Ep. 17: Pearl

Episode 17 December 13, 2023 00:31:26
Ep. 17: Pearl
Cinema Passengers
Ep. 17: Pearl

Dec 13 2023 | 00:31:26

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Nella vecchia fattoria ia-ia-o

Sesso, sangue ed agonia ia-ia-o

Pearl e X: a sexy horror story sono i rimi due capitoli della trilogia slasher di Ti West. Luca e Diletta ne parlano nella puntata 17, ascoltala ora!

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Abbiamo parlato di femminismo con C'è ancora domani della Cortellesi, abbiamo parlato di sogni con Il posto delle fragole di Bergman e abbiamo parlato di morte con The Killer e Napoleon. Oggi parliamo di morte, sogni e femminismo con uno slasher, ovvero Pearl. [00:00:16] Speaker B: Signore e signori, prendete posto. La puntata numero 17 di Cinema Passengers è sul cinema di Tay West. Sigla. Al prossimo episodio Ed eccoci qua, benvenuti, bentrovati, puntata numero 17. Cinema Passengers, finalmente parliamo di horror, un genere di cui volevamo parlare da tanto, anche perché spesso e volentieri non ha i riconoscimenti che si meritano. [00:01:12] Speaker A: Sì, soprattutto a livello istituzionale è difficile che tra le candidature come migliore attore o attrice protagonista ci sia un'attrice o attore che ha fatto un filmoreo e diciamolo dovrebbe essere il caso di Mia Gott per Pearl perché sia con Pearl che con X ci ha dato una performance pazzesca. [00:01:32] Speaker B: Sicuramente degna di nota, ma comunque l'horror è sempre stato un po' un genere snobbato dall'industria, anche per i contesti in cui si è sviluppato, il b-movie, i cinema, le proiezioni di mezzanotte, è sempre stato un mondo a sé. Negli ultimi anni forse l'industria ha prodotto horror che veramente poco autoriali, improntati semplicemente a intrattenere jumpscare da una parte o dall'altra. [00:02:03] Speaker A: Sì, diciamo che uno dei problemi sicuramente del genere è che è troppo ancorato all'engagement e quindi ai sequel, cioè io penso anche ad una saga famosissima che è forse la saga mainstream di questo genere per eccellenza che è Saw se prendiamo i primi due film e se non solo il primo film, cioè si sta parlando di qualcosa che è veramente autoriale per l'epoca e poi si è capito che la gente voleva solo vedere violenza, sangue e hanno detto vabbè, mandiamo tutto in bacca e facciamo cose mainstream. [00:02:35] Speaker B: Però è stato anche un genere dove si sono sviluppati e hanno trovato fortuna tantissimi autori. Noi italiani ne sappiamo qualcosa, Dario Argento, Mario Bava, ma anche all'estero. E una casa di produzione come A24, Santa A24, era nell'ordine naturale delle cose che producesse anche film horror d'autore. ha trovato in Thai West un autore su cui fare affidamento e ci ha portato questi due film che sono parte di una trilogia. A dicembre dovrebbe uscire il terzo che è Maxine. Ok, ma io l'ho dimenticato il titolo. Sempre con Mia Gott, quindi questa trilogia si compirà tra poco. Ma nel frattempo abbiamo già di cui parlare perché abbiamo visto X a Sexy Horror Story e Pearl entrambi disponibili su Prime Video, il primo incluso nell'abbonamento, l'altro purtroppo a pagamento. [00:03:34] Speaker A: Ma ne vale la pena. Per fare un po' di ordine, il primo film in ordine di uscita è stato X e dopo di che abbiamo Pearl che è un prequel di X incentrato sulla figura dell'anziana che troviamo in X e poi appunto a dicembre uscirà Maxine che invece sarà un sequel di X. Quindi Pearl può essere considerato una parentesi stupenda di una trilogia che sembra promettente speriamo bene. [00:04:02] Speaker B: Poi tra l'altro Perle, a Thai West comunque è stata riconosciuta la sua autorialità. Perle è stato presentato fuori concorso a Venezia. Mi mangio le mani perché non l'ho visto, era una proiezione di mezzanotte. A Venezia ci sono queste proiezioni di film un po' più strani a mezzanotte. A parte che non sei nelle condizioni psicofisiche di reggere un film che finisce alle due di notte, però l'avevo anche prenotato l'anteprima mondiale con Thai West e Mia Got. Ho guardato l'e-mail stamattina, poi non ero andato e niente, vorrei... [00:04:36] Speaker A: Ti mangi le mani. [00:04:37] Speaker B: Vorrei appendermi alla prima trave che trovo, francamente. [00:04:41] Speaker A: Ma di cosa parla Pearl? Siamo nel 1918 e siamo in questa fattoria isolata e sperduta in Texas e Pearl è appunto la nostra protagonista che vive con i suoi genitori. Il padre è tetraplegico e Pearl e la madre occupano praticamente la loro giornata a prendersi cura appunto del padre e marito e a gestire questa fattoria. Ma Pearl è insoddisfatta della vita che sta vivendo anche perché lei ha un sogno che è quello di diventare una star. [00:05:15] Speaker B: Sì, siamo nel 1918, la famiglia di Pearl è una famiglia tedesca e, data la situazione, americani contro tedeschi... americani contro tutti! Tanto per cambiare! Se la vivono male, è comunque un periodo di recessione per tutto il paese, specialmente per loro, che poi non se la vivono tanto male perché il film ci fa vedere che hanno una mucca, che hanno sette capre, che hanno un'oca, L'oca che dura cinque minuti nel film. Però voglio dire, cazzo, sapete quanto costa una mucca? E quanto latte produce? Quindi tanto poveri non sono. Ma vabbè, chiuso questo. Undecampi sterminati, una villa pazzesca, ma vabbè. Soprassediamo. Secondo me Ty Weston non ha mai fatto il contadino. Però, appunto, non se la vivono bene. I sogni di Perle sono un po' confinati da questa cosa. Lei è costretta a rimanere nell'orbita di casa, nel senso prendersi cura di tanti vegetali tra cui suo padre. Ti vego, tienila. No, vabbè, ci arrestano. Pearl è costretta a prendersi appunto cura della casa, la madre, che a prescindere dalla situazione economica è mega oppressiva, causano in lei quello che è un po' il leitmotiv di tutti i due film, ovvero una repressione. Pearl è una ragazza repressa, molto carina, è sposata con Howard, che poi ritroveremo in X. [00:06:44] Speaker A: Nel momento di Pearl è in guerra, quindi lo vedremo solamente ad un certo punto. [00:06:49] Speaker B: E quindi chiaramente Pearl è una bomba a orologeria pronta ad esplodere. [00:06:55] Speaker A: Sì, e infatti già dalla prima scena capiamo che ha dei tratti psicopatici, possiamo dirlo così? Giusto, giusto qualcosina. Vediamo che appunto come dirà poi la madre durante un monologo bellissimo, lei diciamo nel tempo libero quando pensa che nessuno la stia guardando spoga quelli che sono i suoi impulsi più violenti, non solo sessuali, ma anche proprio omicidi, quindi uccidendo grandi, piccoli animali finché non gli è più sufficiente e riesce a trovare un estremo piacere nell'omicidio vero e proprio di esseri umani e familiari. [00:07:37] Speaker B: Sì, diciamo che in tutti e due i film c'è un po' il tema, appunto, della repressione e dello sfogo di questa nella carne, che può essere o seguendo le pulsioni sessuali o, come nel caso di Perle, dove questo aspetto si presenta ma è più ridotto rispetto al film di cui è prequel, perché appunto è meno... Io mi aspettavo, dopo aver visto X, vedendo Perle, di trovare di nuovo questa dimensione della sessualità quando in realtà è più di sfondo ma non è totalmente esplorata come mix. [00:08:09] Speaker A: Sì, penso, allora, anch'io mi aspettavo questa cosa e pensavo che prima di vedere Pearl pensavo che magari Pearl avesse anche dei tratti legati magari alla ninfomania, cose del genere. Invece vedendo Pearl e o meglio rivedendo X dopo aver visto Pearl ci si rende conto come probabilmente lei nel corso della sua vita invecchiando abbia semplicemente collegato come è anche normale che sia la giovinezza al sesso e quindi mano a mano che invecchia capisce che l'unico modo per riuscire a sentirsi ancora viva e giovane è attraverso il sesso come una scena un pelo disturbante di X ci fa capire ad un certo punto Perle. [00:08:53] Speaker B: Trova la valvola di sfogo, trova un po' la... si rifugia in un cinema e nella conoscenza del proiezionista di questo cinema che, diciamo, un po' la seduce con le sue prospettive, diciamo. Questo personaggio che la introduce al mondo del cinema pornografico, totalmente negli albori nel tempo del film, e un po' la seduce con le prospettive di vita, con le prospettive di ricchezza, tra l'altro riferendosi all'Europa come luogo dei sogni, quando in realtà sta totalmente mentendo perché dall'altra parte dell'oceano si muore nelle trincee e non c'è assolutamente nulla di quello che promette. [00:09:36] Speaker A: Sì, cerca di conquistarla con questa retorica da Bohemian di cui appunto Pearl si fa coinvolgere totalmente perché vuole davvero essere una star. [00:09:49] Speaker B: E contestualmente, questo è anche un film molto satirico, nel senso ci sono chiaramente molti rimandi al presente, contestualmente c'è questo proto X-factor organizzato dalla chiesa del paese dove si vengono scelte delle ballerine da portare un po' in tournée in sette stati, mi sembra. E essendo quello di fare la ballerina il sogno di Pearl, diciamo che la combinazione di questi due eventi sono un po' la scintilla che la fa esplodere. [00:10:20] Speaker A: Sì, infatti l'audizione per Pearl sarà un pochino il punto di svolta, cioè sarà la soglia nel suo universo narrativo, un po' la possibilità attraverso questa audizione di passare in termini proprio fiabeschi da quello che è il mondo ordinario e il mondo invece straordinario per poter realizzare appunto il suo sogno e in teoria cambiare vita. [00:10:41] Speaker B: Sì, infatti è un film molto satirico, anche prende in giro molto anche sta cosa che è, diciamo, un proto sogno americano, no? La possibilità di esplodere con una piccola occasione, poter diventare una star e non riuscirci per cause non neanche legate a te, ma per cause sovrastrutturali o casuali. Per esempio, essere belli ma non rientrare nei canoni di bellezza che si va a cercare e questo è satira su più livelli. Il primo prende un po' in giro il sogno americano che di per sé è una presa in giro, il se vuoi puoi e abbiamo capito negli anni essersi rivelata una grandissima cazzata. e poi in un secondo livello prende anche un po' in giro i canoni estetici, la bellezza americana, la ragazza bionda dalla fattoria, insomma... Sì, diciamo che anche. [00:11:40] Speaker A: Questa importanza che a livello proprio contenutistico della storia ha il cinema è una cosa che ritroviamo anche dal punto di vista formale. Il film, infatti, oltre ad avere tantissime citazioni a Non aprite quella porta, Nightmare, quindi appunto Freddy Krueger, Il mondo di Oz, Il mondo di Oz, Il mago di Oz, vabbè, anche proprio cita moltissimo un tipo di cinema specifico che oltre ad essere in generale il cinema muto e anche il cinema degli anni 50 per quanto mi riguarda è il cinema di animazione degli anni 50. Abbiamo infatti anche solo banalmente a livello formale abbiamo delle musiche che accompagnano la protagonista e che descrivono perfettamente i suoi sentimenti in quel momento quindi una forma di dascalica che è tipica, diciamo, di film legati anche a principessi Disney, come può essere Cenerentola, Biancaneve. Abbiamo anche, per esempio, queste dissolvenze laterali molto fake, tra virgolette, che ti danno proprio questo tono di fiaba. [00:12:50] Speaker B: Le dissolvenze a iris, ma anche i titoli di testa sono chiaramente... [00:12:54] Speaker A: Fanno molto Looney Tunes i titoli di testa. Effettivamente Perle potrebbe fare parte dei Looney Tunes in un universo macabro della Warner Bros. [00:13:02] Speaker B: Sicuramente vorrei vederla relazionarsi con Titty. Comunque anche... Oltre questa estetica, appunto, anni 50, di un certo cinema della Golden Age hollywoodiana, ci sono anche citazioni formali al cinema horror invece penso più agli anni 70-80. Lo split screen, per esempio, che è proprio tipico dei B-movie e via col vento. No, non via col vento, però... [00:13:39] Speaker A: Poi un'altra cosa che secondo me è veramente pazzesca di questo film, a livello proprio di costruzione di quello che è la struttura horror, questa parola la odio come potrete dedurre da chi ascolta. È il fatto che il tono horror è costruito a partire dal contrasto con questi elementi fiabeschi. Anche semplicemente a livello di storia abbiamo tutti gli elementi di una classica fiaba. Abbiamo, come dicevo prima, il mondo ordinario, il mondo straordinario, abbiamo la matrigna cattiva, il padre assente, il mentore che è appunto Johnny che poi si si rivelerà un mentore negativo, nel senso non come. [00:14:16] Speaker B: Può essere la fata madrina. [00:14:20] Speaker A: Invece più come un gatto e la volpe. Esatto, esatto. Abbiamo Pearl che ritrova negli animali della fattoria i suoi amici, il suo pubblico, quando vuole fare appunto delle prove per andare all'audizione. Quindi penso che se proprio questo contrasto a tirare fuori quel perturbante, quel grottesco che è poi effettivamente ciò che rende slasher e oro il film, perché non ci saranno mai momenti, quando lo guarderete, dove ci saranno dei jumpscare o dove ci saranno momenti di altissima tensione, come mi viene in mente per citare un altro film della A24, Hereditary. Penso che gli ultimi dieci minuti, per chi ha visto il film dove il protagonista cammina nella casa di notte incontrando la madre in un punto specifico di una stanza che ha una tensione, un climax altissimo. Noi ritroviamo tutti questi elementi. È come vedere un film della Disney uscito in un mondo dove i bambini vengono cresciuti a pane, violenza e sangue. [00:15:19] Speaker B: Siamo ancora in tempo perché per fortuna Biancaneve è stato rimandato. Disney, Se vuoi fare qualcosa di veramente bello, fai squartare a metà In sette nani da Biancaneve. [00:15:33] Speaker A: Te ne preghiamo. Una delle cose che senza dubbio rendono iconico questo film è, in generale, la struttura formale, quindi i colori che vengono utilizzati, estremamente saturi, anche qui si vede la citazione al mago di Oz. Abbiamo infatti, che per buona parte del film, quando è nel mondo ordinario, esattamente come Dorothy, è vestita di blu, e per accedere al mondo straordinario non solo indossa un vestito rosso, ma si sporca anche di sangue, quindi a maggior ragione una citazione del mago di Oz. Un'altra cosa che io ho trovato veramente interessante nella costruzione proprio delle ambientazioni è la casa, che è un elemento di fondamentale importanza anche per X e scopriremo se anche per Maxine, vedremo. Ma io penso che la casa, almeno è così che io l'ho interpretata, sia un'enorme metafora di Pearl stessa. Cioè, come dicevamo prima, la fattoria ci viene descritta proprio nel modo anche in cui ne parla la madre, nel modo in cui la vive negativamente Pearl. come se fosse un posto terribile bruttissimo allo scatafascio invece è una casa che fuori è magari estremamente anonima ma con dei dettagli di colori accesi molto molto belli ma dentro ha questa carta da parati coloratissima questi questi mobili coloratissimi che sono in realtà una rappresentazione di Pearl stessa. Penso che una delle caratteristiche più belle del personaggio sia che Pearl è in assoluto un personaggio attivo, il film va avanti solo ed esclusivamente quando lei agisce e noi vediamo le cose sempre dal suo punto di vista. Quindi anche se lei stessa vuole andarsene da quella fattoria, andarsene da quella casa perché la odia, la casa è lei e lei non potrà mai effettivamente andarsene da lì perché la rappresenta troppo e infatti lei cercherà di eliminare ogni ostacolo fisico, ogni ostacolo morale ed intellettuale, ma alla fine, come poi ci verrà confermato su X, come ci è stato anticipato in realtà da X, lei sarà destinata a vivere in quella casa, sarà ancorata lì e morirà lì. [00:17:50] Speaker B: Poi c'è anche la questione del seminterrato, luogo dove lei va a seppellire tutto il nero, è il luogo dal quale poi si scatena tutto nel momento in cui, in qualche modo, lei apre l'accesso a un personaggio, questo semienterrato, lo apre figurativamente ma come se lo facesse ed è proprio il momento che dà inizio al finale. Con un monologo bellissimo di Mia Gott che, oltre a essere coautrice della sceneggiatura e produttrice, viene investita totalmente da Ty West dell'onore e dell'onore di portare avanti il film e ci riesce alla grande perché veramente riempie lo schermo in una maniera incredibile. [00:18:38] Speaker A: La cosa che appunto ci viene fatta capire soprattutto in quel momento quindi proprio a livello di dialogo ma anche come dicevo a livello formale è che tutti i personaggi del film sono ospiti nella testa di Pearl. e infatti sarà anche questo che porterà lo stesso personaggio di Pearl su X a reagire in un determinato modo quando si ritroverà la casa invasa non solo da altre persone in generale ma da una persona specifica ovvero Maxine che le ricorda moltissimo lei i suoi sogni e che quindi farà riemergere in Pearl questa frustrazione che poi si tradurrà in violenza omicida infatti X Infatti, arriviamo a quello. [00:19:25] Speaker B: Che è il primo film della trilogia. Siamo 60 anni dopo, circa, siamo alla fine degli anni 70. Pearl ha vissuto la sua vita. Il film si apre con l'arrivo di questa comitiva, chiamiamola così, che in realtà. [00:19:40] Speaker A: È una... Una comitiva porno. [00:19:42] Speaker B: È una vera e propria troupe composta da produttore, regista, assistente alla regista e attori, arrivati appunto in quella che poi scopriamo essere la fattoria di Pearl e Howard per girare un film porno indipendente, indipendente da autore ci aggiungerei perché c'è questa ricerca bellissima del regista che comunque non è lì per girare porno ma è lì per girare un film e quindi mentre o meglio no, è consapevole. [00:20:11] Speaker A: Che sta girando un porno ma sta cercando di autoingannarsi facendosi tutti questi pipponi sul fatto che il porno è comunque cinema d'autore finché alla fine si renderà conto che no, sta semplicemente girando un porno. [00:20:23] Speaker B: C'è un cambio ovviamente di registro estetico nel senso se prima eravamo chiaramente in un film degli anni 50 americano qua invece siamo più appunto agli anni del film quindi c'è tanta estetica, accettazionismo agli anni 70, agli anni 80 non sono un esperto di estetica del porno negli 80, ma immagino che Ty West avrà fatto le sue ricerche e più o meno saremo lì attorno. Questa comitiva arriva nella fattoria degli orrori. [00:20:55] Speaker A: Molto alla non aprite quella porta, proprio queste eccitazioni palesi mi fanno impazzire. [00:21:01] Speaker B: Con la particolarità che l'attrice principale, Maxine, l'attrice principale del porno, è interpretata dalla stessa Mia Gott. Quindi Pearl, vedendo arrivare questa comitiva, vedendo arrivare una ragazza identica a lei di 60 anni prima, Insomma, è uno slasher. Siamo in una fattoria isolata del Texas. Dentro quella fattoria si è già squartato migliaia di persone. Immaginerete dove andrà a finire la vicenda. [00:21:28] Speaker A: Sì, anche perché Mia Gotta non interpreta solo Maxine, ma interpreta anche la perla anziana con un... non lo sapevi? Che cazzo dici? Eh sì, sì sì sì. Eh sì, è lei truccata. Infatti, una delle cose che secondo me si notano subito quando guardi il film, madonna stai impazzendo, è il fatto che effettivamente la vecchia, la signora anziana, non riesci effettivamente ad inquadrarla bene perché ha una faccia troppo strana, perché è Mia Got truccata. [00:22:00] Speaker B: Mamma mia. [00:22:01] Speaker A: Sì, sì, sì, sì. [00:22:02] Speaker B: Quindi anche trucco clamoroso perché vabbè io non sono stacima perché vabbè tendo a non guardare molto le facce degli attori però, cazzo, non me l'avevamo riconosciuto cioè nel senso mi dimentico subito di quello che ho visto vabbè avrò anche io. [00:22:17] Speaker A: I miei problemi comunque sì sì, è lei, è lei, è un po' l'equivalente della Tilda Swinton in Suspiria di Guadagnino. [00:22:22] Speaker B: Ecco ma spoileriamo questo no non è. [00:22:25] Speaker A: Uno spoiler, lo giuro, lo giuro ok quindi dagli è ode a Mia Gott. [00:22:32] Speaker B: E al reparto trucco di Dx. E appunto c'è questo contrasto, chiamiamolo contrasto, c'è questo odio viscerale di Pearl nei confronti dei ragazzi e soprattutto nei confronti di Maxine perché rappresentano un po' tutto quello che lei non ha potuto avere. Nel senso siamo negli anni 70, la rivoluzione IP avvenuta, la libertà ormai è propria di ogni individuo e ognuno può scegliere di fare cosa fare col proprio corpo e vabbè. Diciamo che la dimensione del porno in qualche modo può rappresentare una celebrazione proprio statica della bellezza del corpo, specialmente quello femminile. Tutto quello che Pearl avrebbe voluto per sé, quindi vedere quello che sta succedendo in casa sua a una ragazza come lei, è ovviamente l'ennesimo click che fa. [00:23:25] Speaker A: Sì, infatti è anche interessante una volta, infatti io consiglio di guardare X, guardare Pearl e poi di riguardare X con le consapevolezze che ti dà Pearl perché comunque è tutta un'altra esperienza. È bello vedere tra i due film come il contesto storico abbia cambiato l'oggetto del desiderio delle due protagoniste e i mezzi per realizzare il loro sogno, cioè se Pearl poteva al massimo sognare di fare la ballerina, vediamo invece che Maxine ha proprio come sogno quello di diventare un'attrice porno. Infatti, quando tu guardi X, non so se hai avuto anche tu questa impressione, ma Una volta aver visto Perle, non dico che quasi ti dispiace per l'anziana di X, però riesci a capire la sua frustrazione, perché si ritrova davanti non solo una persona che lei vede come promettente, quindi destinata a farcela, come gli era già capitato con Mizzi da giovane, ma la vede pure identica a lei, quindi il massimo della frustrazione e della repressione che esplode. [00:24:28] Speaker B: Ma infatti non m'aveva fatto impazzire X proprio perché tante volte i villain dei film hanno questo problema, no? Che fanno il male per sé. Nel senso non c'è una ragione dietro al normale. E quindi, insomma, ti vedi sta vecchia che gira col marito a fare affette alle persone è ok, un po' il film te lo spiega, c'è anche un bellissimo dialogo tra Pearl e Maxine però si ferma un po' lì e quindi diciamo che X in sé fa un po' fatica da quel punto di vista come fa veramente tanta fatica in realtà nelle scene horror perché allora Come in altri rappresentanti del genere, non è nulla di nuovo vedere questi giovani braccati da vecchi in posti isolati, però questa sensazione un po' claustrofobica, un po' di inseguimento, di personaggi che si infilano in vicoli ciechi, è un po' mal costruita in X, non hai mai questa tensione, salvo qualche rara scena. Gli omicidi avvengono ma non ti danno... cioè quello che ti colpisce è altro. [00:25:36] Speaker A: Magari il trucco prostetico. Sì, cioè sembra semplicemente l'ennesimo film del loro eroe dove semplicemente delle persone vengono uccise così a caso. Infatti Pearl per me non solo è qualitativamente di un altro livello rispetto a X ma è proprio necessario per probabilmente riconoscere il valore che X ha e che magari inizialmente non riesce a vedere. [00:25:56] Speaker B: Gli omicidi avvengono in maniera molto meccanicistica, cioè avvengono perché sai che devono avvenire, non ti sorprendono neanche più, nel senso quando uno infila un occhio... quando un personaggio ha un forcone e l'altro infila un occhio in un buco nel legno, ti aspetti che quel forcone passi da quel buco. e quindi insomma non ti fa vivere troppa tensione emotiva le vicende del film. [00:26:20] Speaker A: È una selezione divertente, cioè io l'ho trovato più divertente che non spaventoso. [00:26:24] Speaker B: Un po' se vuoi una tarant... alla Robert Rodriguez, cioè dal tramonto all'alba, non è che ti... ti tira... a parte che vabbè, dal tramonto all'alba lo citiamo. [00:26:35] Speaker A: Come slasher, ma... Con tutte le due golette del caso. [00:26:38] Speaker B: Guardatelo, perché a un certo punto... cioè, è un film e a un certo punto diventa totalmente un altro film. È una cosa... [00:26:46] Speaker A: Lo dovevi vedere? [00:26:47] Speaker B: Mamma mia. Le cose che invece ti provocano tensione non sono legate agli omicidi, ma sono più violenze psicologiche. [00:26:57] Speaker A: Sì, probabilmente la scena più disturbante di X è un... dai, non è proprio uno spoiler, possiamo considerarlo uno spoiler? [00:27:06] Speaker B: Ma diciamo che se X è un porno, quella scena lì è da categoria Granny. [00:27:11] Speaker A: Esatto, esatto. C'è questo rapporto sessuale tra due anziani, non vi diciamo chi, come, perché, che è probabilmente la scena più creepy in generale del film. Ma perché? Ed è una delle cose che a me fa impazzire di questo genere cinematografico, che è l'horror. che secondo me è un genere che soprattutto in questo periodo storico, dove si sperimenta tantissimo, è proprio terreno fertile per poterlo fare. Cioè, proprio per tutti i topoi e tutte le caratteristiche che ha in generale l'oro, è un posto dove hai piena libertà espressiva. Dove se tu un bambino lo uccidi o un anziano lo fai montare da un altro anziano, non... no. [00:27:56] Speaker B: No, no, più che altro penso che comunque le nostre madri sono grandissime fan del nostro podcast, quindi vabbè. [00:28:02] Speaker A: Eh, vabbè, però è la realtà. Anche io spero a 80 anni... [00:28:05] Speaker B: Cioè, non sono discorsi che farei davanti a te, mamma. Però vabbè. [00:28:09] Speaker A: Vabbè, manda avanti, schifa schifa. No, però, appunto, cioè tutte quelle cose che solitamente nei film di altri generi hanno comunque dei limiti, anche solo a livello morale, Nell'horror tutta questa cosa può essere tranquillamente sovvertita e quindi penso che ad oggi a maggior ragione, in un periodo dove il politicamente corretto è ovunque, questo sia uno dei generi cinematografici dove sei legittimato a essere scorretto. Anche perché ricordiamoci che l'horror è probabilmente uno dei, non dico degli unici generi, ma uno dei generi che più di tutti sta cominciando a, come dire, indagare un pochino di più la femminilità. al di fuori di quella che è considerata la femminilità. Vediamo sempre, in tantissimi altri film, come Midsommar, come Hereditary, vediamo sempre queste... Mi viene anche in mente un pochino Rosemary's Baby, ma è tanto vecchio, quindi... [00:29:11] Speaker B: Anche tu vuoi The Witch? [00:29:13] Speaker A: The Witch, assolutamente, The Neon Demon, dove abbiamo sempre queste donne che non solo sono in azione e potenti, ma lo sono attraverso la loro femminilità, non avendo per forza di cose delle caratteristiche prettamente maschili, ma la loro forza viene veicolata attraverso quello che di solito è debolezza, ovvero aspetti femminili. [00:29:40] Speaker B: Ultima notte a solo, per esempio. [00:29:42] Speaker A: Esatto, esatto. Ma perché non mi vengono in me? Cioè, proprio non vengono. [00:29:48] Speaker B: Va bene, allora io direi che non abbiamo più niente da aggiungere? [00:29:51] Speaker A: No. [00:29:52] Speaker B: Ok, prego. [00:29:55] Speaker A: Speriamo che a dicembre, anche adesso che si è risolto in teoria tutta la questione dello sciopero degli sceneggiatori, si riesca a vedere effettivamente in sala Maxine. Vedremo se ci saranno altri vecchi che si inchiappettano e... La tagli! [00:30:09] Speaker B: No, no, non la tengo, la tengo, dai, ormai... [00:30:13] Speaker A: E niente... Tanto ormai la Tacosista è puntata. Sì, però è quello, il bello, la magia. Un'ode a Mia Got che qui amiamo, il nostro podcast ama Mia Got, taggatela. [00:30:23] Speaker B: Non commento perché tutta la credibilità di persona sensibile, la perdo nel momento in cui commento Mia Got, quindi... brava, sei molto brava, è anche molto carina, brava. E quindi questo era il nostro commento a questi due interessantissimi film di Tai West. Vi ringraziamo per averci ascoltato. [00:30:44] Speaker A: Come sei serio. [00:30:46] Speaker B: Eh, vabbè, oh, non si può mica tutte le volte chiudere mandandola in vacca. Anzi, vi ricordiamo che siamo oltre su... non so se ci state ascoltando su Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, ma siamo nelle altre piattaforme, quindi ascoltateci dove più viene comodo. Siamo anche su TikTok e Instagram, quindi. [00:31:02] Speaker A: Mi raccomando seguiteci perché pubblichiamo un sacco di robe fighe. [00:31:07] Speaker B: Seguite anche Unigiradio su Instagram. La smetti? E ci vediamo la settimana prossima con una nuova puntata. Grazie per averci ascoltato e buonanotte!

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