Ep. 31: Donnie Darko

Episode 31 June 02, 2024 00:40:37
Ep. 31: Donnie Darko
Cinema Passengers
Ep. 31: Donnie Darko

Jun 02 2024 | 00:40:37

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Mix coinvolgente di teen drama e cinema sci-fi, "Donnie Darko" (2001) incorpora tutta la tensione e le ansie esasperate dall'arrivo del nuovo millennio: fine del mondo, bug informatici, approccio alla salute mentale, ipocrisia borghese e impulsi (auto)distruttivi. Dopo più di vent'anni dalla sua uscita, l'opera d'esordio di Richard Kelly lascia ancora spazio a molteplici e interessantissime interpretazioni filosofiche, psicologiche e sociali. Ne parliamo in questo nuovo episodio

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Signore e signori, prendete posto, la puntata numero 31 di Cinema Passengers sta per cominciare. [00:00:25] Speaker B: Siamo tornati con una nuova puntata di Cinema Passengers e è tornata Bea! [00:00:32] Speaker C: Che in realtà forse non se n'è mai andata. Ah, giusto! Perché dovete sapere, cari ascoltatori, che c'è in ballo una puntata, perché è un po' che non ci facciamo sentire, ma c'è un motivo ben preciso. Abbiamo registrato la puntata di Furiosa, ma un mostro cattivo l'ha catturata. No, stiamo avendo qualche problemino tecnico. Uscirà la puntata su Furiosa? [00:00:55] Speaker B: Speriamo, ce la stiamo mettendo tutta perché è una puntata abbastanza croccantina. Però è bello questo buco temporale, fa molto Donny Darko, che è esattamente il film di cui parleremo oggi in occasione del ritorno in sala del 3-4 giugno. [00:01:13] Speaker C: Dai, ce l'abbiamo messa tutta per fare uscire questa puntata, appunto, prima dell'uscita in sala, anche se, volendo, oggi ci rivolgeremo più alle persone che questo film l'hanno già visto, perché ci saranno spoiler in questa puntata, segnalati a un certo punto, Io non l'avevo mai visto Donnie Darko, la prima cosa che ho pensato dopo averlo finito è, raga ma per che cazzo ci siamo scelti questo film? Cioè quanto sarà difficile parlarne? [00:01:42] Speaker B: Eh sì, sì come se l'odio fosse stato semplice, cioè stiamo scegliendo ultimamente dei calti incredibili che poi sono super distanti l'uno dall'altro. [00:01:51] Speaker A: Verissimo, sì. [00:01:52] Speaker C: Sì, molto interessante. Il podcast delle zappe sui piedi. [00:01:57] Speaker A: È vero, comunque io l'avevo visto mille anni fa e quindi insomma rivederlo... [00:02:02] Speaker B: Non cazzo Bea, c'hai 1500 anni, infatti stai bene. [00:02:04] Speaker A: Sì, li porto bene, è vero. E quindi per me è stato rivederlo, però di fatto mi ero dimenticata un sacco di cose e non è un film semplice e un po' anch'io l'ho pensata a sta cosa, Luca, cioè oggi siamo un po' così. Bisogna in qualche modo iniziare a parlare di questo film. [00:02:22] Speaker B: C'è da premettere fin da subito che nonostante non sia un film semplice, è comunque un film che equilibra molto bene la parte enigmatica della storia con invece un cinema molto teen, più mainstream, tipico degli anni 2000, che secondo me lo rende veramente fruibile, cioè molto molto interessante da vedere. Ci sono tutta una serie di elementi ben bilanciati che non te lo fanno percepire come un mattone, cosa che invece a livello proprio di sistema di valori potrebbe essere. [00:02:54] Speaker A: E già questa è una cosa che hai detto subito, hai fatto bene perché sono completamente d'accordo. Secondo me è una delle cose anche proprio che personalmente ho apprezzato di più e poi analizzeremo un po' meglio proprio questi due, sono quasi proprio due livelli. [00:03:09] Speaker C: Sì, io devo dire, l'ho messo su alle... era un quarto alle undici, dopo aver studiato tutto il giorno e essere tornato dalla palestra, fin comunque di un'ora e cinquanta così intricato, ma devo dire che a me e a chi l'ha visto con me non è pesato niente, nonostante fossimo stanchi, quindi... non si fa fatica a immaginare perché sia diventato un cult è un film del 2001 ma sarebbe meglio dire che è un film del 2004 perché ha avuto una storia distributiva e produttiva un po' particolare è uscito appunto nel 2001 e non aveva avuto molto successo però è stato rilanciato nel 2004 con la Director's Cut ovvero un montaggio alternativo a cura del regista dove sono state incluse altre parti presentato a Venezia fuori concorso appunto per rilanciarlo e da lì poi è esploso e è diventato di fatto l'esordio di Richard Kelly l'unico vero film di cui, cioè l'unico film di Richard Kelly di cui si parla, che è rimasto. [00:04:10] Speaker A: Ci ricordiamo quel regista per quello, che peraltro era anche il suo esordio alla regia. [00:04:15] Speaker B: Sì, infatti il ritorno in sala di questo film quest'anno, quindi nel 2024, corrisponde di fatto con il ventesimo anniversario di questo film rispetto alla sua prima proiezione in Italia, perché se in America era uscito nel 2001... Se in America era uscito nel 2001, era stato un disastro al botteghino e poi però è stato riproposto nel 2004 con critiche e ricezioni da parte del pubblico molto positive, in Italia invece non è mai arrivato nel 2001 ed è arrivato direttamente con il direttore Scott nel 2004. Quindi anche per questo motivo, raga, in virtù di un film che è partito malissimo e poi invece si è dimostrato un cult incredibile, andate a recuperarlo in sale. Infatti io, nonostante lo abbia visto su Prime Video, perché è un film che potete trovare tranquillamente anche su YouTube, su NowTV, è un film che mi sa che andrò a rivedermi al cinema sicuramente appena esce. [00:05:14] Speaker A: Sì, e inoltre va anche detto che appunto sono 20 anni dall'uscita in Italia e al cinema adesso appunto viene riproposta proprio la director's cut che per molti, anche proprio molti fan del film, è comunque proprio la versione migliore. Per alcuni c'è proprio anche una distanza incolmabile tra i due film. Poi vabbè, magari diciamo anche qualcosina sulla director's cut. Comunque è importante andare a recuperarlo in sala anche per questo motivo. [00:05:44] Speaker C: E arriviamo al momento più difficile da quando abbiamo iniziato a fare questo podcast, ovvero fare la sinossi di Donny Darko. [00:05:51] Speaker B: Motivo per il quale se la colla sempre Luca. [00:05:53] Speaker C: Va beh, a questo punto mi sento come Atlante che porta il mondo sulle spalle. Il giorno che doveste fare una sinossi al posto mio mi sentirei in qualche modo in colpa e aver tradito i miei valori. [00:06:04] Speaker B: Beh, l'abbiamo fatta con quella prima puntata mash-up che, raga, recuperatela perché è molto molto carina. Oh, esatto, recuperatela sempre. [00:06:11] Speaker A: The Witch e... Io la conoscevo bene. [00:06:14] Speaker C: Ne arriveranno altre, tra l'altro, di puntate mash-up perché adesso arriva l'estate, arriva gli esami e sarà un po' più difficile. [00:06:19] Speaker A: E perché poi a noi piace, quindi ve l'ascoltate. [00:06:21] Speaker B: Per chi non conoscesse il format mash-up, sostanzialmente è un episodio che facciamo solamente in due. Il primo e unico che abbiamo fatto è stato quello mio e di Bea. [00:06:31] Speaker A: Gerpa. [00:06:32] Speaker B: Dove sostanzialmente ci consigliamo dei film che l'uno e l'altro non hanno visto e ne parliamo liberamente e quindi il risultato è questo format in cui la puntata può essere ascoltata per intero quindi seguendo anche una serie di intrecci che poi automaticamente facciamo legando questi due film diversi oppure come mini puntate di mini recensioni dell'uno o dell'altro film. Quindi, raga, arriveranno altre puntate, speriamo che vi piaccia, ma dai responsi Instagram direi proprio di sì. Ma quindi, questo d'onni d'altro, che Luca sta sudando, vedo che Luca suda all'idea di fare la sinossi. [00:07:08] Speaker A: Stavamo temporeggiando, parliamo del mash-up, ma adesso arriva il momento della sinossi. [00:07:14] Speaker C: Chi è Donnie Darko soprattutto? Donnie Darko è questo ragazzo interpretato, ruolo che ha lanciato Jack Gyllenhaal nel panorama di Hollywood e l'ha reso uno degli attori più celebri, più importanti, più famosi e più belli. Donnie Darko è un ragazzo schizofrenico. [00:07:32] Speaker B: Schizofrenico-paranoide. [00:07:33] Speaker C: Esatto, che ha delle visioni, prende degli psicofarmaci e lo dico non perché è una cosa denigratoria ma perché hanno un ruolo, cioè non si capisce bene perché dopo aver preso questi psicofarmaci ha delle visioni, delle visioni che si concretizzano nel momento in cui inizia il film con la visione di questo coniglio, questo coniglio mannaro, questa figura misteriosa di nome Frank che lo salva. Lo salva da che cosa? Da un incidente misteriosissimo ovvero un motore d'aereo che piomba sulla sua casa, nello specifico nella sua camera, ma lui appunto essendo uscito per seguire la voce di Frank si salva. nell'incontro, in questo primo incontro che ha con questa figura inquietantissima, Frank gli comunica che in 28 giorni il mondo finirà. E così seguiamo la vita di Donnie che va a scuola, ha a che fare un po' con la sua stranezza rispetto agli altri, incontra Gretchen, una ragazza di cui si innamora, vive nella sua famiglia e nella scuola un po' questa questo scontro tra l'essere diverso, avere un pensiero fuori dal coro e, diciamo, l'ordine che ti impone la scuola americana negli anni Ottanta, perché questo film è diventato negli anni Ottanta e non nel 2000. E vediamo lui Seguire in qualche modo i consigli, gli ordini, non si capisce bene se è un piano disegnato da Frank, di risolvere apparentemente dei conti che ha in suo speso con delle persone, con la società, in maniera violenta o in qualche modo distruttiva. Allagamenti, incendi e così via. Mi risulta molto difficile poi andare oltre nella trama. Ma forse non dobbiamo. Ma no, infatti. [00:09:33] Speaker B: Sì, sappiate solo che si crea tutto un sistema di cortocircuiti per i quali ogni evento più o meno distruttivo è funzionale per un determinato piano di Frank legato a quella che è la fine del mondo annunciata all'inizio del film. Questa è l'unica cosa che vi serve da sapere per andare a vedere il film se non l'avete visto. [00:09:53] Speaker C: Risulta un film difficile da descrivere. La trama di questo film è difficile da descrivere perché è anche un film molto frammentato. Soprattutto i primi minuti ti lasciano un po' spaesato, un po' divertito. A me ha anche divertito questa cosa perché cambia il registro da un momento all'altro. Hai l'horror sci-fi seguito la scena dopo, la sequenza dopo da un teen drama ambientato nel liceo di Donny Darko. [00:10:25] Speaker B: Super rappresentativo degli anni 2000 comunque. Ma incredibile. [00:10:27] Speaker A: Moltissimo. [00:10:28] Speaker C: Cioè la prima scena nel liceo, dai cos'era? High School Musical, non so. [00:10:34] Speaker A: Poi anche un po' certi movimenti di macchina che ti fanno vedere un po' tutto quello che sta succedendo intorno appunto nel cortile della scuola, ti catapultano subito in quel contesto, ma se privo di quel brivido noir o thriller che fino a un secondo prima c'era o era stato introdotto. Quindi questa sia una caratteristica particolare e quindi anche proprio a livello di montaggio è estremamente efficace perché io ho notato tantissimo in tanti momenti questo montaggio alternato bellissimo tra momenti in cui c'è Donny che sta vivendo dentro di sé un incontro, una conversazione con Frank e una visione, proprio dentro una visione, quasi un trip mi viene da dire e nel frattempo ci fanno vedere quello che invece succede nella comunità della città di Donni, ti fanno vedere la sua famiglia, altri personaggi che lo circondano, che sono importanti e che in qualche modo anche influenzano la sua vita, il suo umore e questo fa un po' effetto perché è molto diverso, cioè sono due stili molto diversi, però è una cosa che ho apprezzato molto del film. [00:11:48] Speaker B: Sì, poi in realtà, anche per quello che hai detto tu, si inserisce molto bene nel calderone dei film per la televisione, perché benissimo che sia un film che è uscito in sala, però anche se fosse stato trasmesso solamente in tv secondo me avrebbe funzionato benissimo il fatto che sia stato poi portato al cinema è un plus valore di un film che però funzionava già benissimo anche perché ha un sacco di elementi tipici della serialità televisiva cioè ci sono proprio dei momenti come dicevi tu a livello di montaggio di recap un attimo generale dove si fa un attimo il punto della situazione con delle rapide inquadrature dei vari personaggi, di quello che stanno facendo, di quello che provano, giusto per darti una spolveratina di informazioni su tutto quell'universo, che è una cosa tipica del recap finale di un episodio di una serie tv, anche perché sono gli anni, anzi no, sì, il 2004 sono poi gli anni in cui serie tv come The O.C. avranno un successo incredibile. Infatti anche la colonna sonora di Donnie Darko, molto underground, mi ha ricordato moltissimo la colonna sonora di The O.C. che poi è di fatto la cosa in assoluto più famosa e più celebrata di quella serie. [00:12:58] Speaker C: Poi c'è anche l'estetica anche di una sorta di B-movie o di un cinema indipendente perché siamo comunque nel 2001 e la computer grafica, gli effetti speciali erano già meno vecchi di così. Però è un film che prende tanto, a me ha dato anche le vibes per le tematiche che tratta di Fight Club, per esempio, il rapporto tra rivoluzione, anarchismo, malattia mentale e società. Ricordiamo che è un film uscito sì nel 2001, ottobre 2001, ma girato prima dell'11 settembre e i cambiamenti dell'America da prima a dopo l'11 settembre sono percettibili assolutamente. Pensate al sequel di Forrest Gump che era in produzione, che era ideato ma Forrest Gump è morto l'11 settembre, l'idea di Forrest Gump è morta l'11 settembre e quindi tutta questa mentalità del nuovo millennio, della paura del, in qualche modo, una paura reverenziale nei confronti del futuro, ma anche la sensazione di essere comunque ancora potenti e padroni del proprio destino. È una cosa che, per esempio, è morta, cioè è andata un po' scemando nel post 2001. E quindi è bellissimo come sia figlio del proprio tempo, come Richard Kelly abbia in qualche modo scritto questo film convogliando tutto questo in Donnie Darko. [00:14:30] Speaker B: D'accordissimo con te, Lou, anche perché questa paura del nuovo millennio alla fine del 2001 non è poi totalmente superata cioè la paura diciamo del nuovo millennio era una cosa strettamente legata al 99 proprio perché c'era appunto l'arrivo del nuovo millennio poi quando si è capito che il mondo non sarebbe finito la gente si è un attimo cillata e poi 2001 bam torri gemelle quindi direi che sono stati degli anni molto difficili E anzi, secondo me, è molto interessante come il film assorbe questo aspetto, diciamo, della realtà anche proprio col concetto di anomalia. Perché poi, come vedrete appunto nel film, come anticipava Luca, Donnie Darko ha delle allucinazioni, ha delle visioni, quindi automaticamente si va a creare sostanzialmente questa questa diciamo presenza di due universi diversi quindi l'universo reale quindi l'universo invece legato alle allucinazioni che poi appunto chiameremo universo tangente come poi spulceremo per bene dopo e il punto di tutte queste allucinazioni di tutta questa storia sostanzialmente che Frank presenta a Donny trova la chiave principale di lettura nel concetto di anomalia. Siamo dentro un universo che è un'anomalia. In prime se si lega tantissimo con Matrix, che esce mi pare negli stessi anni, ma poi siamo anche comunque nel periodo appena successivo al cosiddetto millennium bug, che era sostanzialmente quella paura che, legata appunto alla fine del mondo, è paura che i computer non fossero in grado di elaborare i dati nel passaggio dal 31 dicembre 99 al primo gennaio 2000. Paura che poi è stata gonfiata dai mass media e che poi è stata di facile gestione in realtà da tutti gli informatici americani. Però questo concetto proprio di bug, che può essere effettivamente tradotto come anomalia, è fortemente presente se non è addirittura un elemento chiave di Donnie Darko. Quindi davvero, Donnie Darko, ecco, raga, ovviamente dovete sapere che come prima di ogni episodio, quando parliamo di cult di questo tipo, ci guardiamo negli occhi e pensiamo, raga, ma di cosa parliamo? Cioè, come facciamo a spulciare questo film? E a 21 minuti guardateci invece quanti spunti di riflessione questo film regala. [00:16:58] Speaker A: Io aggiungo l'ultima cosa sempre per tornare un attimo al tema dell'ambientazione perché c'è delle a livello temporale perché appunto è un film che rappresenta molto quegli anni, quella tensione, anche se è un film che parla di eventi soprannaturali, però noi respiriamo molto la tensione dei primi anni 2000, fine anni 90, primi anni 2000, ma l'ambientazione, diciamo, è un film che in realtà è ambientato alla fine degli anni 80, ma comunque secondo me ha molto senso questa scelta, perché sì, Kelly prende questo periodo intanto, secondo me, sceglie la fine degli anni 80 proprio perché ci mette anche in mezzo le elezioni presidenziali, ci mette Bush contro Dukakis. Ci fa, secondo me, una velata critica sociale alla società americana. C'è una parte di questo film dedicata a quello e in quello, per esempio, a me ha ricordato, magari sarò l'unica, a me un po' ha ricordato certe certe situazioni di American Beauty, il fatto che poi ci sia un giovane, un adolescente che invece disprezza tutto questo, disprezza la sua famiglia, disprezza quella borghesia americana, quella società, quel tipo di comunità. Quindi c'è questa parte neanche tanto velata. No esatto in realtà non è velata e anzi ci sono proprio delle situazioni che vengono raccontate secondo me solo per quello non tanto perché si legano agli eventi soprannaturali doni d'arco ma vuole proprio raccontare quel contesto e gli anni 80 sono emblematici perché gli anni 80 sono molto belli però allo stesso tempo sono stati anche un po' l'inizio della fine e quindi sì 1988 però nel 2001 siamo ancora in quel periodo e in più c'è il nuovo millennio e quindi ulteriori tensioni, ulteriori paure ma politicamente e da un punto di vista di proprio problemi sociali siamo sempre lì. Io devo dire che non essendo una grande amante del soprannaturale ho apprezzato molto che ci fosse anche tanto questa parte quasi di contesto americano. Poi ci piace sempre un po' criticare la società americana degli anni 90, anni 2000. [00:19:09] Speaker C: Anche 2020, 1940. [00:19:12] Speaker A: Ci piace sempre tantissimo, quindi è una cosa che, insomma, è forse la cosa che ho preferito di più del film. [00:19:20] Speaker C: Poi un film così, che lascia così pochi appigli a cui aggrapparsi nel tentare di decifrarlo e che apre così tanti temi, appunto, facilita il discutere degli altri temi che tratta perché si parla in questo film di salute mentale, si parla di... ma anche del fenomeno dei guru, dei fuffa guru che 40 anni dopo continua a imperversare. [00:19:48] Speaker B: Maledetto TikTok. [00:19:50] Speaker C: Big Luca, se ci ascolti, ammazzati. Ma chi è Big Luca? No, no, che poi perdiamo un ascoltatore. [00:19:58] Speaker B: No, ti pego, tienilo. [00:20:00] Speaker A: Chi è Big Luca? [00:20:03] Speaker B: Luca sta parlando di se stesso, eh. Tranquilli, mettiamo... come si chiama? Alto rig alerto, state tranquilli. Luca, dicevi? Dopo questa battuta incredibile. [00:20:16] Speaker C: No, appunto, per l'appunto si parla, e qua ritorniamo anche a Fight Club, a come è facile etichettare come pazzo una persona che ha il coraggio di prendere in mano un microfono e dire le cose come stanno. [00:20:30] Speaker A: Bellissimo. [00:20:31] Speaker B: Che poi sono cose condivise da tutti. Nel senso, Donnie Darko viene visto da tutti i suoi compagni come quasi un leader, cioè come una persona cool, qualcuno da stimare, non è il pazzo della situazione. Anzi, un altro aspetto molto interessante nel modo in cui questo film affronta il concetto di salute mentale e il tema ampissimo della salute mentale, è che Donny Darko, che è appunto come dicevamo schizofrenico-paranoide, viene ed è circondato da un ambiente familiare molto positivo. La sua famiglia è una famiglia fighissima, è una famiglia piena di amore dove si vogliono tutti bene, i genitori sono super premurosi nei suoi confronti, nonostante lui abbia dei problemi mentali e soprattutto abbia dei problemi mentali in quanto primogenito maschio alla fine degli anni 80, fanno di tutto per cercare di farlo stare bene, di non fargli pesare i suoi problemi mentali e continuano comunque a reputarlo assolutamente, non il figlio prediletto, però una persona assolutamente intelligente che addirittura quando viene punito anche a scuola per delle verità che dice stanno dalla sua parte. Quindi lui viene veramente da un ambiente molto molto molto positivo Ed è interessante questa cosa perché solitamente il tema della salute mentale mi viene subito in mente Ragazzi interrotte, che è un film lontanissimo da Donnie Darko, però comunque che verso la fine degli anni 90 svisceva bene questo tema. Le protagoniste hanno degli ambienti familiari estremamente tossici che quindi vengono visti come gli ambienti in cui troviamo la radice del loro problema. Invece il problema mentale di Donny sembra proprio nascere e morire con lui e non trovare troppi appigli nel contesto che lui vive, anche perché lui non è vittima del contesto in cui vive. non è schiacciato, non lo vive in modo passivo. Lui alza la voce, dice quello che pensa, non ha problemi, quindi è un personaggio che si ha dei problemi mentali ma è molto dinamico, è molto trasgressivo e non è stato costruito per fartelo amare per forza, che è invece secondo me il motivo per cui tutti lo amano. [00:22:47] Speaker A: No è vero, infatti la cosa più interessante è proprio l'intelligenza di donne che emerge, cioè il suo essere brillante, il suo essere geniale e soprattutto è l'unico, cioè questa è una cosa che magari è fatta apposta, emerge proprio in mezzo a tutto questo contesto di persone che Nel caso della sua famiglia non sono persone cattive, non sono persone che discriminano o che diciamo hanno dei preconcetti, hanno delle ipocrisie addosso. Gli altri sì, però. A scuola sì, c'è solo la professoressa interpretata da Drew Barrymore. che in un certo senso lo capisce, così come la ragazza Gretchen con cui lui poi diciamo si fidanzerà. Sono poche in realtà però le persone che veramente lo comprendono, ma un conto è comprenderlo, un altro è quello è difficile essendo un personaggio molto complesso. Però un altro è proprio quello di considerarlo intelligente o meno, cioè non lo considerano un pazzo che non ha niente da dire, lo considerano magari comunque molto trasgressivo, molto fuori dal coro, però quando parla tutti lo ascoltano, è inevitabile. [00:23:59] Speaker B: Quello che dice continua ad avere dignità anche se ha dei problemi mentali. [00:24:04] Speaker A: Ha un impatto fortissimo e questa è una cosa, sì, da proprio del suo personaggio molto specifica, molto interessante da notare. [00:24:12] Speaker C: Nonostante sia poi però inserito in un sistema a scuola che anestetizza ogni ogni impulso e questo, vabbè, è nella tragica figura di quella ragazza cinese che è discriminata, dove viene anche messa in evidenza il razzismo neanche troppo velato che c'era in America fino a quegli anni. [00:24:35] Speaker B: E c'è tuttora. [00:24:36] Speaker C: E c'è tuttora un po' più velato, un po' più mascherato, un po' più cavalcato. Ma lì, per esempio, dove la ragazza nonostante tutta la timidezza, le discriminazioni e quanto cerchino di non considerarla, Quando si espone nel fare quella bellissima scena del suo saggio di danza viene denigrata, presa in giro e il suo ultimo quasi tentativo di emergere viene segato a metà in virtù della classica performance delle ragazzine bianche, brave, carine che se ne vanno... Sessualizzate. [00:25:19] Speaker A: Però però mi raccomando loro vivono nel segno dell'amore di Dio. [00:25:23] Speaker B: American Dream. [00:25:26] Speaker C: Sessualizzate dalla stessa persona anche lì. Poi c'è il tema della pedofilia che è un tema vero e proprio di questa società borghese pseudo-cattolica perché poi c'è una religione tutta loro. [00:25:41] Speaker B: God is awesome. La maglietta che ha quel personaggio ad un certo punto bellissima. [00:25:47] Speaker C: Che però nasconde un sottobosco pedofilo e anche lì apriremo un capitolo incredibile. Ma la cosa più incredibile che voglio evidenziare è la somiglianza tra il padre di Donnie Darko e Alessio Zucchini del TG1. Dimmi se non è uguale. Andate a googlare. Adesso Zucchini. [00:26:07] Speaker B: Oggi Luca è di buonumore. Ha messo il calico da mille con le battute. [00:26:10] Speaker A: Ma, cioè, è Luca Zucchini tra un po' di anni con i capelli tutti grigi. Cioè, è uguale. [00:26:16] Speaker C: È uguale, è uguale. Quindi, Donny Darko al TG1, ragazzi. [00:26:20] Speaker B: Che poi, piccolo appunto carino, Abbiamo una comparsa molto interessante in questo film perché ad un certo punto c'è una giovanissima Ashley Teasley, a.k.a. Sharpay Evans di High School Musical, che ha una piccola particina, ma io questo film l'ho visto un milione di volte e me ne sono accorta solo ieri. E altro piccolo big up che io e Bea ci tenevamo tantissimo a segnalare è che in questo film abbiamo come tra i vari protagonisti abbiamo Patrix Weisz e abbiamo un'attrice di cui non mi ricordo assolutamente il nome Ma è il rilevante che interpreta la professoressa che appunto, come diceva Luca, è super conservatrice e incarna questo aspetto molto tossico e ipocrita della società, che sono due attori che pochi anni prima avevano fatto un film incredibile che nessuno conosce, che si chiama A Wong Fu, grazie di tutto Julie Newman, che io e Bea vi consigliamo di vedere, così come speriamo di poterci fare una puntata prima o poi, questo film sarà disponibile legalmente da qualche parte. [00:27:24] Speaker A: È un grandissimo film. [00:27:26] Speaker B: Ci stava a segnalare questa cosa anche perché comunque nel film questi due attori hanno un certo tipo di legame, un certo tipo di intese, quindi è molto carino che un paio di anni prima facessero parte del cast dello stesso film. [00:27:37] Speaker A: Sì, sarebbe tipo metà anni 90 il film. Ma diciamo solo una cosa, poi ritorniamo a Donnie, ma c'è Patrick Swayze che fa la drag queen. Basta. Basta questo. [00:27:46] Speaker B: Giusto, sì, serviva questo piccolo appunto per. [00:27:49] Speaker A: Convincervi a guardare questo film. Non c'è altro da dire. [00:27:52] Speaker C: Ormai ho motturato la consapevolezza che quando entro in questa cabina di registrazione ne esco arricchito. Cioè io vi amo. [00:28:00] Speaker B: Ci mancherebbe. [00:28:02] Speaker C: Veramente, non ho parole. [00:28:04] Speaker B: Noi ne usciamo impoverite adesso. [00:28:08] Speaker A: Io voglio mediare. [00:28:09] Speaker C: Sono come il sale che asciuga l'acqua nelle borse quando te le vendono. [00:28:13] Speaker B: Come se la sale quattro è salata. Sì, te ti amiamo. [00:28:18] Speaker A: Luca, anche tu comunque quando parti e ci fai il consiglio della settimana, i film da vedere collegati, anche tu ne spari. [00:28:27] Speaker C: Grazie. E dopo questo giro di autopompini... [00:28:29] Speaker A: Esatto, un po' ci voleva, un po' di sviolinate a vicenda. [00:28:32] Speaker C: Esatto, è il momento di parlare. Insomma, Donnie Darko chiama una cosa, le interpretazioni. Ce ne sono mille, non ce n'è una versione ufficiale. Salutiamo tutti quelli che non l'hanno visto. [00:28:44] Speaker B: Vi abbiamo comunque regalato 35 minuti di puntata quindi andatevene Raga... [00:28:50] Speaker C: Iniziamo con la parte spoiler. [00:28:51] Speaker B: Veloci perché è lunga già la puntata. Ok, 3, 2, 1, spoiler. Vai Luca, tu che non hai mai visto questo film, dici la tua interpretazione. [00:29:01] Speaker C: Allora, è passato forse troppo poco tempo, dovrei rimuginarci ancora un po'. Però, allora, abbiamo diversi elementi, un po' anche contrastanti l'uno con l'altro, che non ci fanno ben capire su cosa sia effettivamente questo film. È un film sui loop temporali, è un film sul viaggio nel tempo, c'è tutta questa parte. del viaggio del tempo che io purtroppo avendo visto il cut del 2001 non è neanche ben esplorata come mi dicevate essere nella director's cut e non capiamo se appunto quello che mi sento di dire io è che in qualche modo Donny è consapevole ci sono un po' di personaggi incastonati nel racconto consapevoli di vivere in questo loop temporale come se fosse un eterno ritorno, si muove sempre lì e diciamo l'outcome di questo loop è Donny che perde la fidanzata che muore e uccide questo coniglio. Nel loop in cui è ambientato il film credo che Donny sacrificandosi cioè sfuggendo perché poi come abbiamo detto tutti gli eventi del film sono funzionali all'arrivo a quella famosa festa dove succedono quei disastri e tutto inizia da quando Donny si salva. Penso che il salvataggio a cui rinuncia nel finale, quindi accetta di rimanere sotto l'aereo e quindi salvare Gretchen. si ha un po' quel sacrificio ultimo per superare il loop, no? Anche la cosa è che per fare una rivoluzione non può che passare per una distruzione, no? Figurata o meno quando a esplodere è la tua camera o ad allagarsi è la tua scuola, per fare la rivoluzione bisogna distruggere e questa distruzione ultima sia funzionale, cioè sia quello che Donnie fa per superare questo atto d'amore grandissimo, salvare la sua fidanzata e in qualche modo svincolarsi da questo loop. Questa è la mia interpretazione, non ho. [00:31:18] Speaker B: Letto niente Io sono molto d'accordo con te, io in realtà condivido diverse interpretazioni che secondo me non sono distinte ma io le considero come parte di uno stesso universo perché negli anni sono uscite tantissime interpretazioni che Kelly non ha mai confermato, non ha mai smentito e lo ringraziamo anche per questo perché questo ci permette di poter fare questo tipo di puntata con questo tipo di riflessioni a distanza di 20 anni dall'uscita del film. In realtà, Luca, l'interpretazione che tu hai dato è una delle tantissime interpretazioni che è stata data, anche perché ci sono tantissimi articoli fatti proprio da giornalisti che hanno raccolto alcune delle interpretazioni più profonde, più filosofiche, che sono state fatte dai fan nei forum di discussione nei primi anni 2000, appena uscito il film, quindi c'è tanta roba di cui parlare. Io mi sono sempre trovata molto d'accordo con quella che viene, diciamo, considerata l'interpretazione ufficiosa, perché non è di fatto mai stata approvata da nessuno, però secondo me è quella veramente che incarna meglio il mondo rappresentato da donne d'arco. ovvero quell'interpretazione che ci viene poi data nel direttore Scott e che si lega moltissimo al libro appunto sulla filosofia del viaggio del tempo di nonna morte appunto nel film che dice che sostanzialmente l'universo in cui viviamo subisce delle corruzioni e queste corruzioni che sono quindi delle anomalie dei paradossi creano degli universi tangenti quindi per universo tangente intendiamo l'universo allucinato diciamo delle allucinazioni di donne E in questo caso la corruzione, quindi il paradosso, sarebbe il fatto che Donni viene più o meno ucciso dalla caduta del motore di un aereo che però arriverà nel futuro. E quindi il compito di donni è quello di risolvere questo tipo di paradosso, questo tipo di anomalia. E secondo questa teoria, per risolvere questo tipo di paradosso, da quell'universo tangente vengono mandate nella vita di donni delle figure al fine di portare a termine la risoluzione di questo paradosso. E le due figure principali sono Frank e sono Gretchen. E di questa teoria mi piace tantissimo ciò che dovrebbe rappresentare a questo punto Gretchen, che è una sorta di trappola di sicurezza, la chiamano. Ovvero il fatto che Gretchen muoia serve ad assicurare che Donny non abbia più nulla e si decida a risolvere il paradosso e si decida a sacrificarsi perché nel momento in cui tu hai una persona che non ti fa più sentire solo e che ti ama perché dovresti mettere il sacrificio davanti a quel minimo di felicità che sei riuscito a raggiungere e invece il fatto che lei muoia è la trappola di sicurezza, cioè è quella cosa che rappresenta una trappola, ma che è una certezza del fatto che ormai i donni non ha più niente e che quindi l'unica cosa che può fare è portare a termine il piano. E questo tipo di interpretazione mi è sempre piaciuta negli anni, anche rivedendo il film, ogni visione ha sempre confermato questo tipo di interpretazione, anche perché un altro aspetto interessante è che secondo varie persone che hanno elaborato questo tipo di interpretazione, le persone dell'universo tangente, quindi di quello parallelo dove Donny combina tutti questi casini, hanno dei ricordi inconsci dell'universo tangente, che è il motivo secondo me per il quale, alla fine del film, Gretchen e la madre di Donny hanno uno sguardo di intesa quasi come quando incontri qualcuno per strada che non sei sicuro se lo conosci ma ti sembra di averlo già visto. [00:35:06] Speaker A: Vi siete già viste da qualche La. [00:35:08] Speaker B: Cosa ancora più interessante è che se ci pensiamo nell'universo tangente Gretchen e la mamma di Donny non hanno mai avuto nessun tipo di interazione, non si sono neanche mai viste. Quindi perché si sentono connesse? Perché di fatto sono gli unici due personaggi che hanno sempre provato profondo amore nei confronti di Donny. e sono legate da quell'aspetto lì. E questa sì, è l'interpretazione che porterò sempre nel cuore e per cui morirò. [00:35:37] Speaker A: Sì, diciamo che questa è una delle interpretazioni, cioè, non confermata, però una di quelle più, forse, cioè, alla fine che hanno una logica, secondo me, quasi perfetta. la più condivisa. Anch'io sono abbastanza diciamo per questa interpretazione che appunto la capisci bene, la riesci a comprendere a pieno con la Director's Cut perché nella Director's Cut ci sono diciamo c'è un piccolo aiuto è un po' più di descalica in certi passaggi perché vengono proprio fatti vedere dei passi del libro di Nonna Morte che appunto si chiama La filosofia dei viaggi nel tempo e quindi Si riesce anche un po' più a vedere lo studio che fa Donni su questo libro e il suo entrare dentro questo meccanismo, perché di fatto anche lui all'inizio non sa come funziona, ma poi capisce anche cosa deve fare. E quindi ogni cosa che succede aveva una conseguenza, era già come dire, aveva già un suo senso perché si arrivasse poi alla cosa finale. e il fatto che muoia Gretchen è perfettamente sensato. [00:36:45] Speaker B: Anzi, ci viene mostrato fin dall'inizio il passaggio dall'universo reale all'universo tangente e viene fatto con un semplicissimo movimento di macchina. Ovvero, quando Donnie per la prima volta, mentre è sonnambulo, esce di casa per raggiungere Frank, che gli darà appunto la notizia della fine del mondo, abbiamo la macchina da presa che sta alle spalle di Donnie. Quindi noi camminiamo con Donny davanti seguendolo. Ad un certo punto noi vediamo che la macchina da presa si rivolge verso l'alto, inquadra il soffitto con quel lampadario enorme, importantissimo, e poi ad un certo punto si riabbassa. Nel momento in cui la macchina da presa si alza e riprende il soffitto, noi abbiamo la sensazione che la macchina da presa è insoggettiva, cioè noi siamo donne in quel momento che si guarda intorno. Ma quando la macchina da presa si abbassa, noi vediamo che noi non siamo donne, ma donne è di fronte a noi che è appena uscito di casa. Ed è un accorgimento a livello registico fighissime che mi gasa da morire perché uno è funzionale al contenuto, cioè a quel classico passaggio del viaggio dell'eroe di Vogler, ovvero dal mondo ordinario al mondo straordinario e quindi dall'universo reale all'universo tangente. Ma poi è estremamente rappresentativo e funzionale per la caratterizzazione del personaggio di Donny perché ti fa capire la dissociazione che lui vive in quel momento lì e che è tipica delle persone schizofreniche e paranoide. Quella scena lì per me è la chicca in assoluto del film e che supporta quell'interpretazione che io appunto conserverò sempre nel cuore. [00:38:28] Speaker C: Insomma che non avevamo niente da dire, sono passati almeno nel file ancora da editare 45 minuti. [00:38:38] Speaker A: Quindi direi che qualcosa. [00:38:38] Speaker C: È stato detto a sudoni d'arco. Vi ringraziamo per averci ascoltato, averle ascoltate tutte queste cose. Vi invitiamo a seguirci su Spotify, Amazon Music, Apple Podcast, Instagram e TikTok. Ci trovate su questi con Cinema Underscore Passengers. Seguite anche Onigiradio che sta pubblicando un sacco di altri canali, di altri podcast, altri contenuti, tutta roba molto figa. Ringraziamo come sempre chi ci sta vicino, chi ci dà una mano. [00:39:11] Speaker B: Le mamme che ci ascoltano sempre. [00:39:16] Speaker C: Oltre alle nostre mamme, ho un sacco di mamme che mi vengono a fare i complimenti di amici. Cioè, un'altra volta il mio amico Andrea che vive con me ci fa Ah, sono entrato in casa e sentivo mia mamma, cioè sentivo la tua voce in cucina e non capivo e poi era mia mamma che ti ascoltava ed è stata una sorpresa bellissima quindi grazie a chiunque ci stia ascoltando abbia almeno un figlio. [00:39:36] Speaker A: Cioè stiamo diventando, perché allora è assicurato un ascoltatore, stiamo diventando come le fiction della Rai praticamente. [00:39:43] Speaker C: Sì sì sì, parliamo di TG1. [00:39:45] Speaker B: Bene raga, dopo questa parentesi del lato più Toy Boy di Luca, Alla prossima puntata, ciao a tutti, un bacione. [00:39:53] Speaker A: Il papà di Donny Darko è Alessio Zucchini. [00:39:57] Speaker C: E a voi la linea.

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