Episode Transcript
[00:00:01] Speaker A: È capitato a tutti di fermarsi e riflettere su decisioni, scelte e casualità che, consapevolmente o meno, hanno plasmato la nostra vita e le nostre strade. In quei momenti è facile chiedersi cosa sarebbe successo se...
se avessi preso altri sentieri, se avessi fatto altre scelte.
Selin Song si pone questa domanda nel suo primo film, Past Lives, che andremo a scoprire insieme in questa puntata.
[00:00:23] Speaker B: Signore e signori, benvenuti a bordo. La puntata numero 21 di Cinema Passengers sta per cominciare. ... ... ... ... Ed eccoci qui, oggi si ritorna alle origini perché siamo solamente Luca ed io e vabbè, Dile ovviamente, ciao Dile, ci manchi.
[00:01:11] Speaker A: Ci manchi Dile, Dile ci ha lasciato, purtroppo è andato in Erasmus in Polonia e non tornerà prima di novembre.
[00:01:20] Speaker B: Eh, niente, niente.
[00:01:21] Speaker A: Non è vero, è solo incasinata con le lezioni. In questo momento starà facendo qualcosa di noiosissimo. No, in realtà fa una magistrale molto interessante.
[00:01:28] Speaker B: Sì, infatti, diciamolo. Però, purtroppo, questa settimana non è con noi. Quindi ci manchi Dile. Ciao, Dile.
[00:01:35] Speaker A: Quindi sì, si torna alle origini. Dopo 21 puntate. Sto podcast sta andando alla grande. Macegniamo puntate su puntate e sono molto contento.
[00:01:44] Speaker B: Momento di autocelebrazione necessario, perché dopo 21 puntate, comunque...
e quindi oggi parleremo di Past Lives, film piuttosto atteso che è uscito appunto questo San Valentino il 14 febbraio e Luca e io siamo subito andati al cinema a vederlo perché insomma io personalmente lo aspettavo questo film.
[00:02:06] Speaker A: Film che ha avuto un ottimo riscontro, ho visto qualche dato del box office, ha vinto in qualche modo la serata di San Valentino e vuoi anche perché non è un periodo dove le sale sono particolarmente trafficate da film attesi o famosi.
Per esempio, il meglio che è riuscito a offrire Hollywood in questa settimana è quella cagata di Madame Web.
[00:02:33] Speaker B: Ah, ne ho sentito parlare male.
[00:02:36] Speaker A: Eh sì, è stato massacrato da chiunque, il nuovo Morbius è riuscito a far peggio.
Incredibile Sony quanto sia veramente poco in grado di fare film live action rispetto a quanto sia invece un mostro nel fare film d'animazione.
[00:02:54] Speaker B: Luca, ci eri mancato, ci eri mancato, cioè sei tornato proprio più forte di prima.
[00:03:00] Speaker A: Ma scusami, la stessa casa che mi fa, sempre a tema Spider-Man, quel capolavoro della storia del cinema, che è un instant cult, che è la trilogia di Miles Morales, se stiamo aspettando il terzo, sempre Sony, mi fai film stupendi come Mitchell contro le macchine, poi appena metti degli attori davanti alla macchina da presa fai delle cagate come Venom e Madame Web. Vabbè, chiuso. Benvenuti in questa puntata.
[00:03:29] Speaker B: Torniamo a Past Lives, a Céline Song, esatto, esordio di questa regista coreana però naturalizzata canadese e che è residente negli Stati Uniti e vedremo che appunto anche la protagonista femminile del film ha appunto questi tratti in comune con la regista Céline Song, quindi in parte c'è qualcosa di autobiografico Quindi noi all'inizio del film siamo a Seoul, ci troviamo appunto in Corea e abbiamo questi due ragazzini che sono Nayoung e Sang, che sono appunto i protagonisti del film. Li troviamo appunto ancora bambini e sono amici, forse c'è anche qualcos'altro. Si vogliono bene, diciamo che è un amore molto infantile, è un amore che nasce giocando insieme, ridendo insieme diciamo così e purtroppo poi c'è una separazione piuttosto radicale anche improvvisa perché Na Young che è interpretata da Greta Lee si trasferirà con tutta la sua famiglia in Canada e appunto questo è diciamo anche legato a proprio alla storia personale di Celine Song. Si trasferirà in Canada cambierà nome appunto inizierà ad usare un nome occidentale si chiamerà Nora Moon d'ora in avanti e quindi ci sarà appunto questa separazione per diversi anni dal suo amico d'infanzia.
[00:05:03] Speaker A: Passano dodici anni, appunto il ritmo del film è scandito di dodici anni in dodici anni, forse come il primo film è Thousand and One, è vero?
Doppio ritorno alle origini.
[00:05:16] Speaker B: Thousand and One forse erano undici anni, era un numero simile comunque.
[00:05:20] Speaker A: Comunque, ritorniamo noi.
Passano questi dodici anni dove vediamo Nora cambiare, essere totalmente... diventare una persona totalmente diversa.
Si è trasferita a New York, mentre a Hesung più o meno lo ritroviamo nella stessa situazione in cui l'abbiamo lasciato. L'abbiamo lasciato come un brillante studente delle medie e lo ritroviamo come uno studente di ingegneria.
Anche lui si accorge di aver fatto una brutta scelta.
O comunque non lo vediamo troppo bene, pensa un po' che casualità.
Però ho ancora tutti i capelli, quindi il film non molto credibile. Vabbè, chiusa.
[00:05:58] Speaker B: Ogni riferimento alla tua esperienza personale è puramente casuale.
[00:06:02] Speaker A: Sì, per fortuna anch'io ho ancora tutti i capelli, però... Confermo. Siamo pochi fortunati tra...
Vabbè, non divaghiamo.
[00:06:11] Speaker B: Oggi aspettatevi un po' di divagazioni, perché sì, perché sì, dai.
[00:06:17] Speaker A: Però a un certo punto Nora ha una spinta in qualche modo nostalgica e si mette a cercare su Facebook He Sung e lo trova, cosa che a lui non era riuscita perché appunto Nora aveva cambiato nome.
Si ritrovano quindi, diciamo virtualmente, questi due amici e inizia una sorta di relazione non sentimentale però molto profonda a distanza.
Fanno molte videochiamate, si raccontano ovviamente quello che è stato di loro nei dodici anni appena passati, ma vanno oltre, iniziano a raccontarsi la propria quotidianità, tant'è che iniziano a risvegliarsi un po' quei sentimenti che li legava quando erano in Corea.
Nora, da sempre molto ambiziosa, molto concentrata sulla carriera, sui suoi obiettivi, sui suoi risultati, Inizia un po' come succede quando ci si innamora, a pensare di ritornare, inizia a cercare voli, vive le videochiamate come ovviamente il momento più bello della giornata, però quando se ne rende conto, quando si rende conto di quello che sta succedendo, decide di interrompere, di interrompere questa relazione e di fatto dice un arrivederci che sta tanto di addio a He Sung.
Passano altri 12 anni, ovviamente entrambi vivono questi 12 anni da separati, Nora conosce Arthur, e basta dire che non ha più senso andare avanti, sennò vi raccontiamo tutto il film.
Però a un certo punto le vite dei tre riconvergeranno.
[00:08:04] Speaker B: Si ritroveranno, infatti appunto il tema è proprio quello delle vite passate che si rincontrano e del ritrovarsi, del ricongiungersi in qualche modo e rimescolare le proprie vite e questo è molto importante anche le proprie culture diverse perché sicuramente questo è un film che ha una sua diciamo identità molto forte in funzione proprio della cultura coreana che si incontra con la cultura americana, occidentale. Perché appunto noi abbiamo visto un'intervista, abbiamo ascoltato un'intervista a Celine Song poco prima della proiezione del film e lei stessa diciamo ha raccontato anche un po' il bilinguismo di questo film, la scelta per cui questo film doveva essere per forza in due lingue, una parte per forza doveva essere in coreano e diciamolo è anche molto positivo che in italiano sia stato, cioè il doppiaggio italiano ha ovviamente doppiato solamente la parte in inglese.
[00:09:13] Speaker A: Sì, avrebbe totalmente snaturato il film.
[00:09:15] Speaker B: Sì, assolutamente, cioè deve essere per forza in due lingue questo film, anzi forse sarebbe stato ancora più bello proprio vedere, vederlo totalmente in lingua originale quindi anche con la parte in inglese. e questo è importante perché sicuramente il personaggio di Yesung è sicuramente molto ancorato alla sua cultura, alla sua terra che appunto è la Corea del Sud e invece abbiamo dall'altro lato abbiamo che appunto, oltre ad aver cambiato nome, ormai è completamente integrata nella cultura occidentale. Questo non significa che non abbia ancora un legame con la Corea, anche proprio con la lingua, con il coreano, però è sicuramente un tipo di coreano, un tipo di radice coreana che ormai è diciamo imbevuta poi di una vita occidentale, di una lingua inglese che ormai diciamo è la lingua principale di Nord.
[00:10:17] Speaker A: Sì, l'anima di Nora è proprio compartimentata. C'è una sua anima coreana e una sua anima americana, occidentale, che dir si vuole. Che poi mi fa molto ridere che i coreani chiamino occidentali gli americani quando poi in realtà devi andare verso oriente per andare in America dalla coreana.
Stortura della geografia.
E appunto quella di Quella coreana per Nora è una vita passata, è una Nora passata, è una Nora che di fatto non esiste più. Scopriremo che poi di fatto non esiste più. E questo aspetto di Nora andrà poi anche a riflettersi su Arthur, che si innamora di una donna, ma piano piano, convivendoci, conoscendola sempre più a fondo, incontrà, diciamo, la parte nascosta, la parte sepolta di Nora, la Nora coreana, e si spaventerà nel non conoscerla e nel non poterla capire.
anche il fatto che noi da spettatori non capiamo molti riferimenti culturali quando si parla di Corea, ma è una cosa che viviamo anche andando a vedere, non so, adesso è uscito il mese scorso Il ragazzo dell'Airone, io faccio veramente fatica a credere che uno spettatore occidentale ne abbia veramente colto l'essenza, perché di fatto sono cose che non ci appartengono, anche il bello di scoprirle queste cose.
rimanere affascinati, non comprenderle fino in fondo a meno di un impegno in termini di tempo e di vita incredibile, però appunto questo lato oscuro che effettivamente se ti ritrovi nella persona con cui hai deciso di passare tutta la vita può metterti qualche timore.
[00:12:10] Speaker B: Può essere un po' diciamo che per Arthur alla fine è un po' un muro.
Lui ovviamente è consapevole della solidità della relazione che ha con Nora e Nora diciamo lo rassicura sempre su questo aspetto.
però di fatto rimane sempre qualche cosa, è un po' lost in translation, cioè rimane quel dettaglio, quella sfumatura che anche giustamente la comprendi solamente se sei nato in quel mondo e hai quella cultura e quindi...
Noi ne stiamo parlando proprio perché è un po' il tema, è uno dei temi di questo film, il tema proprio culturale delle radici e di quello che alla fine, anche se tu ormai sei dentro un altro mondo, sei dentro un'altra cultura, però rimane qualcosa del tuo passato ed è quello che succede per Nora e soprattutto questo ritorna alla luce nel momento in cui ritroverà appunto questo amore dell'infanzia, questo legame ormai perduto nel tempo con Haesung che però è rimasto indelebile per lei e ovviamente anche per lui. Poi è molto bello il concetto, cioè proprio che la sua cultura coreana, il suo passato coreano si è proprio visto come una vita, cioè una cosa sestante che ormai è passata.
Ma in qualche modo diciamo può ritornare anche solo per poco può ritornare può riemergere appunto incontrando He Sung che in qualche modo è l'unico che ancora custodisce quella bambina coreana che viveva a Seoul e che diciamo era così competitiva già a suo tempo così ambiziosa e già così sicura di sé decisa diciamo sul suo percorso perché di fatto Nora non vuole tornare indietro, non è tanto un film di rimpianti, di rimorsi secondo me. Tu che cosa ne pensi?
[00:14:13] Speaker A: No, non lo è.
Anche se viene posto il problema in quella bellissima scena della camera da letto dove Arthur e Nora si confrontano proprio su questi temi, è una riflessione che rimane un po' più implicita. Però Nora l'abbiamo sempre, appunto, vista come una bambina assolutamente ambiziosa. Voglio vincere il Nobel, voglio vincere il.
[00:14:38] Speaker B: Pulitzer, voglio vincere...
Ogni volta vuole vincere un premio diverso.
[00:14:42] Speaker A: Però quando si siedono a riflettere, Arthur pone a lei questa domanda, ma io sono di fatto l'uomo della tua vita, questa è la tua vita fino a questo momento e siamo due persone, voglio dire, abbastanza normali, non straordinari come ti saresti aspettata da piccola.
E Nora di fatto accetta tranquillamente la sua condizione, è molto maturo, questo film è un film molto immaturo sotto alcuni aspetti ma è terribilmente maturo da questo, cioè Nora accetta di buon grado la propria vita, ha ovviamente ridimensionato i propri sogni, il suo posto nel mondo e quindi sì non è un film di rimpianti assolutamente e di fatto però questo diciamo pregio di maturità risulta anche in un difetto nel senso che questo film è totalmente priva di ogni tensione emotiva nel senso il fatto che Nora non abbia mai un dubbio a riguardo alla propria vita non abbia mai un'idea di provare a cambiare qualcosa o di rimpiangere qualche scelta fatta di fatto non ti coinvolge.
Ok, tu l'accetti di buon grado ma non c'è tensione in quello che succede. Cosa credi?
[00:16:09] Speaker B: Quindi per te è stato più così, privo magari di quella tensione che potesse portare Nora a qualche dubbio di più. In effetti è così, però secondo me Cioè, è vero che Nora è molto salda sulle sue, diciamo, scelte, sulle sue posizioni.
È anche vero che nel momento in cui ricompare ai Sung, le loro vite, cioè, non è che hanno vent'anni, ne hanno un po' di più, le loro vite sono, cioè, hanno già proprio preso una direzione ed è forse anche difficile rimettere tutto completamente in discussione, quindi da un lato Si può anche capire la razionalità, anche quasi la serenità con cui, serenità che però secondo me alla fine è apparente, la serenità con cui Nora affronta questo incontro, riaffronta il suo passato. Cioè invece secondo me una tensione c'è, però appunto è molto sottile ed è affrontata in modo molto diverso rispetto Non so, mi vengono in mente altri casi.
Potrebbe anche essere affrontato in modo diverso questo ritrovare un amore del passato, un amore che soprattutto poi ti riporta anche alla tua cultura, al tuo passato.
in un altro paese che però era il tuo paese natale. Ecco, questo sicuramente poteva anche essere affrontato in modo molto più passionale, più romantico, del tipo ritrovato l'amore della mia vita che avevo perso per tutti questi anni. Questo, lo diciamo, in Past Lives non è così, è molto diverso il modo in cui viene trattato questo ritrovare l'amore.
[00:17:54] Speaker A: Anche perché il motore in realtà di tutto il film, ovvero queste due storie d'amore tra i tre personaggi.
Non lo trovo scritto molto bene, non lo trovo molto forte, perché...
forte, che brutta cosa...
non lo trovo molto...
[00:18:12] Speaker B: Incisivo.
[00:18:13] Speaker A: Sì, ecco, non lo trovo molto incisivo e soprattutto nella storia d'amore che c'è tra Haesung e Nora, perché voglio dire, innanzitutto, a 12 anni mi risulta veramente difficile credere che tu possa rimanere così tanto sotto una persona da rimanereci per tutta la vita perché sono amori innocenti, sono amori sono amori inconsapevoli, non possono plasmarti tutta la vita e quindi giustifico più l'attaccamento di Nora nei confronti di questa storia rispetto a quello di Haesung perché se Nora e se per Nora può rappresentare un'altra un'altra fase della propria vita, per Haesung è semplicemente qualcosa da cui non è mai riuscito a muoversi e sinceramente non vedo alcun motivo per Nora di in qualche modo ritornare indietro, non c'è niente che la possa spingere a quello perché non ha nulla che Haesung possa dargli, la Corea non ha nulla che l'America possa dargli, specialmente tra quello che Nora cerca, E appunto io dico che non c'è tensione emotiva perché veramente mi sembrerebbe folle una conclusione che non sia quella del film.
La risposta, forse adesso sto correndo un po' troppo, ma la risposta che trovano nel finale, in qualche modo ce l'avevano già.
Non l'hanno mai cercata né trovata durante il film.
[00:19:45] Speaker B: Però, allora, intanto io direi che da qua proprio ufficialmente entriamo in una parte un po' più spoiler, ma perché non si può...
[00:19:52] Speaker A: Ma magari mettiamo un disclaimer prima.
[00:19:54] Speaker B: Sì, sì, cioè secondo me questo film bisogna analizzare tante cose anche proprio dicendole esplicitamente, quindi... eh sì allora al finale potrebbe essere qualcosa che già alla fine razionalmente poteva accadere ma quello che veramente succede alla fine non è così razionale non è così stabile come eh doveva sembrare mh all'inizio cioè o comunque per tutto il film no? Ora doveva essere così stabile, serena e mh e convinta di tutto però alla fine quel pianto così forte, così straziante sì sarà solo un momento però c'è e questo questo lo capisce anche Arthur capisce che che lei ha lasciato andare comunque qualcosa che c'è sempre stato e io credo che c'è qualcosa che c'è sempre stato che poi non per forza deve continuare non per forza magari era la scelta giusta alla fine la sua vita l'ha portata lì è contenta comunque nel insomma è contenta nella sua vita attuale con suo marito Però comunque rimane questa cosa.
[00:21:05] Speaker A: Non sono d'accordo. Cioè nel senso c'è sempre stato ma non ha mai fatto fatica ad abbandonarla sta cosa.
Cioè non mi sembra che anche la decisione di interrompere la prima volta come sung non sia stata particolarmente sofferta e quindi non so.
Io trovo proprio un difetto. Secondo me ci chiede troppo.
Il film ci chiede di vivere questa cosa con intensità quando in realtà uno non è vissuta con intensità secondo me dalla protagonista e due non è neanche mostrata, cioè non è neanche mostrata sullo schermo.
[00:21:42] Speaker B: Ok però ci sono dei momenti che invece mi hanno fatto sentire quell'intensità che in effetti per il resto del film cioè non voglio parlare di freddezza perché non è freddezza però c'è comunque una sorta di sereno distacco se non altro molto razionale molto maturo da parte di Nora ma anche da parte dell'innamoratissimo He Sung perché comunque anche lui non fa nessun passo verso la vita che fa che fa Nora a New York in un paese completamente diverso, facendo un lavoro completamente diverso, cioè nel senso anche lui è comunque contento di stare dove si trova e di ritornare in Corea e di stare lì per il resto della sua vita. Quindi entrambi hanno, diciamo, dei percorsi già tracciati che non vogliono assolutamente cambiare.
Però io credo che la connessione tra di loro, il legame così forte che in effetti sembra un po' immotivato, però una provocazione la faccio, dico ma l'amore è sempre immotivato, cioè è irrazionale, è evidente che il loro, cioè proprio quello che c'è, la loro magia è qualcosa che veramente noi non riusciamo a capire.
però comunque...
comunque c'è, lo sentiamo e questo si capisce anche quando si ritrovano e iniziano diciamo a parlarsi e lì finalmente sono grandi, quindi lì veramente nasce qualcosa che non è più giocare insieme, tenersi per mano a 12 anni, quindi questo succede quando hanno circa 24 anni, una cosa del genere, hanno 20 anni, una cosa così.
e però io penso proprio che questo legame così forte alla fine si possa solamente spiegare perché cioè è indelebile proprio perché c'è stata una separazione così forte, c'è stato un distacco radicale e rimane indelebile come tutte le cose che rimangono in sospeso, tutte le storie, le relazioni che vengono interrotte nel momento in cui dovevano nascere. Poi passano gli anni, passa il tempo, però queste relazioni che sono un po' appunto le relazioni del what if, che cosa sarebbe successo se fossimo rimasti insieme, se avessimo continuato a frequentarci, a vederci, eccetera, fossimo rimasti nello stesso posto perché qua poi ovviamente c'è la distanza di mezzo ecco queste relazioni rimangono indelebili dentro di noi rimangono come quasi anche delle presenze che non se ne vanno perché ognuno costruisce la sua vita poi mano a mano che il tempo passa ma secondo me quella relazione rimasta in sospeso, quella possibilità che non si è concretizzata rimane dentro di te, rimane dentro di te, ti fa scavare continuamente nei tuoi ricordi, nel tuo passato e questo sicuramente succede anche in ora, anche se poi comunque non cambierà la sua vita, però questo ripensarci c'è e poi alla fine secondo me questo pianto ci fa capire quanto comunque sia difficile lasciare andare una parte così anche profonda di te che addirittura affonda le radici nella tua infanzia. Secondo me è qualcosa di molto forte. Poi il film è veramente sottile, cioè ce lo racconto in un modo sottile, ci sono pochissimi attimi veramente di contatto.
Però, secondo me, quando ci sono, sono forti. Cioè, per esempio tu, che cosa ne pensi della scena in cui si ritrovano e si abbracciano? A me è emozionato molto. Forse è la mia scena preferita del film, quella.
[00:25:32] Speaker A: No, non mi ha particolarmente...
Vuoi per la mia sensibilità, vuoi perché non ho vissuto queste cose, nel senso io sono sempre stato nel posto in cui sono nato, vabbè mi sono spostato di un'ora di macchina per venire qua a Genova, però non fa parte del mio vissuto, quindi non posso aggiungerci del mio per andare incontro al film.
Io trovo che gli elementi che mi ha dato la scrittura non sono sufficienti a farmi medesimare o farmi coinvolgere da quello che succede. Quindi questa magari può essere una tua interpretazione, può essere qualcosa che tu come spettatrice aggiungi, legittimissimo che succeda, però semplicemente non mi ha parlato questo film.
[00:26:17] Speaker B: Tu non l'hai sentito, ok.
[00:26:18] Speaker A: Quindi non va a raccogliere quell'universale che tanto ci piace nei film.
[00:26:24] Speaker B: Intimi, personali.
[00:26:25] Speaker A: Sì, nei film che di fatto ci colpiscono nel profondo tutti. Ciò detto, è un film che rimane assolutamente gradevole da vedere, scivola via che è un piacere, e fotografato molto bene per quanto sia, diciamo, una fotografia molto tipica di un certo indie americano, però un po' più assettica io l'ho trovata.
però in qualche modo incredibilmente... con tanta personalità. Non so, è difficile da spiegare la sensazione che ho avuto nella fotografia di questo film, però è asettica nelle inquadrature.
C'è qualche...
anche i colori non sono particolarmente fatti a salvo dalla scena nel bar, sono piuttosto freddi sempre.
Bellissima Seoul inquadrata sullo sfondo, incredibilmente facile da riconoscere.
Per chi guarda qualche film coreano, la presenza di Seoul è sempre viva e queste strade in salita, questi vicoli, queste case, tutte arroccate su queste colline.
Dico ancora una volta queste, viene una treccata e mi spezza le gambe.
Però, ecco, mi è piaciuta, è stata particolare. Fatto salvo a qualche inquadratura, tipo le due strade che si dividono, cazzo, terribilmente di Doscalica, cioè se c'è arrivato il regista di Fast and Furious non è che mi strappi i capelli se ci arrivi anche tu, però insomma via.
E anche le recitazioni, mi sono piaciute tantissimo tutte e tre, sono di un'ottima presenza, han recitato molto bene, mi è piaciuto molto da questo punto di vista.
Ha aiutato anche dal fatto che metà del film non fosse doppiato, io detesto, sono arrivato al punto di detestare i film doppiati per la prima visione, cioè più che altro mi fan perdere troppo di quello che ci mette l'attore, ma vabbè.
[00:28:25] Speaker B: Sono d'accordo con te, è una regia che appunto non ha sbalzi particolari, è un film da un punto di vista tecnico piuttosto lineare, classico, però è comunque una regia nella sua essenzialità molto bella, così come la fotografia.
Io penso anche un po' come te che ci siano delle debolezze in questo film a livello forse di scrittura, di personaggi, però ho appunto pensato un po' a tutto il film, ci ho ripensato dopo la visione e comunque per me diciamo va bene così.
va bene come alla fine la storia si risolve, come è stata trattata. Anche credo che forse un modo per apprezzare questo film sia cercare proprio di comprendere tutti questi non detti, tutto questo anche quasi mistero che rimane.
riguardo alle sfumature della loro cultura, al loro passato e questo per me è un modo di, come dire, comprendere questo film.
Poi nel senso può capitare che a te magari non abbia parlato, cioè per me è stato un bel film, ho empatizzato, non è stato neanche diciamo il film con cui ho empatizzato di più in tutta la mia vita, però io devo dire forse ho empatizzato un bel po' comunque con questa storia, nonostante appunto il distacco finale che c'è e la, mi verrebbe da dire, giusta rigidità che comunque hanno i personaggi, diciamo rimangono saldi nelle loro vite, di fatto non cambia niente, però Io prima parlavo della scena dell'abbraccio perché per me quello è forse l'unico momento in cui c'è veramente un po' di passione, c'è un contatto fisico spontaneo e che proprio è quasi come se fosse qualcosa di...
finalmente che possa... è un bisogno personale di Nora abbracciare Sung quando lo ritrova.
come se lei ne ricavasse finalmente un nutrimento e come se finalmente questo abbraccio che è forse una dichiarazione d'amore ancora più potente di un bacio di qualsiasi altra cosa ecco questo abbraccio finalmente è toccarsi finalmente un po' mescolare le proprie vite anche solo per pochi attimi di nuovo e forse anche solo quell'attimo un po' ci fa capire il senso di un rapporto che poi forse non ha un futuro, non ha la possibilità di continuare nelle loro vite ormai attuali, ormai che si sono formate, però quell'attimo lì secondo me è molto significativo.
anche se appunto sono attimi, un abbraccio quanto dura, però quella scena lì per me è un po' una chiave di lettura di questo ritrovarsi, riunirsi per un attimo e sono di fatto anche due culture che diventano di nuovo una per un attimo.
[00:31:37] Speaker A: Ok, ok, mi sta molto bene quello che dici.
Menzione finale, in chiusura, per la musica originale composta da Christopher Bear e Daniel Rawson, che tocca le corde giuste nelle scene giuste ed ha anche un ottimo ritmo al film.
E direi che è tutto.
Magari riusciamo a stare una puntata dentro i 40 minuti.
[00:32:02] Speaker B: Eh dai! Una cosa buona.
[00:32:05] Speaker A: Che dopo i 50 è sequestro di persona, specialmente se devi montarla.
[00:32:09] Speaker B: Scusa Luca per l'ultima puntata.
[00:32:11] Speaker A: Vabbè ma ne abbiamo fatte anche di più lunghe.
[00:32:13] Speaker B: È vero.
[00:32:15] Speaker A: In chiusura, quindi, vi ricordo che questo film al cinema, come un altro film che non avremo spazio per recensire, ovvero Green Border di Agnieszka Holland, di cui ho detto qualche parolina nelle puntate di Venezia, nella seconda puntata di Venezia, sono al cinema, anche questo al cinema, ed è un film imprescindibile per coltivare la nostra coscienza civile, la nostra coscienza di cittadini europei.
Bene.
[00:32:43] Speaker B: Mi raccomando, andate sempre al cinema. Noi non sponsorizziamo nessun cinema, ma si deve andare al cinema a priori, quindi mi raccomando, andate.
[00:32:51] Speaker A: Se poi c'è qualche cinema in particolare che ci tiene a essere sponsorizzato da noi...
[00:32:54] Speaker B: Ecco, noi siamo pronti, però voi andate comunque al cinema.
[00:32:59] Speaker A: E come dovete andare al cinema, dovete anche andare su Instagram e TikTok a seguirci. Il nickname è lo stesso, è cinema underscore passengers.
Vi ringraziamo per aver ascoltato questa puntata.
[00:33:11] Speaker B: E come la chiudiamo?
[00:33:13] Speaker A: Beh, un saluto alla cara di Letta.
[00:33:15] Speaker B: Ciao Dile, ci sei mancata.
[00:33:16] Speaker A: Un saluto ai nostri cari collaboratori, il nostro Stefano Bassi che fa delle grafiche pazzesche. Non so se avete visto quanto è.
[00:33:23] Speaker B: Figo il nostro feed di Instagram.
[00:33:26] Speaker A: Anche a merito suo.
[00:33:26] Speaker B: Tutto grazie, esatto, tutto grazie a Stefano.
[00:33:30] Speaker A: E niente, boh, dai, chiudiamo così.
[00:33:32] Speaker B: Ciao.
[00:33:32] Speaker A: Ciao cari.
[00:33:33] Speaker B: Ciao.
[00:33:34] Speaker A: Ciao Dile.