Ep. 49: Bugonia

Episode 49 November 07, 2025 00:45:04
Ep. 49: Bugonia
Cinema Passengers
Ep. 49: Bugonia

Nov 07 2025 | 00:45:04

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Dopo "Povere creature!" (2023) e "Kinds of Kindness" (2024), Yorgos Lanthimos torna al cinema, di nuovo, con "Bugonia", remake del film sudcoreano "Save the Green Planet!" (2003) di Jang Joon-hwan. Il sodalizio Lanthimos-Stone-Plemons si marmorizza, la maestria della regia si conferma, i temi legati alla contemporaneità abbondano, e anche le riserve. Un'opera teatrale non del tutto convincente, fatta di pochi sudici ambienti e costruita sul rapporto, mai certo fino in fondo, tra preda e vittima. Ascolta la puntata e, se ti va, facci sapere cosa ne pensi del finale nella sezione commenti!

Conducono Diletta Culla e Beatrice Vigorita

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Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Lui è un po' l'attore che fa il pazzo della situazione, cioè io non ho ancora visto un film di Jesse Plemons dove lui fa una persona normale, centrata mentalmente, che sta bene. Cioè lui si vede che ha questa proprio faccia un po' come... Da pazzo! [00:00:21] Speaker B: Cari spettatrici, cari spettatori, benvenuti a bordo. Io sono Beatrice Vigorita. [00:00:26] Speaker A: E io di Letta Oculla. [00:00:27] Speaker B: E questo è Cinema Passengers. [00:00:29] Speaker A: Let's go! Ciao raga, benvenuti e bentornati in questo nuovo episodio di Cinema Passengers, episodio 49. Ciao Bea, ben ritrovata. [00:00:48] Speaker B: Ciao Dile, ben ritrovati a tutti, eccoci qua. [00:00:51] Speaker A: Siamo qui per registrare una nuova recensione e ovviamente il film di oggi non poteva che essere Bugonia, l'ultimo film del nostro amatissimo, diciamo, non sempre. La maggior parte delle volte amatissimo Iogos Lantimos. [00:01:09] Speaker B: Allora possiamo subito dire che Bugonia ci è piaciuto però perché è un po' questo mood per cui il film possiamo dire siamo d'accordo sul fatto che è un buon film, lo abbiamo apprezzato. Ma forse mano a mano che, l'abbiamo visto già da un po', passano i giorni, si sedimenta e forse ci piace sempre un po' meno mano a mano che passa il tempo. Non lo so, parto con questa provocazione riguardo a come abbiamo ricepito Bugonia. [00:01:40] Speaker A: Sì, questa è una buona introduzione, anche perché, per dare un minimo di contesto, Bea ha visto Bugonia in anteprima a Venezia. [00:01:49] Speaker B: Quindi già da un po' si è sedimentato. [00:01:51] Speaker A: Esatto, esatto. In lingua originale. Mentre io l'ho visto la scorsa settimana, comunque una settimana fa, quasi già dieci giorni, se non addirittura due settimane dopo l'uscita effettiva nelle sale, e l'ho visto doppiato, purtroppo perché non sono... cioè non ho fatto in tempo ad andare in sala quando ancora davano la versione in lingua originale. Io, non so te Bea, e non so anche voi ascoltatori e ascoltatrici, ma con l'Antimos sento moltissimo la necessità, rispetto a tanti altri autori, di lasciare davvero sedimentare, come dicevi tu Bea, il film dopo la visione, perché la maggior parte delle volte o esco dal cinema che sono estremamente entusiasta di quello che ho visto e poi mi rendo conto che mano a mano che passa il tempo cambio leggermente idea come è stato per povere creature che avevo amato tantissimo appena visto e ora a distanza di un anno lo amo comunque, però ne noto tutta una serie di criticità che sono emerse proprio dopo un po' di tempo lasciandolo sedimentare nella mia testa. oppure invece ci sono delle volte in cui esco dalla sala o comunque finisco di vedere un film in piattaforma che mi lascia un po' di stucco dove non so bene che cosa pensare e poi invece a distanza di anni diventa uno dei miei film preferiti. Nel mio caso è per esempio La Favorita di Lanthimos che mi era già piaciuto moltissimo la prima volta che l'ho visto però non sapevo bene cosa pensare poi l'ho rivisto diverse volte perché aveva sempre una certa attrattiva per me quando lo vedevo su qualche catalogo E ora è uno di quei film che veramente riguardo più spesso di questo genere, perché mi piace tantissimo e probabilmente è il mio preferito di Lantimus. Non il migliore, però per il mio personale gusto è il mio preferito, anche perché sono una grande fan dei film in costume. [00:03:37] Speaker B: Sì, poi la favorita è pazzesco. Io invece da tanto tempo che non lo rivedo, quindi mi hai fatto venire voglia, diciamo così. è vero però questa cosa un po' di lasciar decantare i film è anche una cosa bella secondo me in generale legata al guardare film e al fatto che noi possiamo diciamo fruire in un modo molto ampio dei film che possiamo rivederli magari sono su piattaforma insomma ce li possiamo godere in più modi e rivederceli anche spesso e ha senso per quanto riguarda molti dei film di Lanthimos perché è un po' quel tipo di di creare delle opere cinematografiche, cioè sono film magari molto potenti, molto d'impatto, come appunto è stato soprattutto Povere Creature, se guardiamo gli ultimi tre film di Lanthimos, principalmente è stato Povere Creature il più d'impatto, ma anche Kinds of Kindness in un certo modo e anche quest'ultimo. però ecco forse questa cosa del rivedere e vedere un po' quello che ci rimane effettivamente man mano che il tempo passa ecco per me povere creature ancora scolpito nella mia memoria ancora delle cose e non l'ho più rivisto però ci sono delle cose talmente forti che sono rimaste molto di più rispetto forse a Bugonia che possiamo dire sul momento può gasare perché è un film che vedremo ci tiene incollati allo schermo è costruito in maniera secondo me molto dinamica nonostante poi abbia poche location in realtà sembra un film statico anche come ambientazioni come modo di narrare le situazioni Potrebbe essere. [00:05:17] Speaker A: Tranquillamente un'opera teatrale vista su un palcoscenico. [00:05:22] Speaker B: Assolutamente sì, perché i personaggi sono pochi, c'è quasi un'unità di luogo e di azione e di tempo, quasi potremmo dire. Quindi sì, si avvicina anche un po' a qualcosa che può essere teatrale e molto appunto tutto concentrato lì e però molto dinamico che ci intrattiene Il problema qual è? È proprio un po' quello dell'impatto. A differenza di povere creature, è questo qua, questo Bugonia, forse invece è un po' più tipo Kinds of Kindness. Poi su Kinds of Kindness noi avevamo chiacchierato, avevamo fatto la nostra puntata. [00:05:59] Speaker A: Recuperatevela se ve la siete persa. [00:06:01] Speaker B: Esatto, era una puntata un po' lunga. [00:06:02] Speaker A: Vi vediamo che non l'avete ascoltata, recuperatela. [00:06:05] Speaker B: Noi vi guardiamo. Assolutamente. Era una puntata in cui insomma c'eravamo anche dilungati perché di fatto Kinds of Cunnings erano tre piccoli film e forse questa sua forma episodica aveva fatto sì che fosse meno d'impatto poi veniva subito dopo Poor Things. Ora stiamo facendo un lieve contestualizzazione degli ultimi due anni di L'Antimus però insomma C'è un regista che sta producendo tanto, sta facendo tanto e quindi ha senso anche un po' ricordarci il suo ultimo tassello prima di arrivare a Bugonia e però appunto secondo me Kanz of Canis poi non aveva quella forza, almeno personalmente, non si è sedimentato così tanto come il suo povere Creature e Bugonia per me sarà un po' la stessa cosa. [00:06:51] Speaker A: Sì, penso che uno anche dei problemi di Kind of Kindness, e forse anche un po' di bugonia, ma meno secondo me, è proprio il fatto che Kind of Kindness è uscito a distanza di neanche un anno da Povere Creatura, che era comunque un'opera con la O maiuscola, diciamo. Quindi per forza di cose è passato un po' in sordina perché era comunque un'opera super interessante ma meno impattante di primo acchitto di povere creature. Quindi probabilmente se anche Kind of Kindness fosse uscito a distanza di due anni da povere creature forse lo avremmo valutato anche in modo diverso. Bugonia, comunque, è un remake di un film coreano del 2003 che, se non sbaglio, si chiama Save the Green Planet. Non ne sono sicura, ma mi pare sia questo. Io non ho visto questo remake, ho visto semplicemente Bugonia anche perché è grazie a Bugonia che ho scoperto di questo film. Ma appunto, per collegarci alla questione di Kind of Kindness, nonostante sia il remake di un film già esistente, per me Bugonia è apparso come il proseguimento di Kind of Kindness. Cioè sembra il quarto episodio, semplicemente più lungo, quindi lungo metraggio, di Kind of Kindness. cioè io ho quasi, se non fosse stato un remake, avrei quasi pensato che Bugonia fosse un episodio che inizialmente Lantimus aveva pensato per Kind of Kindness e che però semplicemente per necessità di maggiori tempistiche, perché si tratta comunque di un lungometraggio di due ore rispetto invece agli episodi di Kind of Kindness che erano di un'ora, lui ha deciso poi di dedicarci diciamo un'opera unica, a parte, e buttarla fuori anni dopo. Magari era effettivamente nelle intenzioni di Lantimus, nonostante il fatto che si tratti di un remake, quello di collegarlo anche a livello di tempo e di cronologia a Kind of Kindness. Non lo sapevo mai, perché purtroppo Lantimus non ascolta il nostro podcast, e dubito che verrà ospite al nostro podcast per poterglielo chiedere, però è bello comunque speculare. Cioè una delle cose belle senza dubbio di questo autore, a prescindere dalla recensione che ora sentirete, è che comunque è in grado di far parlare della sua arte, di far parlare di se stesso come autore, a prescindere dall'opera che lui faccia. Questa secondo me è una delle tante cose che rendono un autore tale. [00:09:15] Speaker B: Sì, su questo siamo d'accordissimo perché alla fine magari è così... c'è qualcosa di meno impattante in questi due ultimi film, ma comunque c'è tanto da dire ed è sempre interessante andare a vedere l'ultimo film di Lanthimos al cinema. ed è molto difficile comunque appunto non trovare spunti molto intriganti, non trovare qualcosa che veramente ci incogli allo schermo e poi ci possa portare a un dibattito. Nel caso di Bugonia io forse penso che queste siano le cose più forti che sul momento anche mi avevano gasato di più, è forse uno dei film che gioca di più con l'attualità e dico gioca volutamente nel senso che poi l'Antimos è un po' come un demiurgo beffardo e cinico ma il suo giocare in realtà è molto serio perché questa volta parla di tematiche secondo me ancora più attuali di Kinds of Kindness. [00:10:20] Speaker A: Anche banalmente Povere Creature con tutta la questione di genere Era comunque un tema estremamente attuale ma affrontato all'interno di un mondo distopico o comunque che non si confà a nessun tipo di realtà effettiva anche proprio a livello urbanistico, di vita, di rappresentazione. grottesco, esatto. Invece Bugonia tratta, cioè forse è una delle prime volte, se non la prima volta, salvo alcune primissime opere greche di Lantimos che io non ho ancora visto, quindi faccio questa specifica, però forse è una delle prime volte in cui Lantimos tratta di un tema attuale con una rappresentazione legata alla contemporaneità in tutto e per tutto. Piccola premessa fondamentale prima della Sinossi, che non pensavo fosse fondamentale ma forse lo è, perché conosco diverse persone che sono andate a vedere questo film a scatola chiusa, quindi non avendo neanche visto il trailer, quindi non avendo idea della Sinossi. E cavolo, ho pensato, se io fosse andata a vederlo a scatola chiusa mi avrebbe colpito tantissimo. [00:11:29] Speaker B: E più o meno anch'io era a scatola chiusa. [00:11:31] Speaker A: Ah giusto, sì, perché l'hai visto a Venezia, è vero. [00:11:33] Speaker B: Sì, e sapevo due coppie. Però sì, non diciamo molto. Andiamo così anche noi. [00:11:37] Speaker A: No, più che altro vi dico, perché è un po' difficile parlare di questo film senza l'effettiva sinostri. Naturalmente non vi diremo il finale, non vi faremo alcun tipo di spoiler, però Nel caso in cui voi foste interessati a vedere questo film a scatola chiusa, quindi proprio lasciando che i primi 20 minuti del film per voi siano un colpo di scena e non semplicemente la premessa fondamentale di tutto il resto della narrazione, non andate oltre con l'ascolto di questa puntata, perché noi invece faremo questa questa breve sinossi, quindi se volete proprio andare a scatola chiusa, bello, fatelo, bravi, ma non ascoltateci. Ascoltateci poi, andate a vedere il film e poi ritornate in questo esatto punto della puntata. [00:12:19] Speaker B: Facciamo il disclaimer, uno dei nostri soliti disclaimer. E quindi, allora adesso... [00:12:23] Speaker A: Vai Andrea, so che muoi dalla voglia di fare la sinossi. [00:12:25] Speaker B: Io muoio dalla voglia di fare la sinossi. Allora, abbiamo il nostro mitico Jesse Plymouth, che si chiama... Teddy? Teddy non era il cugino? [00:12:37] Speaker A: No, lo confondono tutti. È perché esteticamente lo associ molto più facilmente al nome Teddy. Il cugino è Don. [00:12:48] Speaker B: Ok, il cugino è Don. Allora abbiamo questi due cugini, Don e Teddy. Teddy è Jesse Plymouth, Don interpretato da Dilemi viene in soccorso. [00:12:56] Speaker A: Aidan Delbis. [00:12:58] Speaker B: Questi due cugini in sostanza sono due emarginati sociali, sono due persone che sono state tradite anche proprio dallo Stato, dalla società, non hanno avuto niente in cambio, diciamo, nonostante siano persone che hanno cercato di lavorare, inserirsi in tutti i modi in una società che però appunto il personaggio di Jesse Plymouth inizia a considerare malata, corrotta e in sostanza questi due cugini che sono molto uniti hanno un rapporto quasi morboso tra di loro sono due complottisti specialmente Teddy. Si è come dire iniettato una sostanza per non avere più stimoli sessuali per reprimere anche appunto tutta quella parte perché pensa che la tentazione sessuale o stimolo sessuale sia solo un modo del sistema per assoggettare ulteriormente le persone, schiavizzarle anche a livello proprio economico di consumi eccetera eccetera e così via. Quindi si parte già da questo quadro. Queste due persone, questi due cugini cercano quindi poi di mettere in atto il loro piano che è quello di rapire la CEO di una grande azienda farmaceutica interpretata appunto da Emma Stone. Perché? Perché pensano che lei sia un'aliena. Questa è la storia. [00:14:17] Speaker A: Che posso dire che boh! [00:14:18] Speaker B: C'è già una bomba, c'è nel senso già fare Emma Stone aliena, io già stavo volando in un'altra dimensione. Quindi la rapiscono, la portano nella loro casetta in mezzo alla campagna, in mezzo ai prati. Poi il film si svolge tutto a casa loro e c'è questo rapimento di Emma Stone e lei è una prigioniera. [00:14:40] Speaker A: Questo film affronta tantissime tematiche, cioè va dalla tematica del complottismo alla tematica appunto della sessualità e quindi dell'impulso sessuale vissuto come un difetto diciamo dell'essere umano e come poi una caratteristica dell'essere umano che viene utilizzata come arma da parte della società. Si affronta anche per esempio il tema dell'emarginazione ma anche dell'abbandono sociale. di questi emarginati che sono tali proprio perché sono stati abbandonati da qualcosa e non perché loro stessi hanno fatto un passo indietro e hanno scelto di vivere al di fuori della società. Il film inizia comunque in media stress, quindi dove noi vediamo i personaggi di Teddy e Donna, ma soprattutto di Teddy perché poi Donna è succube di quello che è il pensiero di Teddy, probabilmente ha un qualche, come dire, ritardo cognitivo o comunque ha delle difficoltà mentali per cui lui vede nella figura di Teddy l'unico punto di riferimento stabile della sua vita tant'è che Don è convinto al 40% di tutta quella che è la teoria complottista di Teddy, semplicemente sa che non credere a questo porterebbe alla solitudine e anche questo è un tema che è, che resta diciamo che viene detto sottovoce, tra virgolette, nel corso del film, però che è un tema estremamente attuale. Quindi appunto, dicevo, il film inizia assolutamente in Mediaset, dove noi vediamo Teddy che è già nel pieno dei suoi deliri legati al complottismo e capiamo anche che è la figura della madre, non solo per un passato specifico, quindi una cosa specifica che è successa alla madre legata con questa agenzia farmaceutica, ma è anche proprio una donna che aveva di per sé delle idee che poi ha cercato di passare al figlio e di soggiogarlo sotto certi punti di vista. Quindi di primo acchito il personaggio di Teddy può sembrare un emarginato per volontà ed è probabilmente una fase della sua vita in cui lui ha scelto di stare fuori dalla società. Allo stesso tempo però io credo anche che alla base della costruzione di questo personaggio ci sia comunque una riflessione su come molte volte l'essere, lo scegliere di essere emarginati sia una risposta aggressiva ad un abbandono da parte della società che si è subito. [00:17:10] Speaker B: Sì, noi lo troviamo che è già così, complottista fatto e finito, e c'è già subito della follia, cioè è proprio questa danza grottesca in stile L'Antimus, ma questa volta secondo me c'è qualcosa di più, perché come hai già detto, anche tutto il rapporto che ha Teddy con suo cugino Don, il fatto che loro sono un po' abbandonati a loro stessi, nel senso che non hanno più una famiglia, non hanno altri amici. Quindi c'è anche proprio tanto il tema della solitudine nella società mondiale di oggi, cioè proprio nella contemporaneità, nella società contemporanea, nello specifico poi sembra proprio raccontarti pienamente l'America contemporanea. Ovviamente bisogna prendere le distanze perché l'Antimos come sempre racconta le cose estremizzandole, rendendole più grottesche di quello che sono, ma comunque si va secondo me non poi così lontano se si pensa a certe situazioni di solitudine, di degrado. ed isolamento in cui purtroppo c'è anche un po' in cui purtroppo la gente vive al giorno d'oggi ma mi viene anche proprio da pensare a quelle grandi contraddizioni del mondo perché non è che è solo l'America purtroppo è tutto il mondo ma in America più che mai c'è proprio il fatto che ci sia questo contrasto tra i due marginati che sembrano due pazzi che quasi all'inizio del film ti viene da prenderli in giro con plottisti che invece sono molto più dolorosi come personaggi, sono due personaggi che ti fanno soffrire anche con loro in certe scene, per quanto siano folli, non è che l'Antimos dice poverini sono brave persone, sono dei pazzi, ma ti fa capire però anche che loro sono gli ultimi e non gli è andata sempre bene. Tutto questo, invece, questo benessere e questa facilità della vita e dell'essere sempre comunque dalla parte comoda e vincitrice, potente, della storia invece è rappresentato dalla CEO Emma Stone, perché lì invece abbiamo i potenti, quelli che alla fine fanno danni, rovinano le vite delle persone comuni, ma comunque cascano sempre in piedi. È un po' questo anche il tema che c'è dietro. Ovviamente, ripeto, la storia di Lanthimos non è una storia vera, c'è estremizzazione totale di tanti aspetti, poi c'è questo tema dell'alieno, Però sotto sotto comunque questa cosa dell'isolamento, della gente che è diventata complottista e folle, ma perché li troviamo lì? Perché li troviamo a questo punto? Cioè è molto forte secondo me. Poi magari non va fino in fondo ma mi ha fatto riflettere comunque tanto. [00:20:00] Speaker A: Sì, anche perché i due antagonisti del film sono senza dubbio Don e Teddy, però il film quando si apre, quindi prima di avere questo plot twist di loro che sequestrano lei perché l'accusano di essere un alieno e quindi di primo acchitto ti fanno pensare che questi sono completamente fuori di testa. Mi sembravano già fuori di testa all'inizio del film, ma se prima provavo un po' di pena adesso sono un po' cringiata da questo tipo di atteggiamento. ma io ho trovato anche interessante il modo in cui è stato presentato il personaggio di Emma Stone perché ci viene presentata nella sua morning routine mentre poi arriva in azienda e ha tutta una conversazione con la sua assistente legata a delle dinamiche lavorative di gestione dello staff. Nello specifico tutta una questione legata al terminare la giornata di lavoro alle 17 Quindi sentirsi liberi di andarsene perché l'ora effettiva di lavoro pagata è finita, ma comunque se te la senti per il bene dell'azienda, per raggiungere i tuoi obiettivi, sentiti libero di rimanere anche un po' di più, ma mi raccomando se hai degli impegni non preoccuparti ad andartene, però è anche vero che devi finire le tasche, insomma questa ambiguità palese e questa modalità passivo-aggressiva di gestire i propri dipendenti, le proprie risorse all'interno di un'azienda che è problematica, cioè che è un problema enorme della contemporaneità, cioè questa... anche un po' per questo mi ha ricordato Kind of Kindness, cioè queste modalità Questa gentilezza modulata, misurata che però in realtà è una gentilezza solo di facciata e che sotto ti nasconde l'attitudine del capo opportunista, approfittatore a cui non gliene frega niente della tua vita che è un po' in realtà un tema anche attuale proprio legato a tutta una serie di questioni che vengono definite Di solito in modo dispregiativo, ma noi qui lo intendiamo in modo neutro, tutte quelle questioni wok all'interno di determinati ambienti lavorativi dove sembrano estremamente positivi, sembra tutto fantastico, siamo tutti dei grandi amici, dei grandi colleghi che vanno d'accordo e poi in realtà ti rendi conto che è solo una facciata. Quindi io ho già visto questa doppia valenza. quindi questa volontà di mandare una frecciata a questo aspetto specifico della nostra contemporaneità e però questa scelta interessante di presentarti quella che è la potenziale vittima del film come in parte un po' un personaggio comunque negativo che però appunto appena il misfatto avviene, quindi appena viene sequestrata, questi due ruoli si invertono, cioè automaticamente ti trovi a dire, oh mio dio, poverina Emma Stone, l'hanno rapita dei pazzi e questi qui che inizialmente ti sembravano degli emarginati un po' penosi, tra virgolette, adesso ti sembrano semplicemente dei... cioè sono semplicemente dei criminali psicopatici. [00:23:03] Speaker B: Sì, che poi in effetti sono, perché nel senso non è che andiamo leggeri su uno o sull'altro, nel senso delle due parti in gioco. Sono effettivamente dei criminali, soprattutto il personaggio di Jesse Plymouth, perché come abbiamo già. [00:23:18] Speaker A: Detto... Sì, beh, hanno sequestrato una persona in effetti, sì, sono dei criminali. [00:23:21] Speaker B: Sì, ma poi succedono tante cose, quindi sono dei criminali psicopatici. Però, ecco, sono criminali psicopatici, ma comunque Emma Stone, come dicevi tu, era tanto carina e gentile, è sempre così perfetta come CEO della sua grande azienda, che in realtà pure la stessa azienda, potremmo dire, è stata criminale. in maniera diversa, ma lo è stata perché... [00:23:48] Speaker A: In maniera subdola. [00:23:49] Speaker B: In maniera subdola, esattamente. E la stessa Emma Stone è subdola nel suo essere così gentile, modulata, equilibrata, razionale, lucida, priva di paura nel momento in cui si rapporta con i suoi rapitori. Quindi anche tutta questa dinamica, cioè il film alla fine, è il cuore del film, è proprio la dinamica rapito, rapitori, quindi principalmente Emma Stone e Jesse Plymouth, ma poi ci sarà anche un momento chiave, cruciale tra Emma Stone e Don, quindi il personaggio del cugino che proprio rappresenta, lui è veramente proprio la vittima di tutto forse, perché è proprio la persona buona, anche ingenua, che viene fagocitata in qualcosa che è ancora più grande di lui. [00:24:34] Speaker A: Senza gli strumenti per poter intendere e volere in libertà. [00:24:38] Speaker B: Senza anche quel senso critico e quella malizia che invece serve. Quella malizia che invece Mastone ha totalmente e Mastone come personaggio di questo film, questa Sioa, è sempre perfetta, veramente lei non cede di un millimetro, l'hanno rapita però lei riesce a manipolare in maniera perfetta i suoi rapitori. Poi allo stesso tempo anche Teddy, anche Jesse Plymouth non è che sia proprio così che la tratta coccolandola, nel senso che poi è comunque sempre un fin di Lantimus e ha diversi momenti di grande tensione e pesantezza proprio in questa dinamica e di violenza anche però è questo molto interessante vedere questa grande ambiguità e questo proprio scambio cioè la vittima chi è dei due la vera vittima e forse il male cioè il marcio è proprio dappertutto non si salva nessuno e forse è giusta l'estinzione butto qua la provocazione di Bugonia, cioè il tema è poi un po' quello, cioè tu vedi per due ore tutto questo e dici mamma mia aiuto, cioè siamo diventati questo, cioè da un lato il potere anche proprio economico e la lucidità, l'intelligenza ma così limpide, così ciniche proprio da essere cattiveri alla fine perché anche un po' questo rappresenta il personaggio di Emastone andando un po' oltre e dall'altro un criminale complottista, psicopatico e quindi dici ok non si salva proprio nessuno. Poi il film ha tutta anche un'altra strada legata al fatto che Emastone è o non è un aliena. [00:26:21] Speaker A: Trovo che la carta vincente di questo film siano i dialoghi e le relazioni quindi tra i personaggi, anche proprio perché è ambientato quasi sempre in un unico posto, diciamo comunque il cuore del film è ambientato nella casa di Teddy e di Dawn dove viene tenuta prigioniera appunto Michelle, il personaggio di Emma Stone. proprio per quello io prima un po' la paragonavo ad una sorta di opera teatrale, perché il cuore del film sono proprio i dialoghi, dialoghi che io ho apprezzato tantissimo, trovo che veramente la scrittura di questo film sia tra le migliori di L'Antimos di questo genere qui, quindi di questo C'è dentro diciamo il grande ombrello delle tematiche della contemporaneità e quindi meno invece per quanto riguarda l'aspetto un po' più distopico. Io ho apprezzato moltissimo la velocità dei dialoghi. dialoghi che però non è che sono veloci nel senso che sono affannosi o che ti mettono ansia ma è un continuo botta e risposta tra i personaggi di Michelle e Teddy e quindi un botta e risposta tra l'attitudine rigida, controllata e disciplinata di Emma Stone che ha sempre la risposta pronta con anche un pizzico di ironia e di cinismo che ci piace sempre tantissimo in Emma Stone e poi però invece quelle che sono le convenzioni e quello che all'apparenza sembra un delirio del personaggio di Teddy. A prescindere da quello che è poi il finale del film e da tutti quelli che potevano essere i finali del film, trovo che comunque l'Antimos sia stato molto bravo ad affrontare il tema apparente dell'allucinazione collettiva sia da un lato che dall'altro e soprattutto la reference alle camere d'eco. Quindi questo concetto per cui si fa ricerca su un argomento e sulla base delle nostre stesse ricerche si entra in un loop di risultati che non sono altro che dei bias di conferma che poi è una cosa che non è solo legata ad internet, ma che senza dubbio è aumentata ancora di più con internet, con i social media, con la disinformazione che c'è ad oggi. Quindi tema che non è la novità dell'anno, il tema appunto del complottismo, il tema dell'allucinazione collettiva, non è, vabbè, non solo non è nulla di nuovo perché il film è comunque un remake, però non è neanche nulla di nuovo per l'Antimos, cioè quasi tutti i suoi film sono comunque caratterizzati un minimo da queste riflessioni sui bias, su determinati pregiudizi culturali, determinati pregiudizi personali. Però trovo che qui, anche proprio perché è affrontato in modo così esplicito e costituisce proprio la trama fondamentale del film, sia stato gestito molto bene. [00:29:14] Speaker B: Sì, cioè questo sembra proprio un tentativo da parte di L'Antimos proprio di affondare veramente le radici in tutto questo e costruirci sopra una storia che appunto poi ha le caratteristiche tipiche di L'Antimos e ha anche proprio il suo tipico tono grottesco, beffardo ma anche a tratti divertente perché c'è quell'ironia cinica Ho pensato io in molti momenti che Emma Stone avesse proprio quasi dei tempi comici, ovviamente non comici da sbellicarsi dalle risate perché non è il caso, cioè ci siamo capiti, è inteso come ironia molto sottile, però quel cinismo, quella amarezza anche, quella risata amara e hai fatto bene a menzionare appunto internet e le camere d'eco e tutto quanto perché non l'abbiamo detto subito ma appunto c'è Teddy è quel complottista ma è anche proprio quello che si è formato tra virgolette sui social magari su gruppi dove ci si mette sull'uno. [00:30:24] Speaker A: Con l'altro Sì, infatti anche questa contraddizione mi ha fatto un po' ridere nel film, volutamente, cioè penso che sia appunto voluto dall'antimos, cioè questa cosa che Teddy e Donna, ma soprattutto Teddy, si sentono svuotati, completamente senza speranza nei confronti della società, sono disillusi e soprattutto sono come dire, sospettosi di qualsiasi cosa legata alla società, quindi anche alla comunicazione, all'informazione, alle news e tutto. E poi però quasi tutti i loro complotti si basano su teorie appunto alimentate dal mondo di internet, che è probabilmente la prima cosa da cui una persona si tirerebbe fuori se avesse così tante teorie del complotto nei confronti della contemporaneità. Quindi vedi come vengono fuori costanti contraddizioni volute nella costruzione dei personaggi all'interno del film che secondo me sono appunto ciò che, non voglio dire salva il film perché non è un brutto film, è un bel film, però è anche vero che arrivi ad un certo punto in cui tutta una serie di chiavi di lettura iniziali vengono smontate e quindi poi una volta che queste chiavi di lettura vengono smontate ti ritrovi davanti a un prodotto che è estremamente di da scalico per essere firmato dall'Antimos e quindi la sensazione che poi ti lascia, almeno a me, è stata una sensazione di vuoto. Come per dire sì, ok, d'accordo, interessante, ma... Non lo so, tutto qui. Io forse la vedo come una sorta di sperimentazione di Lantimus, di scostarsi da un tipo di costruzione, un tipo di stratificazione comune nei suoi film. legata alla storia e cercare invece di spostare il focus di questa ricerca di stratificazione sulla costruzione dei personaggi perché davvero cioè il film è uno dei film con la trama più semplice in assoluto di Lantimus ma secondo me sono tra i personaggi di Lantimus e della sua filmografia sviluppati meglio proprio perché la trama è semplice, quindi dà modo ai personaggi di emergere, di far vedere tutte le loro sfaccettature, invece magari i povere creature che ha una trama comunque dove cambiano continuamente ambientazione, dove succedono episodi dietro l'altro, certo il personaggio di Amastone è scritto benissimo, però è anche vero che la sua caratterizzazione emerge sulla base di come reagisce a tutta una serie di cose che le accadono. Qui le cose che accadono sono poche, e quindi gli attori sono stati proprio bravi a restituire con la loro interpretazione la profondità dei loro personaggi che è una profondità genuina di, come dire, quasi anche di inerzia. Alla fine l'intenzione è quella di tenere prigioniero il personaggio di Emma Stone per quattro giorni e quindi lo scopo è quello semplicemente di farsi dare delle informazioni da Michelle e basta e semplicemente temporeggiare finché questa benedetta eclissi lunare non si verifica e loro possono portare avanti il loro piano. Quindi è un film di attesa dove racconta un'attesa di tensione totale proprio per questo. [00:33:48] Speaker B: Però è anche vero appunto che se Emma che ci sia staticità, perché è tutto concentrato lì, in realtà è costruito bene anche proprio nell'intrattenere, nel creare questa tensione anche proprio nello spettatore, nel capire ok, l'hanno rapita, c'è tutta questa dinamica tra lei e loro e poi dove andiamo a parare. Quindi sicuramente ti tiene molto attivo come film, Il problema è quello con cui abbiamo aperto la puntata. Io sono d'accordo con quello che dici tu legato al fatto che è un film che poi forse... come dire... Non basta per essere il Lantimus che lascia un impatto e anche un'impronta così forte che dura. Ecco, è un po' questo. È buono, però è didascalico. Sono completamente d'accordo. Cioè, per me è proprio la parola giusta. È molto didascalico e quindi ci godiamo sicuramente due ore anche di ottime interpretazioni. cosa che però diciamo ormai siamo anche abbastanza abituati, è un po' come dire un tassello in più quindi diciamo che ci porta a... cioè è meno entusiasmante perché non è quella cosa che dici oddio la rivelazione Emma Stone che già aveva lavorato con l'Antimostipo nella Favorita poi la vediamo in Pure Things e oh mio dio cioè veramente la rivelazione cosa che è stata per quel ruolo specifico E qua è un po' un ok, molto bene, è un tassello in più, ormai loro lavorano sempre insieme, cioè stanno sempre insieme loro tre, cioè Di Colso, Dalizio, Lantimos, Stone e Jesse Plymouth. Però ecco, forse aggiunge neanche così tanto. [00:35:43] Speaker A: A quello che già... Sì, io spero che almeno Jesse Plemons in questo film possa avere un minimo di riconoscimenti. Non parlo di premi, parlo proprio di mettere un faro un pochino maggiore su di lui, perché comunque io trovo che lui sia un attore incredibile. Lo pensavo già quando l'avevo visto su Breaking Bad e poi anche su Civil War, mi era piaciuto tantissimo. Lui è un po' l'attore che fa il pazzo della situazione. Io non ho ancora visto un film di Jesse Plemons dove lui fa una persona normale, centrata mentalmente, che sta bene. Lui si vede che ha questa faccia un po' come era negli anni 90 con Kevin Bacon o con Kevin Spacey. Quegli attori che li vedi dalla faccia, che tu sei già nella locandina, che loro saranno gli antagonisti perché con quella faccia non possono fare nient'altro. Spero ecco che, trattandosi del primo film in cui Jesse Primoz ha un ruolo da coprotagonista alla fine, che abbia un riscontro positivo, ancora più positivo per la sua carriera. Il film in ogni caso a me ha intrattenuto moltissimo, nel senso che è un film di due ore ma io sono rimasta incollata allo schermo tutto il tempo proprio perché la premessa è divertentissima. è super interessante, le dinamiche appunto tra i personaggi sono divertenti, è però un film che una volta che vedi il finale, il finale è un po' quel tassello che se ti piace il finale il film guadagna 100 punti, se non ti piace il finale ne perde 100, perché il punto è proprio quello. A me il finale non è piaciuto, io sono uscita dalla sala un po'... Così un po' delusa, l'ho trovato anche cringe sotto certi punti di vista e anche probabilmente sono stata condizionata dalla reazione degli altri spettatori che erano in sala che ridevano e io non sono abituata a vedere un film di Lanthimos dove il finale ti lascia tempo per ridere, tendenzialmente il finale non ti fa fare neanche un respiro di sollievo, cioè di solito è una... forse Povere Creature è il film con il finale più positivo della carriera. [00:37:50] Speaker B: Povere Creature è sereno alla fine, sì sì sì. [00:37:52] Speaker A: Il tema alla base del film è proprio rappresentato nel titolo, è il nome di un mito antico greco e romano della Bugonia che è descritto da Virgilio nelle Georgiche, secondo cui appunto gli sciami di api perché appunto Teddy è un... oddio come si dice? uno sciamano di api, un apicoltore, infatti una delle teorie del complotto principali alla base poi di tutte le altre teorie del complotto di Teddy e di questa rabbia nei confronti di questa azienda farmaceutica e poi di questa specie precisa di alieni è il fatto che il modo in cui sta funzionando il mondo sta portando all'estinzione delle api e quindi questo mano a mano porterà all'estensione dell'essere umano e quindi poi alla fine, alla dipartita del pianeta. E quindi appunto la parola bugonia fa riferimento a questa idea secondo cui i sciami di api potevano nascere dalla carcassa di un bue sacrificato. Quindi questa idea appunto della vita a partire dalla morte e quindi sostanzialmente che dalla morte degli esseri umani, della specie umana, può poi ripartire il pianeta. Bello, interessante, boh, cioè io sono andata a vedere il film che non sapevo che cosa volesse dire Bugonia e infatti non l'ho cercato apposta perché volevo anche vedere se magari nel film veniva spiegato e meno male sinceramente che non l'ho visto perché se io avessi saputo prima il significato probabilmente avrei trovato il film ancora più della scalico di quello che l'ho trovato. Che detto così sembra che non mi sia piaciuto. No, no, a me è piaciuto, cioè è comunque un bel film. Però l'Antimos ormai ha portato la sua asticella talmente tanto in alto che trovo che abbia proprio fatto fatica, che stia facendo sempre più fatica a sviluppare bene e all'altezza la storia con le premesse che poi lui mette all'inizio del film. Trovo che le sue premesse siano sempre migliori rispetto al modo in cui poi le sviluppa in quest'ultimo periodo, non in tutta la filmografia. [00:40:07] Speaker B: Forse possiamo riassumere tutto dicendo l'Antimus ormai, cioè nel senso che è l'Antimus, è arrivato, ha fatto cose pazzesche E tuttora sta facendo cose interessanti. Però forse Kinds of Kindness era un po' così e così. Interessante, ma questo qui un po' cosa. [00:40:29] Speaker A: Stessa A me è piaciuto Kinds of Kindness, per esempio. [00:40:32] Speaker B: Anche a me abbastanza. [00:40:33] Speaker A: Forse mi è piaciuto più di Bugonia. [00:40:35] Speaker B: Ti era piaciuto più di... ci sta. Anch'io ho sentito tante persone parlare male di Bugonia e invece ricelebrare o comunque riscoprire un po' Kinds of Kindness. Io non so, sinceramente sono un po' forse... sono due film molto diversi, ma alla fine in realtà hanno delle cose in comune e forse il mio atteggiamento nei loro confronti è simile, cioè è un po' tiepido. Sono due film buoni, mi sono piaciuti, ci sono sempre quei colpi di genio, quelle sfumature di Lanthimos... [00:41:03] Speaker A: Però sembrano più dei esercizi di stile. [00:41:06] Speaker B: Siamo qui e quindi ritorniamo all'Antimus ormai e c'è deve un po' come dire forse fare qualcosa di completamente cioè non so. [00:41:17] Speaker A: O forse deve prendersi semplicemente una pausa. Una pausa. Cos'è? Povere Creatura è uscito due anni fa? In due anni lui ha buttato fuori tre film che ci sta, per carità. Se lui ha voglia di fare la sua arte e di continuare a farla, ben venga. Beato lui. Però forse davvero per evitare di cadere in questo loop, di finire con l'essere quello che imita a se stesso, forse dovrebbe prendersi una pausa, banalmente anche una pausa dal sodalizio con Emma Stone. Io amo il fatto che Emma Stone sia una delle muse di L'Antimos, la musa di L'Antimos negli ultimi anni e spero di vedere ancora tantissimi film di L'Antimos con Emma Stone. Però forse dopo tre, quattro film di fila, quattro film di fila in cui Emma Stone ha un ruolo chiave, per quanto lei sia sempre eccezionale, trovo che invece lei non ripeta mai se stessa, forse avrei anche voglia di vedere come L'Antimos lavora con un volto nuovo, con un'attrice nuova. e quindi poi anche creare qualcosa insieme con però uno stimolo nuovo, quindi con una nuova tela diciamo da dipingere e non l'ennesima tela di Emma Stone da decostruire, ricostruire, decostruire, Esatto, ricostruire. [00:42:36] Speaker B: Siamo qui, siamo un po' arrivati al punto, alla conclusione per quanto riguarda anche un po' l'analisi degli ultimi due anni di L'Antimos. Quindi va tutto bene avercene di cinema così, però se proprio dobbiamo essere sinceri, siamo un po' a livello di saturazione. Bugonia va bene, al prossimo Ciccio cambia un po' qualcosa. [00:42:59] Speaker A: Al prossimo Cinema Passengers non ti recensisce più. Siamo arrivati alle minacce. [00:43:06] Speaker B: Esatto, la minaccia per la prossima volta deve essere uno sconvolgimento totale. [00:43:11] Speaker A: Noi e i nostri 200 follower che. [00:43:13] Speaker B: Ti vediamo sotto a casa. No, però ha senso tutto questo dibattito sull'Antimos perché comunque io ho visto questo film, a Venezia mi era piaciuto, ero anche presa molto bene, poi mano a mano è passato il tempo, effettivamente ci ho ripensato. non è un film che poi ti lascia forse così tanto ed è uno dei problemi legati al fatto che di da scalico di qua e di là. E poi anche tante persone invece l'hanno proprio visto e subito non è arrivato. Questo degusti, perché io non è che adesso, cioè non è che Bugonia fa schifo. Molte persone ne hanno parlato male, non è piaciuto forse così tanto, però forse questo è un sintomo di quello che stiamo analizzando noi un po' più nello specifico e quindi è un po' questo. [00:44:00] Speaker A: Sì, anche perché parliamoci chiaro, dire che parlare di un film di Lanthimos dicendo che è poco riuscito, stiamo comunque parlando di un ottimo film, cioè quindi sì, lui comunque è un autore, si conferma tale, probabilmente sta affrontando, secondo noi e secondo parte del pubblico, una fase della sua carriera che è un po' stagnante, ecco. Questo comunque è quello che pensavamo del nuovo film di Yorgos Lantimos, Bugonia. È ancora in sala, andate a vederlo, mi raccomando. Fateci sapere che cosa ne pensate. Ci trovate su Instagram e su TikTok. E niente, grazie per averci ascoltato e ci sentiamo con la prossima puntata, la cinquantesima Gold. [00:44:44] Speaker B: Cinquantesima Super Gold. Alla prossima. [00:44:46] Speaker A: Alla prossima. Ciao!

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