Episode Transcript
[00:00:01] Speaker A: Gentili spettatrici, gentili spettatori, prendete posto e allacciate le cinture. La puntata numero 10 sta per decollare.
Avete tra i 20 e i 30 anni e non sapete dove andare, cosa fare e chi siete?
Ogni tanto vi chiedete se il sesso orale sia un ostacolo all'emancipazione femminile?
La stabilità vi terrorizza? Vi sentite irrisolti?
C'è un film che fa per voi, La persona peggiore del mondo, di Joachim Trier. Ve ne parliamo dopo la sigla.
[00:00:37] Speaker B: Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Allora, oggi ci siamo svegliati con questo bel clima autunnale, molto freddo.
Dai, quasi norvegese visto che il film di cui parliamo in questa puntata, appunto, La persona peggiore del mondo, è ambientata a Oslo. Ma oggi non siamo soli a parlare di questo film perché con noi c'è una new entry.
[00:01:15] Speaker C: Ciao a tutti, io sono Diletta, sono una studentessa di giornalismo culturale qui a Genova e sono troppo felice di fare parte di questo podcast.
[00:01:24] Speaker B: E anche noi siamo molto contenti e non vediamo l'ora di parlare di cinema. Anche tu sei molto appassionata.
[00:01:32] Speaker C: Super appassionata, sì.
[00:01:35] Speaker A: Allora, vi starete chiedendo perché oggi, a ottobre 2023, stiamo parlando di un film uscito nel 2021. In realtà è perché avremmo... Non si può! Ah no, non si può! No, in realtà è perché avremmo voluto parlare di Sick of Myself, però noi siamo a Genova e a Genova sto film, per ora, non è ancora uscito.
Ci siamo detti, noi in Norvegia c'è questo film norvegese, La persona peggiore del mondo, che ci ha fatto innamorare follemente, perché non parlarne nel podcast?
[00:02:07] Speaker C: Esatto, anche perché questo film all'epoca quando è uscito io personalmente me l'ero persa e quindi è stata anche una bella occasione per recuperare un ottimo, ottimo film.
[00:02:17] Speaker A: Sì, è arrivato su Rayplay.
Purtroppo questi film meravigliosi che davvero potremmo consigliare a tutti i nostri amici perché è veramente un film generazionale, definito in tanti, però hanno delle distribuzioni pessime, passano in sordina.
[00:02:33] Speaker B: Allucinanti.
[00:02:35] Speaker A: E quindi, per fortuna, è arrivato e siamo riusciti a recuperarlo, anche chi non l'aveva visto.
[00:02:42] Speaker B: Anch'io, appunto, come diletta l'ho recuperato recentemente e finalmente, perché tanti miei amici mi avevano detto guardalo, è un grandissimo film e quindi finalmente ce lo siamo visto.
Allora, il film gira intorno a Yuli, che è questa ragazza all'inizio del film più o meno a quasi 30 anni, potrebbe averne 28 come appunto ne sta per compiere 30. E quindi è, diciamo, lei la persona peggiore del mondo del titolo, per quanto sia una definizione che poi vedremo. Insomma, anche altri personaggi di questo film si ritrovano in questa definizione.
E Yuli è appunto questa quasi trentenne che non ha ancora capito bene che cosa fare nella sua vita, soprattutto quale direzione prendere, la direzione che a quel punto lì della vita di una persona dovrebbe essere un po' la direzione quasi definitiva, diciamo così.
Perché il film è diviso in 12 capitoli, c'è prima un prologo però, e in questo prologo ci viene introdotta Yuli e la sua vita prima del momento in cui inizia effettivamente il film.
e la sua vita appunto prima di questo quindi i suoi vent'anni e la sua adolescenza è stata diciamo tutta una vita da studentessa modella modello all'inizio fa l'università prima fa medicina poi passa psicologia però poi si arriva diciamo a un punto di non ritorno e qui inizia veramente il film in cui Yuli lascia l'università perché capisce appunto che quelle strade lì non erano fatte per lei non erano i lavori che poi avrebbe voluto fare per tutta la sua vita e inizia a dedicarsi alla fotografia. Però c'è un'atmosfera di grande confusione, tutto un po' diciamo evanescente e queste sono le premesse di questo periodo della vita di Yuli e poi inizia effettivamente il film e con tutti i vari capitoli.
[00:04:44] Speaker C: Sì, diciamo che già anche dalla prima parte del film si inizia un po' a capire il genere, che da molti è stato definito una sorta di rom-com, anche se in realtà potrebbe essere per la prima parte iniziale, ma è quasi riduttivo definirlo così.
Diciamo che il film poi tratta delle tematiche talmente tanto attuali e talmente tanto profonde che via via che va avanti con i capitoli si intensifica tantissimo arrivando appunto a momenti anche di commozione come ci siamo appunto detti. E infatti è molto interessante secondo me nella prima parte del film quando appunto Yuli comincia prendere direzioni diverse, che a volte dalle persone attorno a lei vengono considerate sbagliate perché è quasi in ritardo con i tempi rispetto agli anni che ha, si trovano un po' le caratteristiche tipiche di quelle che erano anche le rom-com di fine anni 90, primi anni 2000, dove ogni momento decisivo della sua vita e scelta diversa viene rappresentato con il tipico makeover, che è il tipico makeover estetico con capelli colorati, vestiti più cool, cose molto molto belle, ma non fatevi ingannare da questa prima parte del film perché poi in realtà ce n'è da ridere, da piangere e da ritrovarsi tantissimo.
[00:06:01] Speaker A: Un piccolo disclaimer, la puntata sarà senza spoiler fino a un certo punto, nel senso a un certo punto della puntata verso la fine avremo bisogno di dire cose del finale perché sono cose importanti.
[00:06:14] Speaker B: Cose che Abbiamo bisogno di condividere le opinioni diciamo su appunto queste parti, certe scene fondamentali e dobbiamo per forza diciamo almeno tra di noi spoilerarle per parlarne quindi insomma vi avviseremo però.
[00:06:31] Speaker C: Sì anche perché come dicevamo è un film che tratta talmente tanti temi con una intensità talmente alta che per forza di cose bisogna approfondire un pochino.
[00:06:40] Speaker A: Bene, avevamo lasciato la nostra Julie che appunto abbandonava l'università, iniziava a fare la fotografa e nell'ambito di un evento mondano incontra Axel che è l'altro protagonista di questo film.
Loro si innamorano e Axel è un ragazzo di 40 anni mentre Julie ne ha meno di 30. Ed è proprio su questo incontro e scontro generazionale che si diparano molti temi del film, no?
[00:07:16] Speaker B: Sì, assolutamente. Uno dei temi centrali di questo film e personalmente uno di quelli che ho apprezzato di più perché trovo che sia affrontato in modo intelligente e appunto anche originale, sottile, approfondendo tanti lati appunto della generazione di di Yuli quindi la generazione direi dei perché lei appunto è una quasi ha quasi trent'anni e poi invece chi è nato negli anni settanta che poi è la stessa generazione del regista giochi interior e invece appunto rappresentata dal personaggio di Axel che ha circa appunto quarantatré quarantaquattro anni mi sembra di ricordare quindi eh momenti delle momenti di vita diciamo diversi periodi diversi stanno vivendo due periodi diversi questi due personaggi E però iniziano questa relazione e per Yuli sarà una relazione ovviamente molto importante.
Poi nel corso del film, nella seconda parte, vedremo un'altra relazione appunto di Yuli. Vedremo lei, diciamo, come si muove nel mondo ma proprio come è lei nel rapporto con l'amore. nel rapporto con gli altri e l'altra relazione che appunto è fondamentale per la sua vita è quella con Evin che appunto incontrerà nella seconda parte del film. Sono questi i temi principali, anche proprio gli eventi principali del film.
[00:08:40] Speaker C: Sì, diciamo che anche una cosa interessante tra il rapporto che Giulia ha con i due rispettivi compagni è proprio questo scambio e scontro e anche confronto generazionale, perché se per esempio con il primo compagno Axel c'è più che altro uno scontro generazionale, basato tante volte anche su delle aspettative che lui in quanto più grande ripone su di lei e in quanto anche donna, Nel secondo rapporto, nella seconda relazione amorosa, mi pare appunto che il compagno sia molto più vicino di età con lei, mi pare che siano appunto coetanei e quindi invece questo scontro, questo scambio si sposta sullo stesso livello generazionale e quindi non è più una sorta di lotta e di confronto tra obiettive e aspettative diverse legate ad una certa età, ma semplicemente basate su cose diverse e cosa si vuole fare semplicemente della propria vita, chi vuole di più e chi invece sta bene esattamente dov'è.
[00:09:41] Speaker A: Il film continua a raccontarci tanto di Yuli sempre nei primi capitoli quando ormai con Axel sono una coppia e li vediamo in questo weekend passato da amici, amici coetanei di Axel con figli E vediamo, ci viene ribadito quanto Yuli sia disagio, sia quasi terrorizzata da questa idea di stabilità, da questa idea della maternità in posta. Perché comunque c'è comunque anche lo scontro con le aspettative sociali.
[00:10:14] Speaker C: Il fidanzatino quando il nipotino.
[00:10:17] Speaker B: È vero, perché l'atmosfera è proprio un po' quella.
[00:10:20] Speaker A: Quando il pupo, quando è che sforni il pupo?
[00:10:24] Speaker C: Mentre i bambini pazzi giovano piangendo e ti fanno totalmente passare la voglia.
[00:10:28] Speaker A: Quello lì è spot perfetto, cioè se fossi il CEO della Durex comprerei diritti per quella scena lì.
[00:10:37] Speaker C: L'Idea nostra di Cinema Passengers.
[00:10:38] Speaker B: Esatto, perché suggeriamo. Sì, perché effettivamente in quei primi capitoli appunto Yuli si sente a disagio perché è abbastanza inevitabile quando ti trovi anche proprio in un ambiente in cui sei l'unica trentenne che non ha ancora ben capito che cosa fare della propria vita, che direzione prendere e tutti invece sono accasati, coniugati con i bambini appunto che corrono nel giardino.
Però la cosa appunto interessante è come la storia tra Axel e Yuli va davanti bene, funzioni, quindi sono sicuramente innamorati e l'età non dovrebbe essere un problema perché oggettivamente non lo è.
però inizia a esserlo quando c'è tutto un contorno, c'è una sovrastruttura e in questo caso, anche se ovviamente in buona fede, Axel nella prima parte del film è quasi come se...
imporre forse è esagerato, però sicuramente c'è una pressione sollecita nei confronti di Juli per la maternità.
[00:11:39] Speaker A: Lui lo vedo anche abbastanza attento nei confronti di Juli, capisce comunque la situazione, però sono quegli atteggiamenti, quelle pulsioni naturali che magari non si rende conto neanche di avere, che però agli occhi di Yuli fanno tanto differenza.
[00:11:55] Speaker B: Sì, perché ovviamente Axel desidera, essendo innamoratissimo di Yuli e su questo c'è ovviamente in buona fede, desidera tutti questi costruire una famiglia e le dice per me è questo il momento giusto, ma Yuli è per me no però. Quindi purtroppo è, diciamo, questo anche un po' il tema del tempismo.
in questo film del trovarsi in momenti sbagliati insieme quando però magari le premesse sono buone per costruire qualcosa di più solido.
[00:12:22] Speaker C: Un'altra cosa infatti interessante legata anche proprio a non tanto questa imposizione ma questo sollecitamento diciamo che Axel fa nei confronti di Giulia è che è dettato a sua volta dalla paura delle aspettative.
Non abbiamo Axel, che è rappresentato in modo negativo come un carnefice nella vita di Yuli. Esattamente come lei ripone neanche tanto delle aspettative in sé stessa, ma cerca di...
è messa in crisi e si sente un po' irrisolta perché sente le aspettative delle altre persone. Allo stesso tempo, dall'altra parte, abbiamo comunque una persona tra i 40 e i 50 anni che a sua volta si senti in ritardo, che a sua volta si senti risolto e quindi un po', un po' come facciamo penso tutti nella vita quotidiana, cade nel tranello di accusare forse l'altra persona per quelle che sono magari delle proprie mancanze o delle proprie cose che semplicemente non sono state risolte.
Infatti una, penso che sarete d'accordo, delle cose più belle di questo film è l'occhio neutrale con il quale vengono affrontate tutte queste tematiche, non c'è mai un giudizio negativo né tantomeno positivo, cioè la nostra protagonista viene rappresentata nel pieno, diciamo, nel fiore dei suoi anni, della sua giovinezza, mostrandone i lati immaturi e anche i lati più più mature e molto spesso anche più sagge e consapevoli rispetto a persone più grandi, direi.
[00:13:53] Speaker A: L'occhio neutrale è anche accentuato dalla struttura del film.
Il fatto che sia un film diviso capitoli con la narratrice che legge il titolo, se non ricordo male, L'ho visto quattro volte, ma questa cosa non me la ricordo.
[00:14:08] Speaker C: Sì, che dà molto vibe il favoloso mondo di Amelie.
[00:14:11] Speaker B: È vero, è vero.
[00:14:14] Speaker C: Meno che Inge.
Personale opinione.
[00:14:16] Speaker A: Ciao, chiudiamo subito questo cassetto. Prima che entri in una strada pericolosa.
in qualche modo spersonalizza l'occhio dello spettatore dalla vicenda, gli ricorda che questa è una storia, lo tira un po' fuori dalla vicenda in sé e quindi appunto puoi visualizzare più criticamente cosa sta succedendo perché è facile prendere le parti dell'uno e dell'altro anche magari perché uno è più vicino a uno che all'altro e non vedere, come in una relazione, non vedere l'altra persona. Invece, secondo me, è particolarmente azzeccata sta scelta perché ti aiuta a fare un passo indietro.
[00:14:55] Speaker B: Sono completamente d'accordo. Cioè, proprio, appunto, è tutto molto oggettivo e così il regista riesce a farci vedere le ragioni di tutti e anche ci fa entrare nella psicologia, potremmo dire, un po' di tutti i personaggi ed è una cosa che io ho apprezzato tantissimo, l'ho trovato estremamente intelligente. così come sono estremamente intelligenti i rapporti, cioè come vengono analizzati i rapporti tra uomo e donna, ancora di più se si tratta di una donna di una generazione che è la generazione dei millenials, che ha una sensibilità diversa anche nei confronti del femminismo, di certe tematiche.
e invece poi il punto di vista di un uomo che ha già sui 44-45 anni una cosa così.
Quindi questi rapporti però uomo-donna non sono per forza conflittuali, non c'è per forza appunto il bene e il male e lei è una vittima dell'uomo che la sottomette, che la obbliga alla maternità. No, è tutto molto più complesso perché la realtà è più complessa. Quindi è stato secondo me veramente molto molto bravo Joachim Triere ad analizzare tante cose, tanti limiti nella generazione di Axel, quindi della generazione diciamo più vecchia, tanti limiti anche riguardo appunto alla concezione della donna o insomma cose di questo tipo e anche però i limiti, i difetti che ovviamente hanno tutti e quindi che anche Juli anche questo suo forse non riuscire veramente a stabilizzarsi, che innanzitutto dovrebbe essere una cosa sua, non tanto delle aspettative degli altri, ma sua personale.
[00:16:34] Speaker C: Sì, infatti penso che sono assolutamente d'accordo con te e penso che uno dei rapporti che siano più più esemplificativi di questa dinamica, diciamo, generazionale, non è neanche tanto quello tra Yuli e il suo primo compagno, ma addirittura tra lei e la figura paterna, quindi suo padre.
[00:16:54] Speaker B: Dove.
[00:16:54] Speaker C: Siamo di fronte a due persone che sono entrambe irrisolte in due fasce di età diverse. Sono entrambe irrisolte, ma penso che il padre sia l'unica figura che nel film viene connotata in modo negativo rispetto agli altri.
e secondo me questa negatività è associata al suo essere una persona estremamente passiva. Cioè io penso che essere una persona irrisolta ma scegliere di essere una persona irrisolta e abbracciare le mille versioni di sé come gesto attivo renda l'essere irrisolti un qualcosa di positivo rispetto a scegliere di esserlo semplicemente perché non si vogliono affrontare le cose o anche in primis i dubbi. Cioè è meglio riconoscere di non sapere, come diceva Socrates, so di non sapere, piuttosto che cadere nell'arroganza spesso anche delle generazioni, anche le generazioni nostre per carità, però in generale anche le generazioni più grandi che ai miei tempi... Eh sì.
[00:17:58] Speaker B: È vero, è verissimo.
[00:17:59] Speaker A: Io alla tua età c'avevo già 50 anni.
[00:18:02] Speaker C: Infatti sì, è anche interessante la voce narrante, appunto, come dicevamo, che innanzitutto non è invasiva, come, ripetiamo, è invece nel meraviglioso mondo di Amélie, e infatti è anche interessante come questa neutralità venga rappresentata anche dalle cose che vengono dette da questa voce narrante, quando per esempio nella scena del pranzo appunto del trentesimo compleanno dove questa voce narrante fa l'elenco di tutti i figli che la nonna, la bisnonna, la trisnonna aveva già a 25-30 anni. Il fatto che venga affrontata questa tematica dell'aspettativa sociale, in questo caso legata alla maternità, in modo così ironico E' intelligentissimo. È comunque uno statement forte e chiaro, c'è una presa di posizione che secondo me acquisisce, non dico ancora più valore, ma un valore diverso fatto da un regista maschio, adulto, cioè che fa parte della stessa generazione che in parte viene tra virgolette criticata.
[00:19:06] Speaker B: Sì esatto ma perché appunto cioè ripetiamola ancora una volta è bello vedere una storia così com'è cioè io l'ho trovata molto realistica la rappresentazione di queste dinamiche delle dinamiche tra le generazioni dei difetti o dei limiti che possono avere cioè parliamo di limiti se si parla di generazioni ma parliamo di difetti personali se si parla dei personaggi perché poi i problemi in una relazione poi salteranno fuori anche nella seconda appunto relazione di Yuli che invece è una relazione forse più equilibrata perché si tratta di due coetanei praticamente che condividono magari una sensibilità più simile per certe tematiche, certe questioni attuali e hanno forse anche un approccio alla vita più simile anche appunto legato al fare figli o meno.
E però nonostante questo poi siamo anche dei caratteri, delle personalità e quindi i difetti vengono fuori, i pregi e i difetti e poi insomma anche quello che verrà fuori, i problemi vengono fuori all'interno di una relazione anche al di là dello scontro o meno tra le generazioni.
[00:20:16] Speaker A: Ok, tutto stupendo, io vi ho ascoltato estasiato, ma vogliamo parlare della scena più figa di tutto il film e di conseguenza...
[00:20:25] Speaker C: Direi di cominciare la parte spoiler.
[00:20:27] Speaker A: Tanto sono passati venti minuti, grazie a chi ci ha ascoltato senza aver visto il film.
[00:20:33] Speaker C: Mi raccomando, ritornate qui quando e se deciderete di vedere il film, perché adesso comincia la parte bella.
[00:20:38] Speaker A: No, ma poi soprattutto dopo questi primi venti minuti, decidete di non vedere il film, potete tranquillamente smettere di ascoltare il nostro podcast e anche di guardare i film. Basta.
[00:20:49] Speaker C: E sareste le persone peggiori del mondo.
[00:20:51] Speaker A: Ecco, ecco.
[00:20:51] Speaker C: Iniziamo la parte spoiler.
[00:20:55] Speaker A: Allora, l'incontro tra Julie ed Elvind, interpretati rispettivamente da Renate Reynsveld e Herbert Nordrum. Già che ci siamo, menzioniamo anche l'attore che interpreta Axel, Anders Danielsen-Lie, che è il favino norvegese.
[00:21:10] Speaker C: L'hai detto già prima, eh?
[00:21:12] Speaker A: No, l'abbiamo cancellato, se ti ricordi.
Ah beh, ma questa la teniamo.
[00:21:15] Speaker B: Ok.
[00:21:16] Speaker C: Per la prima volta.
[00:21:19] Speaker A: È il favino norvegese perché ogni film norvegese che guardi c'è lui.
Va bene, ritorniamo alla scena della festa.
Lei ha appena abbandonato a sua volta una festa con Axel. Si inizia un po' a percepire il fatto che si stia un po' stufando.
[00:21:36] Speaker B: Un po' allontanando da Axel.
[00:21:41] Speaker A: Tornando a casa, si imbatte in questa festa.
[00:21:44] Speaker B: Si imbucca.
[00:21:44] Speaker A: Questo compleanno, sì, si imbucca. E incontra Elvind.
[00:21:50] Speaker C: E i due iniziano subito, non dico amore a prima vista, però c'è questa attrazione un po' inspiegabile e appunto come vi ricordate per chi appunto ha visto il film c'è questa situazione di tradimento o non tradimento dove iniziano questo gioco che dura poi tutta la notte dove appunto si raccontano, si conoscono e passano semplicemente dei momenti anche abbastanza intimi, stando dietro però la i limiti per tornare ai limiti del del tradimento ecco perché di fatto un tradimento vabbè poi qui non apriamo la parentesi del che cos'è un tradimento ma in teoria nei limiti di un tradimento prettamente carnale ecco se possiamo dire così.
[00:22:32] Speaker B: Tra Yuli e David c'è una connessione immediata appunto si incontrano a questa festa e la connessione è fortissima e appunto non c'è un vero e proprio tradimento.
[00:22:44] Speaker A: Ma c'è una tensione sessuale alle stelle. Saltatevi addosso ora, per favore.
[00:22:50] Speaker B: Però la cosa veramente bella di questa parte del film e di questa scena, che forse appunto è una delle più belle, è proprio il fatto che loro per tutto il tempo continuano a negare che ci sia un tradimento, a negare che stiano facendo qualcosa, diciamo, di serio e stanno semplicemente parlando, giocando, ma in realtà si capisce perfettamente che quello è già l'amore.
[00:23:13] Speaker C: Si stanno tempoeggiando prima di prendere l'ennesima decisione che cambia totalmente direzione alla loro vita.
[00:23:19] Speaker A: Però tu che hai citato, hai detto giocando, proprio nella dimensione di questo gioco, di quelle parti che fanno, che riconnette Yuli con il suo essere ancora una non adulta, nel senso, è proprio quello che stimola forse di più Yuli a giocare, mentre con Axel trovava comunque bene o male serietà nel rapporto.
Questa dimensione del gioco, che poi alla fine è quello che tiene proprio vivi i rapporti, risveglia in lei quello che poi la porterà a prendere la decisione di lasciare Axel.
[00:24:01] Speaker B: Sì, oppure anche si può semplicemente leggere come sì, sicuramente una parte del suo carattere è appunto molto propensa a questo approccio, però poi forse tutte le relazioni iniziano così, cioè nel senso questa idea di gioco, quasi di trasgressione, Lei è già impegnata con un'altra persona, però ormai questa relazione è al termine, perché anche se c'è stato un grandissimo amore con Axel, le relazioni finiscono. Anche qui è molto oggettivo, secondo me, il regista, perché poi c'è il nuovo, c'è qualcos'altro e Yuli si butta dentro quest'altra relazione, quest'altro questo sentimento nuovo di gioia, di amore, di curiosità nei confronti dell'altro e forse le dinamiche di coppia sono sempre così, c'è una dopo l'altra, una relazione dopo l'altra.
Certo, se la storia con Axel fosse stata ancora molto forte, questo non sarebbe mai successo, ma forse è già un sintomo di una storia che doveva finire.
O forse è solo Yuli che non si rende conto che la storia che sta avendo con Axel deve continuare perché è una storia importante. Cioè, questo è un quesito, diciamo, essere o non essere, nel senso che è così.
[00:25:18] Speaker A: Adesso arriviamo alla seconda scena più figa del film. Diciamo che Trier dal secondo atto in poi inizia a inanellare una serie anche di trovate grafiche scenografiche incredibili, cioè la scena del fumo, la scena in cui lei decide di scappare e finalmente di.
[00:25:36] Speaker B: Correre incontro alla nuova storia d'amore con Evin.
[00:25:40] Speaker A: Si ferma il tempo, lei corre e per la prima volta...
no, per la seconda volta nel film la vediamo sorridere perché finalmente ha preso una decisione, ma non una decisione nata dal...
[00:25:55] Speaker C: Non impulsiva, neanche aggionata, semplicemente inevitabile.
[00:25:59] Speaker A: Ha deciso...
Qualcosa per lei è qualcosa che sa di volere.
Prima, tutte le decisioni che prende sono frutto più di un'insoddisfazione per quello che sta vivendo, più che per una volontà di far qualcosa.
Questo è il primo punto, l'unico nel film, in cui lei fa una decisione che vuole prendere e sa che per lei è bene.
Perlomeno lo percepisce in quel momento.
[00:26:25] Speaker C: Infatti da qui comincia appunto la seconda grande storia d'amore finora, perché il film appunto finisce con lei che è circa una 35enne, forse 40enne, quindi chissà.
Però inizia la seconda grande storia d'amore appunto della protagonista, ma anche qui le cose sono molto molto belle all'inizio e poi, come appunto si chiama uno dei capitoli del film, prima o poi tutto finisce.
E quindi anche questa relazione non termina con un lieto fine.
E Axel ha un ruolo fondamentale, forse in quella che è la crisi. O meglio no, non proprio fondamentale. Lei comunque già inizia a dubitare di quella che è la relazione con Erwin.
Comincia già a dubitare della relazione con Erwin, ma riceve una notizia terribile che fa sì che i sentieri di Axel e Yuli si incontrino di nuovo.
Devastante quel momento, direi.
[00:27:29] Speaker B: Io ho pianto per tutta l'ultima parte del film. Perché ad un certo punto la seconda relazione tra Yuli e Axel è già in crisi, ma in quel momento lì ricompare nella sua vita Axel perché viene informata della sua malattia. Axel è malato di cancro e malato terapeutico.
[00:27:50] Speaker A: Tra l'altro nella stessa libreria, ciò avviene nella stessa libreria dove poi tutto è realmente iniziato quando si era messa con Eivind e quindi c'è un po' questo cerchio che si chiude all'interno di questo luogo e appunto il cancro arriva com'è, arriva nella vita vera all'improvviso anche magari a persone a cui vuoi bene ma ti colpisce quando magari con quelle persone hai un attimo chiuso il rapporto e questa malattia irrompe nella vita.
Cancro al pancreas, prognosi purtroppo in fausta, in questo caso li riavvicina e quella.
[00:28:30] Speaker B: Parte lì per me è una parte incredibile cioè allora l'abbiamo già detto il film ci è piaciuto tantissimo ci sono delle scene meravigliose a livello proprio di regia di scelte registiche gli attori sono eccezionali però devo dire l'ultima parte a livello proprio di coinvolgimento emotivo l'ho trovata Non puoi gestirla.
[00:28:51] Speaker C: Sì, anche perché è interessante il fatto che effettivamente Yuli e Axel si ritrovino e decidano di condividere diciamo le loro vite fino a quel momento lì ed è interessante come da un lato abbiamo Axel che sia sul punto di morire sostanzialmente Dall'altra parte abbiamo Yuli che invece scopre di essere incinta e quindi abbiamo questo rapporto tra una vita che in teoria dovrebbe nascere e una vita che invece inevitabilmente sta per finire. Infatti penso che uno Senza dubbio, forse, come sappiamo, alla fine del film Axel ripete a Yuli, probabilmente durante una presa di coscienza di quella che è stata la sua vita fino ad ora, che lei è stata la sua grande storia d'amore. E in un certo senso, anche se poi la vita di Yuli, come ci fa capire il finale aperto, continuerà, Penso che anche lui sia stato, non dico l'unico, ma uno dei grandissimi amori di lei, perché anche quando lei vive un momento di difficoltà non va da quello che è il suo attuale compagno, ma cerca sostegno e cerca in Axel quel confronto che inizialmente non accettava e che la faceva arrabbiare quando stavano insieme e che però ad un certo punto è inevitabile e si presenta da lui come per dire ok sono pronta questa volta psicologicamente ed emotivamente a sentire i tuoi consigli di vita. È un po' come quando i tuoi genitori cercano in tutti i modi di dirti qual è la strada giusta e tu non la vuoi accettare non perché non abbiano ragione ma perché non sei semplicemente pronto a vederla come loro e poi torni con la codina fra le gambe e gli dici, ok effettivamente che cos'è che volevi consigliarmi perché lo sto prendendo in considerazione.
[00:30:43] Speaker B: E qua ritorna il tempismo e mi fa proprio sorridere, però è un sorriso amaro pensare quando si lasciano Yuli e Axel. Lei gli dice che magari un giorno ritorneremo insieme e lei lo pensa veramente.
[00:31:00] Speaker C: E infatti succede, è un apporto che prende una piegata totalmente diversa ma di fatto sono di nuovo insieme.
[00:31:06] Speaker B: Ma lui purtroppo però sta male e quindi se ne andrà via.
E quindi questo è veramente il tempismo, le dinamiche della vita e questo è veramente amaro, è veramente malinconico. Nel finale lo si sente tanto perché noi non lo potremmo mai sapere, magari non lo saprà veramente mai nemmeno Juli, ma forse veramente Axel era la persona giusta nonostante il divario generazionale, i problemi di questa relazione.
Però la sua vita è andata in questo modo, ha avuto queste due relazioni importanti e il finale invece aperto in cui lei è sola...
comunque secondo me rappresenta la vita com'è.
E Yuli è felice, è triste e queste cose in realtà cioè ognuno può vederci una una sua interpretazione eh appunto di questa conclusione del del film e quindi anche la conclusione di questo periodo della vita di di Yuli che però poi in realtà il film finisce ma la sua vita va avanti, è un nuovo periodo, un nuovo momento.
e questa apertura del film secondo me appunto di nuovo è molto interessante perché eh noi ovviamente possiamo fare anche delle critiche al personaggio di Yuli sicuramente ci viene da dire beh però forse allora poteva in effetti eh valutare meglio certe situazioni della sua vita e magari tenersi eh tenere più tenersi stretta a certi rapporti importanti però alla fine Non lo so, quell'ultima inquadratura su di lei da sola, così anche neutra, comunque ci fa pensare a questa storia è andata così, è la sua storia, questo è. Io ho pensato così e mi è piaciuto tantissimo.
[00:32:54] Speaker C: È un po' quell'eterno what if che è inevitabile pensare che forse ogni tanto dovremmo semplicemente accantonare.
[00:33:01] Speaker B: Forse sì.
[00:33:02] Speaker C: Vive e basta.
[00:33:03] Speaker A: Sì anche perché davvero è quello che dice il film alla fine non puoi dire ok avrebbe dovuto fare questo avrebbe dovuto fare l'altro perché poi davvero per me il film finisce male per lei nel senso la vediamo guardare tra l'altro il suo fidanzato ex fidanzato con il quale si stava lasciando anche per la questione maternità avere un figlio con la sua ex compagna.
[00:33:25] Speaker B: E quello è un brutto colpo.
[00:33:26] Speaker A: Comunque, la vediamo vedere la vita degli altri dietro un obiettivo, dietro una finestra?
e la vediamo appunto racchiusa nella sua solitudine. Io questo lo interpreto come un finale negativo per lei fino a quel momento.
Però ragionare sul puoi e sull'avresti dovuto non ha senso perché è proprio la base del film. Cos'è che fa perdere Yuli? Il fatto che lei possa fare tutto, no?
Anche lo scontro generazionale. Magari Axel è cresciuto in una generazione dove tu devi fare questo.
La nostra generazione vive in una società che ti dice tu puoi far tutto, cioè tu puoi diventare modella, tu puoi diventare una politica, tu puoi diventare un'artista, puoi far tutto e di conseguenza magari...
Puoi essere tutte le Barbie possibili. La possibilità del tutto ti fa aver paura, anche adesso la FOMO, la Fear of Missing Out, non esisteva negli anni 60, voglio dire, questa possibilità ti fa aver paura della staticità che implica la stabilità.
[00:34:41] Speaker C: E anche dare un nome a queste cose, che da un lato bisogna farlo, nel senso è necessario e aiuta a darsi dei punti di riferimento, però dall'altro lato dare così tanto un nome ad una definizione alle cose le rende per forza di cose reali. cioè è un po' come quando hai paura di dire una cosa ad alta voce perché pensi che diventi reale. E un po' è questa l'impressione che ho avuto con Julie durante il film, che lei per buona parte della sua vita da un lato avesse sempre voglia di dare quella che era la sua opinione sulle cose e dall'altro però quando si trattava di se stessa avere quasi paura invece di definirsi e di autodefinirsi per paura di incasellarsi.
[00:35:25] Speaker A: E infatti quando diventa adulta, quando è che diventa adulta? Quando è costretta a fare un bilancio della propria vita insieme ad Axel.
[00:35:34] Speaker C: Sì, assolutamente.
[00:35:35] Speaker A: È quello il momento in cui mette il punto alla sua vita, prende una strada che sia positiva, che sia effettivamente bella per lei, che sia quello che vuole fare. Non c'è da solo saperlo, però prende una strada.
[00:35:47] Speaker B: Finalmente mette dei paletti, perché in questo caso servono. e quindi sì diciamo che la nostra eh generazione è più libera però questa grande libertà questo diciamo eh mare di di possibilità di di strade che si possono scegliere eh percorsi da intraprendere è anche estremamente è tutto estremamente dispersivo e e quindi sì alla fine è un film che racconta questa anche tantissimo questa generazione questo senso anche un po' appunto di ma rimanere un po' irrisolti e a un certo punto forse però c'è proprio il bisogno invece di ridefinire le cose e quindi è interessante perché c'è anche un po' una sorta forse di critica anche a certi aspetti della generazione dei millenials, della generazione di Juli che invece è intoccabile perché se critichi sei un boomer e invece il regista non critica, non è un boomer, analizza tutte le problematiche dei rapporti generazionali e ci fa forse anche un po' come dire se un altro ci mette la pulce nell'orecchio e ci dice ma forse però anche questo è dovuto in parte a questo questo senso totale di libertà che poi ti lascia un po' disperso.
[00:37:01] Speaker A: Allora direi che su questo possiamo concludere è stato un flusso di coscienza praticamente esplodevamo dalla voglia di parlare di questo.
[00:37:09] Speaker C: Film Penso che sia un film che possa essere visto da tante generazioni diverse, tutte quelle che vengono rappresentate, i giovani, quelli che fanno parte della generazione di Juli, che possono empatizzare e non sentirsi soli, e dall'altra parte magari invece le generazioni più grandi, cercare magari di avere uno squarcio di realtà e di che cosa voglia dire essere giovani oggi.
[00:37:39] Speaker A: A tal proposito trovate questo film che spero abbiate già visto, ma nel caso lo trovate su RaiPlay, anche se volete riguardarlo.
Io vi ringrazio per essere stati con noi.
Ringrazio Beatrice e ringrazio Diletta per avermi accompagnato in questa puntata.
[00:37:56] Speaker C: Grazie a voi. Ci vediamo alla prossima e ricordateci di seguirci su Instagram.
[00:38:01] Speaker A: Esatto.
[00:38:01] Speaker C: E seguire la pagina dell'Unigeradio.
[00:38:04] Speaker A: Esatto. Cinema Underscore Passengers e Unigeradio.
[00:38:08] Speaker C: Quindi seguite, seguite, seguite e...
Mamma mia che brutta chiusura!
Che tragedia! Io continuavo a guardarti pensando come cazzo chiudete!
[00:38:19] Speaker A: Odè, ho un'idea, mando la sigla adesso!
[00:38:44] Speaker C: Cinema Passengers è un programma di Your Podcast e Unigia Radio. Al microfono Luca Mignacco, Beatrice Vigorita e Diletta Culla.
Montaggio di Luca Mignacco.