Ep. 04: il Bobbio Film Festival

Episode 4 August 25, 2023 00:23:45
Ep. 04: il Bobbio Film Festival
Cinema Passengers
Ep. 04: il Bobbio Film Festival

Aug 25 2023 | 00:23:45

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In questo episodio Luca ci racconta la sua esperienza come giurato al Bobbio Film Festival, il festival di Marco Bellocchio nella sua città natale.

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[00:00:01] Gentili spettatrici, gentili spettatori, adoratissimi compagni di viaggio, benvenuti a bordo. State ascoltando Cinema Passengers, un programma di Your Podcast prodotto da Unigine Radio, la voce dell'Università di Genova. [00:00:15] Io sono Luca, sono da solo perché è agosto e giustamente Beatrice e Matteo hanno, come qualsiasi altra persona normale, hanno ben altre cose da fare rispetto a stare qua, chiusi nella cabina di registrazione con 50 gradi. [00:00:32] Però ho una cosa da raccontarvi e ve la racconterò. Prima vi faccio ascoltare la sigla. [00:00:50] Al prossimo episodio Dunque, l'esperienza di cui volevo parlarvi è quella che ho fatto dal 28 luglio al 6 agosto a Bobbio, in occasione del Bobbio Film Festival. [00:01:20] Il Bobbio Film Festival è un festival organizzato dalla Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio. [00:01:29] quel Marco Bellocchio che è appunto a Bobbio Cenato e da 26 edizioni organizza questo festival che ha diverse attività collaterali dell'associazione tra cui un seminario di regia, un seminario di scrittura e un seminario di critica cinematografica. [00:01:50] E io ho partecipato proprio al seminario di critica cinematografica, che tra l'altro ho scoperto grazie alla mia amica Mary, che lei viene da Napoli, però pensate a un negozio di animali a Salt Lake City, nello Utah. Ha 23 anni e ha aperto sto negozio, matazzutale. e non si sa come mai si è ritrovato il bando tra gli sponsorizzati di Instagram e me l'ha mandato. [00:02:19] Il bando consisteva nello scrivere o comunque nel mandare una recensione inedita di un film italiano uscito dopo il 2022. io non avevo mai fatto nulla di... [00:02:34] non sapevo neanche le regole da seguire per scrivere una recensione non avendo mai fatto nulla del genere però ci ho provato lo stesso ho scritto qualche riga su Amanda il film di Carolina Cavalli che abbiamo intervistato nella scorsa puntata e l'ho mandato e incredibilmente mi hanno preso Bobbio tra l'altro non è neanche distantissimo da casa mia io abito nella ridentissima Val Borbera mentre Bobbio è nella Val Trebbia quindi a due tre valli di distanza dalla mia il problema che per arrivarci bisogna fare delle strade che mancò Annibale con gli elefanti aveva fatto quando era venuto in Italia però io e la mia Ypsilon del 2010 siamo riusciti a districarci tra creste e valli considerate che all'andata ho fatto una strada ovviamente a senso unico nel senso che non passavano due macchine ho fatto quattro chilometri in seconda per darvi un'idea senza mai cambiare marcia per darvi un'idea della bellezza di queste strade Questo seminario era tenuto dal professore universitario e critico Anton Giulio Mancino che si è rivelato essere una persona veramente splendida e consisteva in sei ore di lezioni tra la mattina e tra il pomeriggio per tutti i dieci giorni della durata del festival talvolta intervallate da incontri con autori o attori dei film in concorso a Bobbio. [00:04:16] però prima di andare avanti a raccontarvi i film in concorso e chi li presentava vi racconto qualcosina sul seminario di critica che è stato incredibilmente interessante queste 60 ore non mi sono pesate mai ve lo giuro magari fosse così con i corsi che seguo all'università e si alternavano tra la visione di un film oppure dei segmenti, all'analisi critica di quanto visto, oppure a avere proprie lezioni su cosa fare, su cosa non fare, su che aspetti insistere, su cosa invece evitare nel momento in cui si scrive una recensione, oltre che vari consigli per intraprendere il mestiere, Quello del critico cinematografico è un mestiere che va un po' rinventato perché i critici, come li conosciamo, stanno sparendo e non verranno sostituiti da nuovi critici che scrivono su riviste. [00:05:24] il cui unico mestiere è scrivere saggi, scrivere recensioni o al più selezionare film per i festival. Diciamo che questa figura professionale sta sparendo e va un po' reinventata. Quindi questo seminario è stato molto utile per avere ben chiaro il quadro della situazione. [00:05:44] guidati da quel gigantesco personaggio che Enrico Magrelli abbiamo visto il primo episodio di Germania d'autunno diretto da Fassbinder solo di per sé è valsa tutto il seminario con le due orette che abbiamo passato con Magrelli per quanto anche tutto il resto passato con Mancino sia stato assolutamente apprezzabile, Magrelli che era lì in veste di critico per introdurre i film in concorso e finalmente anche io vi parlo dei film in concorso. [00:06:23] il 28 c'è stato il signore delle formiche con ospiti Gianni Ameglio e lo sceneggiatore adesso non mi viene in mente il nome non sono riuscito a vederlo a Venezia perché è uscito dopo che me ne ero già andato l'anno scorso e devo dire che non è che mi fosse perso tutto sto gran film nel senso quando ho scoperto di cosa parlava e ho imparato chi fosse Gianni Ameglio avevo aspettative molto alte per questo film perché Gianni Ameglio è uno di quelli che nella storia del cinema italiano un paragrafetto l'ha scritto insomma ha un trascorso molto particolare e appunto con la storia di Braibanti un intellettuale accusato di plagio, quindi accusato di aver soggiogato un ragazzino per scopi ovviamente sessuali, è stato condannato, è stata la prima e unica condanna per plagio nella storia della nostra Repubblica. [00:07:34] E' proprio da Gianni Ameglio che questa cosa l'ha vissuta in prima persona e mi aspettavo di più. [00:07:39] Invece Il Signore delle Formiche è un film quasi senza cuore, abbastanza arido, c'è veramente poco di quanto si poteva mettere dentro Il Signore delle Formiche. [00:07:53] guardatelo perché comunque anche solo per la storia che insegna per quanto ci siano alcuni falsi storici inseriti da meglio guardatelo perché solo la storia vale la pena di essere vista perché è un episodio che bisogna avere ben presente quando si pensa alla nostra storia giudiziaria e tutto qua. [00:08:15] Il giorno dopo è stato il turno, il 29 luglio, è stato il turno di Diabolik, Ginkgo all'attacco, scritto e diretto da Emanetti Bros e insomma... [00:08:27] Se avete visto il primo, il secondo è peggio, nel senso che il film riesce a fare perfettamente tutto quello che vuole fare. [00:08:36] Il problema è che quello che vuole fare non funziona. [00:08:39] I manetti che chiedono troppo allo spettatore, non puoi pensare di riproporre al 100% lo stile, gli stilemi, le atmosfere del fumetto degli anni 60, senza che lo spettatore provi un grosso scollamento, cioè non riesce ad accettare il patto che gli stai proponendo, non riesce a dare credibilità a quello che sta vedendo. Se i poliziotti, come nel fumetto, sono stupidi come delle scimmie e i dialoghi sono acciuffatelo, oppure Accipicchia! Acciderboli! Capite che queste cose non funzionano pur essendo incredibilmente quindi troppo fedeli al fumetto. [00:09:34] Il 30 luglio invece è stato il turno di Mia, di Ivano De Matteo. [00:09:40] Mia mi verrebbe da dire, tienitela, nel senso che è stato un film che ci ha fatto impazzire dalla rabbia, accolto incredibilmente bene dalla fascia geriatrica del pubblico. [00:09:55] Allora, in teoria la trama di Mia sarebbe una relazione tossica tra due adolescenti, un adolescente e la figlia, del protagonista che è interpretato da Edoardo Leo e un classico maranza romano un po' cresciutello, una relazione tossica che sfocia in una situazione di revenge porn, quindi un soggetto molto grave e molto interessante da trattare. [00:10:27] Purtroppo il film si può ridurre a Edoardo Leo e Riccardo Mandolini che interpreta il Maranza che si dicono... [00:10:43] Allora Motecorco! Motecorco io! Praticamente è questo il film, cioè la sensibilità della vicenda e i sentimenti dell'unica vittima di questo film che è mia, in questo film che è mia, non vengono totalmente esplorati, anzi il padre, interpretato da Edoardo Leo, ma anche fin troppo credibile per l'attore che è, secondo me, Cioè praticamente il padre è il vero bullo del film, cioè confronto al Maranza non è niente perché mette le mani addosso a Mia, non la fa uscire, insomma, guardatelo perché è il film sicuramente di cui abbiamo più discusso tra tutti noi del seminario di critica. [00:11:35] Ah, perché non vi ho detto una cosa, Noi del seminario di critica eravamo anche i giurati, vi ho detto che c'era un concorso in questo festival, noi eravamo i giurati di questo concorso e quindi dovevamo riflettere sui film per premiarne uno. [00:11:49] I premi ve li dico dopo. [00:11:52] Su Mia abbiamo speso veramente tante, troppe parole perché è stato tutto molto molto surreale. Poi per carità abbiamo parlato anche con Ivano De Matteo e come autore io lo rispetto Gira a pellicola, forse è l'unico che gira ancora a pellicola e lo fa con un senso perché da più valore a ogni minuto girato, ha un'organizzazione migliore, ha un'attenzione ai costi che come vedremo purtroppo tanti non hanno. [00:12:28] Però no, cioè Di Matteo è chiaramente una persona che non sa raccontare i tempi, questi tempi, specialmente non sa farlo ai giovani, perché ai vecchi a quanto pare ci riesce benissimo. [00:12:49] Finalmente, dopo il trauma di Mia, è arrivato il turno di Margini, di Niccolò Falsetti. [00:12:56] Film d'esordio di Niccolò Falsetti, meraviglioso film d'esordio di Niccolò Falsetti. [00:13:04] Parla di questo gruppo, queste tre persone, che costituiscono una band punk a Grosseto, quindi ai Margini. [00:13:16] della provincia e anche della società e a caso totalmente si ritrovano a organizzare un concerto gigantesco di una band sempre punk americana e insomma in questo deserto grossetano viaggiano alla ricerca di una location del sound e tutto quello che serve per organizzare un concerto Il film è veramente delicato, intelligente, insomma Margini è stato veramente una ventata, la ventata di aria fresca all'interno di questo concorso che è proseguito con Scordato di Rocco Papaleo. Scordato è un film abbastanza autoreferenziale, è un film di chiaramente di un sessantenne che fa i conti col proprio passato, che tira un bilancio di questi suoi 60 anni di vita e lo fa talvolta in maniera interessante e talvolta in maniera abbastanza noiosa per quanto dida la scalica però è un film che funziona in gran parte della sua durata Non funziona ogni volta che appare Giorgia a schermo. Per favore, finiamola lì di dare a ogni cantante la possibilità di bruciare minuti su uno schermo al cinema. [00:14:54] Giorgia, grandissima cantante, non devi recitare mai più, per favore. [00:14:59] Dopo Rocco è arrivato il turno delle otto montagne. [00:15:05] Diretto dai registi belgi Felix van Groningen e la compagna sia di regia che di fatto Charlotte van der Mersch, con i due nostri manzi Borghi e Marinelli che solo per la scena in cui fanno i carpentieri per un buon 20 minuti di film devo dire che tutte le due ore e venti sono assolutamente ripagate Ma è un film veramente, veramente bello, delicato, che mette al centro questa amicizia tra Bruno, interpretato da Borghi, e Pietro, interpretato da Marinelli, mette al centro questa loro profonda amicizia e come contorno il bellissimo scenario delle montagne valdostane è un film da scoprire tratto dal libro omonimo Vincitorio dello strega di Paolo Cognetti Non voglio raccontarvi molto di questo film, l'avete visto in tanti, almeno a giudicare dagli incassi che ha fatto. Chi non l'ha visto lo guardi il prima possibile che è su Sky e poi al massimo ne parliamo dopo. [00:16:23] Il terz'ultimo film in concorso è un altro film geriatrico che è Orlando di Daniele Vicari. [00:16:30] Orlando, questo signore interpretato da Michele Placido, questo vecchio, questo anziano signore di un paesino, credo lucano, che scopre tutto ad un tratto di avere una nipote a Bruxelles è di essere l'unico parente al quale lei può essere affidata e quindi vediamo questo signore che dalla provincia meridionale prende un treno e va a Bruxelles. Il film inizia a essere effettivamente qualcosa di interessante da guardare dopo un buon tre quarti d'ora non mi è piaciuto non mi è piaciuto e come a me tanti sempre il maledettissimo Michele Placido si presenta il giorno dopo questa volta in vesta da regista per parlare per l'ombra di Caravaggio che è l'ombra di Michele Placido allo stesso tempo perché L'ombra di Caravaggio è un film terribile, è costato qualcosa come 14 milioni di euro, ne è incassati forse due se va bene. [00:17:40] Caravaggio interpretato da Riccardo Scamarcio, che se fa l'attore dovrebbe baciare la statua di qualsiasi dio in cui crede ogni mattina, il film va guardato perché è il chiaro esempio di cosa sia il cinema italiano adesso, ovvero un carrozzone sostenuto dal tax credit, da fondi pubblici, da contributi regionali, tenuto in vita da questa flebo di assistenzialismo, un'industria che produce film senza alcuno scopo di ricavare i soldi spesi, senza alcun interesse nel farlo, quindi questo carrozzone, proprio ciò su cui noi dovremmo concentrarci per fare una bella eutanasia, per togliere sta flebo rimettere in mano i produttori la responsabilità dei soldi che spendono e forse finalmente avere prodotti di una qualità costante come hanno con picchi, alti picchi e profonde valli ma comunque costante come hanno per esempio i nostri amatissimi e odiatissimi cugini francesi. [00:19:02] Quindi l'Ombra di Caravaggio veramente un supplizio, se non vissuto come l'abbiamo vissuto noi, nel senso che praticamente piangevamo da ridere a ogni battuta. [00:19:16] il concorso si chiude con l'ombra di caravaggio e abbiamo ancora due film io purtroppo ne ho visto solo uno perché l'ultimo, mannaggia me, me lo son perso dovendo ritornare a casa quindi il mio festival si è concluso con Rapito di Marco Bellocchio che ovviamente è un film che Bellocchio stesso ha voluto tenere fuori dal concorso essendo lui il presidente del festival Che dire su rapito? È la storia di Edgardo Mortara che attorno al 1860 venne fatto rapire dal Papa. [00:20:02] Edgardo Mortara era un bambino, figlio di una famiglia ebrea di Bologna, nello Stato della Chiesa, che con la scusa vera o meno, che in realtà Edgardo è stato battezzato da cristiano, così come altri bambini, come vedremo nel film, venne prelevato dalla chiesa e allevato in una sorta di collegio all'interno del Vaticano. [00:20:36] menziono solo il cast perché il cast è veramente... [00:20:43] recita a livelli incredibili, ha delle personalità pazzesche perché a partire da Paolo Pirobon che interpreta Pio IX, Fabrizio Gifuni che interpreta il cardinale inquisitore di Bologna, Fausto Russolesi che è un attore immenso che interpreta il padre appunto di Edgardo, interpretato da Leonardo Maltese, diciamo l'amante di Braibanti nel Signore delle Formiche, Filippo Timi, Barbara Ronchi, ma tutto il cast è di una qualità assolutamente altissima. [00:21:20] Filippo Timi, tra l'altro, essendo presente anche per le Otto Montagne, è stato diversi giorni al festival ed è matto come un cavallo. Nel senso, lui, non so se lo sapete, è cieco, non ci vede e balbetta. [00:21:37] Tra l'altro fa l'attore, quindi... [00:21:39] Il fatto che faccia l'attore è tutto un programma, nel senso dice già tantissimo della sua personalità immensa. [00:21:48] Lo vedevi girare per Bobbio con il suo Corgi Tarquinia, inseparabile, se lo portava anche sul palco, se l'è portato anche nell'auditorium dove facevamo le lezioni quando l'abbiamo incontrato. [00:22:00] è veramente fuori di testa, è un personaggio che vi consiglio di approfondire per tutto quello che riguarda il non cinema, nel senso guardatelo, seguitelo Cercate di vedere sue interviste o cose del genere perché è veramente una persona incredibile, di un'energia incontenibile. [00:22:24] Bene, questi erano i film in concorso. Questo è stato il Bobbio Film Festival. Vi invito a seguirci su Instagram, cinema underscore passengers. [00:22:37] così come dovete assolutamente seguire un IG Radio che produce come il nostro tanti altri programmi e sulla pagina Instagram potete rimanere aggiornati su ogni uscita mi sono dimenticato nelle scorse puntate di ringraziare nuovamente il nostro meraviglioso grafico Stefano Bassi gigantesco grafico Stefano Bassi, seguite anche lui su Instagram Ste Bassi, Ste underscore Bassi mi sembra.

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