 30-40 minuti, no, no, 40 no, però dei primi 20-30 minuti del film Io l'ho trovato veramente fantastico, cioè mi ha subito incuriosito e infatti è un film che devo dire anche proprio nella costruzione da thriller mi ha tenuto incollata allo schermo dall'inizio alla fine. Io queste due ore non le ho minimamente sentite. [00:12:13] Speaker A: Io sono assolutamente d'accordo con te e volevo proprio dire questo, cioè Con Clave è un film estremamente appassionante, avvincente e appunto quelle due ore non le senti, non le senti per niente. E poi è un film avvincente anche se appunto la sua struttura è estremamente lineare, perché comunque sì, cioè abbiamo le dinamiche di tensione perché ci sono le lezioni, i vari scrutini, però diciamo che è tutto abbastanza regolare. Noi sappiamo che ci sono diversi candidati che potrebbero diventare papa e poi succedono delle cose durante il film per cui diciamo che si ristringe sempre di più il cerchio di quelli che possono effettivamente poi andare al soglio pontificio. Quindi è una struttura piuttosto lineare senza scossoni particolari ma è scritto benissimo questo film e infatti ricordiamo che ha vinto l'Oscar alla mia sceneggiatura non originale. Il dettaglio dell'inizio, della morte del Papa, il corpo, la carne, ecco tutto questo, tutta questa complessità della Chiesa, quindi la spiritualità più totale, l'essere vicini a Dio, avere fede e allo stesso tempo essere uomini infatti appunto di carne è una cosa eccezionale e per questo per me conclave è uno dei film più potenti di questa stagione. Io l'ho apprezzato veramente tanto, non perché appunto sia così poi originale, cioè è una storia alla fine anche un po' surreale, però quello che ci racconta è semplicemente l'elezione di un papa. Quindi racconta quello, però è potente proprio perché Con clave bisogna leggerlo anche in modo molto più ampio, andando oltre, cercando appunto di trovare quella spiritualità che è una cosa complessissima che cerca di raccontare. E questo secondo me è importante perché arriva a tutti, anche a chi non crede, anche a chi magari è estremamente lontano alle dinamiche della Chiesa o anzi proprio in generale del Vaticano, come appunto siamo tutti noi, no? però arriva e uno di questi momenti eccezionali per me è proprio il monologo che fa Thomas Lawrence, quindi Ralph Fiennes, all'apertura del conclave e quindi incita i cardinali a eleggere un papa che sia imperfetto, un papa che abbia dei dubbi e al giorno d'oggi io mi ricollego all'attualità perché comunque sono temi enormi, interessantissimi secondo me. Oggi la Chiesa non può non essere così complessa, non può essere solo dottrinale e proprio incitare a questa complessità del Papa che dovrebbe essere eletto, questa anche imperfezione, è interessantissimo così come appunto una delle sue caratteristiche del personaggio di Ralph Fiennes è proprio una sorta di perdita della fede. [00:15:05] Speaker B: Io vorrei agganciarmi a questa cosa che hai detto dell'attualità per fare un po' una controparte bisbettica, tra virgolette, ovvero che se effettivamente non ci fosse stata questa enorme coincidenza storica, con clave, sarebbe stato così impattante, anche ambizioso sotto certi punti di vista a posteriori, nel senso Mi viene da chiedermi se io questo film lo avessi visto appunto a dicembre quindi quando è uscito o comunque l'anno scorso cioè non so se lo avrei elogiato così tanto, nel senso sì, probabilmente lo avrei elogiato però devo dire che tutta la situazione che stiamo vivendo in un qualche modo ha giocato a suo favore anche in un qualche modo nell'accoglienza in questo momento di questo film perché appunto una cosa di cui volevamo parlare e di cui ho parlato anche con delle amiche o comunque con diverse persone in questi giorni è stato proprio come ad oggi il conclave, quindi proprio il conclave reale, quindi non questo film, sia sempre di più vissuto come un momento mediatico di cultura pop e che sia estremamente vissuto dalla nostra generazione in una chiave completamente nuova. Una delle caratteristiche della nostra generazione, soprattutto quando si parla di religione e di chiesa, è il cinismo. Per quanto sia triste sotto certi punti di vista, è un grande pro perché dal cinismo nascono le battute, i meme e le eronie più divertenti. Quindi vediamo questo lato positivo, diciamo, di questo nostro essere estremamente cinici come generazione. E quindi appunto basta entrare un attimo sui social, su TikTok, per vedere come il film Conclave, ma anche come il Conclave stesso, i Cardinali, il nuovo Papa, siano già diventati nell'ultima settimana dei meme, cioè protagonisti di questi appunto fan edit, di questi anche proprio schieramenti. A me ha fatto molto morire appunto questo riferimento del Fantasarremo con il Fantapapa, che vorrei pure dire che comunque i produttori e sceneggiatori di Conclave hanno vinto 5.000 punti al Fantamorto. Sì ragazzi, veramente ragazzi, cioè coincidenza così, cioè se ne vedono poche veramente nella storia del cinema e quindi devo dire che forse se non ci fosse stata tutta questa cornice che mi ha coinvolto anche umanamente come appartenente ad una generazione specifica con delle specifiche caratteristiche non so se poi avrei elogiato questo film così tanto. [00:17:42] Speaker A: Io sono d'accordo e secondo me se un film come Conclave fosse uscito che ne so due anni fa facciamo con Papa Francesco ancora in salute tutto diciamo regolare niente di troppo strano in giro diciamo che sì sarebbe stato un buon film ma non avrebbe avuto l'impatto non sarebbe stato incisivo come lo è stato in questo momento e questa cosa però io la trovo eccezionale cioè io trovo fantastico che questo film che è un buon film però diciamo venga potenziato dal momento storico in cui esce che appunto è in più un anno particolare perché l'anno del giubileo e il papa muore nell'anno del giubileo a Pasquetta e poi un film che non è che parla così di un conclave random cioè parla di un appunto dell'attualità che sta vivendo. [00:18:34] Speaker B: La chiesa Sì è vero, forse con Claver come film dovrebbe essere appunto proprio colto appunto e abbracciato come più un fenomeno mediatico cinematografico che non solo come un film perché come dicevi tu incarna un certo periodo storico e allo stesso tempo ne è, cioè incarna volontariamente un certo periodo storico e ne è involontariamente potenziato per tempismo, per anche genialità di marketing, di distribuzione e tutto quindi Quindi sì, in un qualche modo giudicare più in positivo questo film, dato il periodo che stiamo vivendo, non deve per forza di cose essere visto come un difetto, come una mancanza del film stesso. ha avuto una buona dose di culo che sono stati capaci comunque tutto il team dietro di cogliere e quindi lo hanno reso senza dubbio un film indimenticabile cioè magari non è un film che passerà alla storia intesa proprio come storia del cinema però è sicuramente un film che almeno noi come generazione da qui a 50 anni ci ricorderemo perché aiuterà a ricordarci un periodo storico fondamentale Ed. [00:19:46] Speaker A: È fondamentale perché io trovo che sia anche affascinante il fatto che un film come Conclave anche appunto perché esce in questo momento, è uscito in questo momento durante quest'anno ed è di nuovo in sala ora ci avvicina alla storia e ci rende parte comunque di un fenomeno culturale che è la nostra cultura e lo dico proprio in generale perché non deve essere una cosa solamente legata al fatto di credere o non credere non ho assolutamente. O credere nella figura del papa in quanto proprio figura spirituale ma si tratta comunque della storia e nel film c'è tanta politica, nel film c'è tanta storia perché scegliere il papa non è appunto solamente Perché il Papa scelto da Dio non è solo quello, ma ne viene anche del futuro. Perché si parla di direzioni politiche molto forti e sarebbe strano non parlarne. Per questo ho trovato interessante e affascinante Conclave, proprio per questo renderci parte di un evento storico, ma allo stesso tempo avvicinarci, secondo me, anche a qualcosa di spirituale, ma una spiritualità molto complessa, cioè la complessità e la difficoltà di avere una fede in generale, di avere fede, in questo caso appunto la fede cristiana, giustamente. Però è una cosa che ho proprio amato, cioè mi ha appassionato tantissimo. Per me è stata un'esperienza cinematografica assurda e, come hai detto tu, Mano a mano che passavano i mesi, ma anche appunto quando è morto il pape, ho pensato adesso faranno il conclave. Io ho continuato a ripensare a questo film proprio anche per una questione di momento preciso in cui è uscito e tutto quanto come abbiamo già detto. Quindi tante cose coincidono ed è molto interessante. Poi per quanto riguarda il fenomeno pop del conclave vero che insomma si è concluso ieri. [00:21:39] Speaker B: Conclave, che bella parola è. Mi piace troppo dire conclave, non so quando mi ricapiterà di pronunciare questa parola. [00:21:47] Speaker A: Io appunto sono una conclave girl, ormai mi sono definita così. [00:21:52] Speaker B: Siamo delle conclave girls, ci sta. [00:21:55] Speaker A: Ma poi anche in inglese mi faceva ridere, ogni tanto lo dicevo anche col titolo originale conclave, cioè troppo bello. [00:22:01] Speaker B: Ecco io il film, ecco tu l'hai visto in lingua originale o doppiato? [00:22:04] Speaker A: Purtroppo doppiato, avrei voluto vederlo anche in inglese. [00:22:07] Speaker B: Anch'io però devo dire che non mi è dispiaciuto per nulla. [00:22:09] Speaker A: No, no, ci stava assolutamente. Ottimo il doppiaggio e secondo me di questi tempi non è scontato perché ultimamente ho sentito dei doppiaggi un po' così e così. [00:22:19] Speaker B: Un'altra cosa di cui volevo parlare in merito al film, un tema che mi è piaciuto tantissimo, che secondo me hanno trattato molto molto bene, è il tema dell'ambizione. Perché poi appunto nel film ritorna costantemente questa parola, l'ambizione, questo sentimento diciamo, se possiamo definirlo così, questa veduta diciamo di cose che nell'ambito appunto della chiesa, nell'ambito anche in generale anche forse religioso e spirituale forse, viene visto come un problema. Cioè più volte nel film ci viene appunto detto che ambire alla posizione del Papa non ti renda degno di diventare poi effettivamente Papa, come se appunto la posizione del Papa dovesse essere vissuta come una sorta di flagello, come una sorta di peso, di croce letteralmente da portare. e questa cosa mi è piaciuta tantissimo soprattutto senza fare spoiler in merito al rapporto tra appunto il personaggio interpretato da Stanley Tucci e quello di Ralph Finnis dove appunto questo tema ricorre molto spesso e dove poi è anche chiaro come anche quelle figure anche quei cardinali che inizialmente non hanno l'ambizione di diventare papa poi nel momento in cui questa ambizione gli viene tolta perché magari non ottengono abbastanza voti cominciano appunto a a cazzarsi, a letteralmente girarsi di cazzo e quindi a far emergere ancora una volta un lato estremamente umano, sotto certi punti anche. [00:23:50] Speaker A: Negativo, di competizione pura. [00:23:54] Speaker B: E di comunque desiderio di arrivare in alto, di arrivare ai vertici di qualcosa che anche qui è interessante perché apre tutto un altro discorso cioè l'ambizione deve essere per forza di cose vista come un'ambizione negativa ovvero che se un uomo di fede ha ambizione deve essere per forza visto sotto la luce della figura problematica che quindi di quell'ambizione di quel potere vuole fare cose malvagie oppure oppure può essere invece intesa come un'ambizione positiva, nel senso dell'ambire proprio perché si crede nelle proprie capacità e magari si è sicuri della propria fede a fare del bene più magari di altri. Un'altra cosa che è importante nominare secondo me di questo film è comunque l'interpretazione e la performance di Isabella Rossellini che come sappiamo è stata candidata agli Oscar come migliore attrice non protagonista, candidatura che sinceramente non capisco perché... Va bene, posso capire che è Isabella Rossellini, però letteralmente si vede 12 minuti in tutto. [00:24:54] Speaker A: 12 minuti però a Isabella Rossellini. [00:24:56] Speaker B: No, vero, vero, però insomma sai come la penso io quando si tratta di queste cose, che insomma perché è un attrice o un attore allora bisogna per forza di cose inserirlo in una certa categoria. Però va bene, va bene, va bene, posso mettervela via. [00:25:10] Speaker A: Possiamo abbonargiela. [00:25:11] Speaker B: Esatto. Però sì, il suo personaggio io l'ho trovato estremamente intrigante, tant'è che avrei voluto vedere il suo personaggio molto di più in scena, però apprezzo tantissimo il fatto che si veda poco, proprio per la posizione che incarna e l'entità in un certo modo che quasi come se fosse una sorta di ago della bilancia che laddove gli uomini e intesi proprio come uomini non come esseri umani fanno casini lei interviene per riportare tutto su l'unico piano che conta ovvero trovare un papa che sia degno E devo dire che in ogni caso, al di là di quello che ho detto prima della candidatura gli Oscar o meno, io trovo comunque davvero intelligente il fatto che loro abbiano scelto la Rossellini per questa parte, perché un'attrice qualunque sarebbe stata dimenticabile e quasi fuori luogo per una parte così piccola, e un'attrice invece magari più impattante Avrebbe completamente rubato la scena, invece la Rossellini con il suo volto iconico, con l'aura da diva misteriosa, riservata, seppur impattante, è l'equilibrio perfetto per questo tipo di personaggio. L'ho trovato anche proprio coerente con il tipo di persona divistica che è Rossellini. proprio con quella che è stata appunto la sua figura negli ultimi anni così riservata, così tra le sue. [00:26:32] Speaker A: È una parte veramente piccola rispetto alle altre ma è giusto che sia così, è giusto che il ruolo della Rossellini sia anche quello proprio il ruolo della suora che interpreta nel film e agisce ma in maniera quasi invisibile, quasi impercettibile ma lei c'è ed è fondamentale. Anch'io l'ho apprezzata tantissimo Sì, poi lei. [00:26:55] Speaker B: È un personaggio chiave soprattutto nei momenti di grande suspense, cioè nei momenti tipicamente thriller, cioè tipicamente di genere. Veramente il suo volto la rende intrigante, la rende cupa, rende proprio quel momento estremamente problematico. proprio a livello narrativo. Ed è importante secondo me citare anche, sotto questo punto di vista, la colonna sonora. Una colonna sonora secondo me stupenda, sempre uguale, sempre lineare, con questi violini improvvisi che mi hanno un po' ricordato Knives Out, mi hanno un po' ricordato Cena con Delitto. gli danno un po' questa vibe di giallo, di thriller vecchia scuola, un po' alla codice da Vinci, che mi ha veramente colpito. [00:27:40] Speaker A: Sì, era molto azzeccata anche la colonna sonora e così come poi l'abbiamo già detto prima, a livello visivo è un film ottimo, nel senso che ci sono proprio la magia dell'estetica di questi cardinali, la scena in cui piove, hanno tutti gli ombrelli, insomma, Non è niente di eccezionale, però è un film estremamente elegante a livello di confezione, a livello estetico, visivo. Potremmo passare un attimo al momento spoiler finale, perché ho ancora queste ultime cartucce da sparare. [00:28:20] Speaker B: E quindi, 3, 2, 1, spoiler! [00:28:23] Speaker A: Esatto, arrivederci, salutiamo tutti quelli che ci hanno seguito fino a questo momento, che non hanno ancora visto Con Clave. E insomma, grave questa cosa, però andate a recuperarlo. E invece adesso, un ultimo momento. [00:28:33] Speaker B: Tra di noi, tra noi che hanno visto il film, spilliamo il tì. [00:28:37] Speaker A: Spilliamo il tì, Internos, ultimo momento di dibattito. A proposito proprio del finale, perché che cosa possiamo dire? Un po' frittolosamente, all'ultimo scrutinio, prende la maggioranza dei voti questo personaggio che per tutto il film è stato estremamente misterioso, non l'abbiamo citato prima, lo citiamo adesso, quindi l'arcivescovo di Kabul che si chiama Vincent Martinez. [00:29:05] Speaker B: Cazzo, ma ti ricordi tutti i nomi, Bea, sei incredibile. [00:29:08] Speaker A: Lui era iconico. [00:29:09] Speaker B: No, però lo hai visto mesi fa, cioè nel senso, quando guardavamo i film la sera prima non ci ricordavamo il nome del protagonista, ma dopo due mesi tu mi vieni con tutti i nomi dei cardinali. [00:29:19] Speaker A: Aspetta, ma era giusto, perché poi magari si era sbagliato. [00:29:22] Speaker B: Sì, sì, giustissimo. [00:29:23] Speaker A: No, non era Martinez, allora l'ho sbagliato. [00:29:26] Speaker B: Ah, cazzo. Hai pure usato un cognome mega stereotipato. [00:29:31] Speaker A: Quello era Vincent Benitez, l'ho visto. Va bene, va bene, però suonava benissimo anche Vincent Benitez. Comunque Vincent Benitez è il nostro arcivescovo di Kabul messicano, è stato nominato cardinale in pectore, quindi in segreto dal papa poco prima che morisse. E viene inserito nella votazione per il conclave all'ultimo. C'è questo mistero perché era un cardinale che era stato molto vicino al Papa appena morto. e proprio alla fine viene eletto Papa, proprio perché fa un discorso legato alla pace, al dialogo interculturale, un discorso che capita nel film proprio subito dopo il momento un po' crazy in cui arriva un kamikaze su San Pietro e insomma i detriti che entrano nella Cappella Sistina mentre ci sono i cardinali che votano. Allora lì possiamo dire un po' folle, un po' too much. [00:30:36] Speaker B: Ma infatti mia sorella giustamente mi fa, ma le guardi in Vaticano, non ci sono? Che c'è pure ragione. [00:30:41] Speaker A: Mia un po' too much, infatti proprio su questo si può dire assolutamente, un po' esagerato, hanno un po' sbarellato alla fine. [00:30:49] Speaker B: Sì, comunque tocchiamo ferro perché per i tempi in cui stiamo vivendo ci manca, cioè nel senso non è poi neanche così surreale pensare che succeda una cosa del genere, ma comunque... [00:30:57] Speaker A: Non è surreale e non è neanche surreale il fatto che subito dopo quell'evento abbiamo Castellitto che appunto rappresenta i reazionari estremamente retrogradi, estremamente tradizionalisti, che dice dobbiamo fare una guerra santa perché c'è il pericolo dell'Islam, di un'altra religione così aggressiva. [00:31:19] Speaker B: Prima di arrivare al finale vero e proprio vorrei appunto dire una cosa in merito a questa prima parte del finale. ovvero che questo appunto kamikaze, questa appunto esplosione che si verifica ad un certo punto sì è vero se la dobbiamo prendere da un punto di vista prettamente realistico è appunto surreale però è anche vero che con clave non ha l'ambizione come nessun film dichiarato di appunto essere documentaristica quindi anche sticarsi in un qualche modo dell'attenenza alla realtà e va bene così è stato un momento secondo me bellissimo del film con questa inquadratura bellissima quindi a me è piaciuto molto però devo dire che in chiave più appunto più che cinematografica ma socio politica culturale devo dire che Quasi mi è dispiaciuto il fatto che si sia dovuti, nel film, arrivare a dibattere seriamente su quale dovesse essere il nuovo papa dopo un avvenimento così tragico. Che è poi il motivo per cui durante il film, quando ho visto quella scena, ho pensato, no vabbè, forse hanno cagato un po' fuori dal vaso. Perché mi sarebbe piaciuto, ma appunto non è una colpa del film, non è un difetto del film. Il film è un film, quindi è appunto un'interpretazione anche appunto libera, dicevamo prima, con licenze poetiche e tutto. però devo dire che mi era appunto dispiaciuto lo stesso vedere che sia stato necessario, tra virgolette, questo Deus Ex Machina così tragico per finalmente portare queste figure assolutamente fondamentali in quella che è la gestione del mondo a dibattere seriamente su determinate questioni che poi in realtà è forse nella sua surrealtà, e forse ha curato il film nel riportare questo, perché come dimostra il mondo, come dimostra la contemporaneità di oggi, è necessario che accadano delle cose così problematiche per forse arrivare ad accennare, cioè forse il film supera la realtà. Perché bene o male nel film ne parlano e si arriva a, diciamo, quasi un lieto film. Nella realtà si fa ancora fatica a parlare, però Cioè, nella realtà è proprio così. Cioè, è necessario che succeda la cosa, proprio la goccia che faccia traboccare il vaso per arrivare a parlare di determinate tematiche. Quindi, sotto un certo punto di vista, questo aspetto del film l'ho trovato anche poetico, se lo prendiamo in questa chiave, e anche visionario, tra virgolette, sotto certi punti di vista. Però, dall'altro lato, mi sarebbe piaciuto che rimanesse un pochino più attinente, non alla realtà in generale, ma attidente alla linearità e semplicità di base, proprio per mandare un altro messaggio che è il dibattiamo di ciò che deve essere dibattuto prima che si arrivi all'ultima goccia. [00:34:12] Speaker A: No, invece c'è un po' questa deriva estrema alla fine, ma appunto il discorso che fa Castellitto. E poi non è finita perché dopo il Kamikaze, quest'ultimo scrutinio appunto viene eletto Benitez e abbiamo l'ultima bomba sganciata da Conclave che ha portato insomma un dibattito anche cioè io ho sentito anche tanti giudizi negativi riguardo proprio al finale perché il cardinale Benitez è sempre stato appunto avvolto da questo mistero e c'era una cosa che Ralph Fiennes non era mai riuscito a capire il fatto che il Papa volesse pagargli un viaggio in Svizzera per andare in una clinica a fare un intervento chirurgico, ma non si sapeva che cosa. E proprio alla fine, un secondo prima che Benitez esca sul balcone... [00:35:10] Speaker B: Mezzo secondo dopo che il Cardinale Thomas fa questo respiro di sollievo. Il conclave è finito, sono finiti i cazzi. [00:35:17] Speaker A: È finito tutto, sono sereno, abbiamo il nuovo Papa missionario pacifico. E invece, scopriamo, io lì stavo volando e lui appunto gli dice che questo intervento che avrebbe dovuto fare in Svizzera era un'isterectomia, quindi avrebbe dovuto farsi asportare l'utero perché il cardinale Benitez è intersessuale e quindi ha in sé sia gli organi sessuali maschili sia gli organi sessuali femminili. Questo ovviamente è shock totale e, come dicevamo prima, qua con clave proprio a livello di storia, prende una piega surreale, va oltre. Ed è vero che una cosa del genere, soprattutto sganciata così all'ultimo, negli ultimi minuti del film, per molti spettatori possa essere sembrata esagerata, senza senso, frettolosa. È vero, può essere, infatti proprio poi ti chiederò appunto che cosa ne pensi anche tu. Per me invece ci stava benissimo proprio perché con clave lo dobbiamo leggere, soprattutto quando si tratta di questi momenti così simbolici, lo dobbiamo leggere appunto in maniera molto più ampia e dobbiamo leggere questi simboli. Per me è stato eccezionale un finale del genere perché è surreale, d'accordo, ma è un simbolo potentissimo fare un Papa che quindi vince queste elezioni così competitive del Papa, vince questo... vince diciamo, sì, perché c'è stata una competitività assoluta per tutto il film e quindi io dico è come se fosse una vera vittoria, ma lui è un personaggio umilissimo e dentro di sé ha biologicamente entrambi i sessi ed è un simbolo di inclusività assurdo. Ed è quasi queer. Per me Conclave, ne ho parlato anche con molti miei amici, i compagni del Master, Conclave, questa è una provocazione che devo dire per forza, Conclave è stato molto più queer di Emilia Perez. Che non ci è piaciuto per niente. [00:37:21] Speaker B: Io non l'ho ancora visto, male a me. [00:37:23] Speaker A: Va bene, ma non ti sei persa molto. No, questa è una provocazione per dire che rappresentare un papa che ha dentro di sé entrambi i sessi e che dice io però non ho fatto questo intervento chirurgico perché voglio rimanere come Dio mi ha fatto è un simbolo di una potenza assoluta. [00:37:38] Speaker B: Su questo sono assolutamente d'accordo. Ha una potenza quella frase detta in quel momento, in quelle circostanze, che è incredibile ed è proprio salvata da questa dimensione surreale che ha appunto il film. Surreale lo dico sempre in modo assolutamente positivo. Perché devo dire che invece sotto determinati aspetti, sotto un'altra luce, forse è un po' too much. Infatti la prima impressione che io ho avuto è stata proprio questa. Qui stanno un po' esagerando, ma non esagerando nel senso come si permettono di mettere un papo interessuale, no ma chi se ne frega, ma magari. È proprio che avevo quasi paura in un qualche modo della ricezione del film da un certo tipo di pubblico. perché hanno messo davvero tanta carne al fuoco. Cioè già tutta la questione della guerra santa è una cosa pesante da non solo dire ma anche rappresentare in quel modo all'interno di un film in questo periodo storico. Quindi poi inserire un altro tema così caldo, così dibattuto, soprattutto all'interno della Chiesa e del Vaticano è stato veramente un enorme azzardo però devo dire che riflettendoci appunto sotto la chiave che hai presentato tu è più un azzardo che non un too much cioè nel senso è più un rischio un azzardo che hanno voluto fare e che e che forse è meglio che abbiano fatto, sinceramente. Perché anzi, secondo me, che è un po' il tema, che senza farlo apposta è un po' il fil rouge di tutta la puntata, è proprio il fatto che determinate dinamiche, determinate situazioni che appartengono alla nostra realtà, quando vengono rappresentate e quando ci vengono servite attraverso il medium cinematografico, possono prendere dei risvolti, è vero, inaspettati, surreali, anacronistici sotto certi punti di vista, ma perché non farlo se puoi farlo con il cinema? Cioè se si tratta comunque di risvolti che sono assolutamente folli, purtroppo, nella realtà in cui viviamo, perché non cercare di provarli a viverli almeno attraverso il cinema? Quindi sì, da questo punto di vista sì, sono d'accordo con la tua visione del finale di Conclave. [00:39:57] Speaker A: Da questo punto di vista è il cinema e quindi è qualcosa di folle, che non può succedere nella realtà e molti hanno detto, ah ma è una roba mai vista. Certo che non può essere, certo che non può succedere. Il discorso è che Succedono cose folli ma la riflessione poi sull'attualità e su di noi invece è vera e questo io amo del cinema cioè quindi spingere andare oltre però poi ti rimane qualcosa cioè se tu lo leggi con quella chiave lì invece poi è molto è molto legato anche alla spiritualità attuale e all'attualità quindi Anche questa cosa io l'ho amata follemente, ma è anche giusto che per molti sia stato invece un po' azzardato, oppure anche per molti magari è stato recepito come un eccesso un po' immotivato, perché è stressoloso, succede negli ultimi minuti. Quindi anche questo è diciamo un'obiezione lecita. [00:40:57] Speaker B: Sì, anche perché non per forza di cose... un pubblico deve per forza di cose riflettere su più livelli su un determinato finale. Cioè è anche giusto che una persona, una volta che vede un film e riceve di primo impatto il finale, si senta di obiettarlo. Non facciamo tutti i cinema passenger, si è capito? Non hanno tutti il tempo di stare qui a fare lucubrazioni sui film che hanno visto e cambiare idea 850 volte. [00:41:20] Speaker A: Quindi si può dire mi è piaciuto o non mi è piaciuto, a me è piaciuto un sacco. [00:41:25] Speaker B: Raga, puntata mega intensa, mega anche difficile sotto certi punti di vista, infatti siamo ancora in fase di registrazione, cioè voi ascolterete la puntata montata, ma io ho qui un po' l'ansietta di dire madonna, speriamo che sia venuta una cosa bella e non una cozzaglia di riflessioni che però sono state secondo me doverose e quindi mi raccomando andate a vedere con clave ora che ce lo avete sia in sala ancora per un po' di tempo, sia su piattaforme streaming come Amazon Prime. noi vi salutiamo, vi ringraziamo di essere ancora dei nostri fedeli ascoltatori e nulla, ci risentiamo per la prossima puntata, speriamo il prima possibile e niente raga, tanti. [00:42:05] Speaker A: Baci dalle vostre con Clave Girls, ciao ciao!

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