Ep. 43: Nosferatu

January 15, 2025 00:48:10
Ep. 43: Nosferatu
Cinema Passengers
Ep. 43: Nosferatu

Jan 15 2025 | 00:48:10

/

Hosted By

UniRadio

Show Notes

Dopo un anno dall'annuncio del progetto, Robert Eggers ha finalmente mostrato al mondo la sua versione del vampiro più famoso della storia del cinema. Avrà lasciato il segno con questo remake/omaggio di "Nosferatu" del 1922?

In questa puntata vivisezioniamo il film per comprenderne la ragion d'essere, tra corpo e spirito, sfide all'immaginario iconico e logiche da blockbuster.

Se ti è piaciuta la puntata, lascia un commento o una valutazione qui sotto ⭐️

View Full Transcript

Episode Transcript

[00:00:00] Speaker A: Ma parliamo un attimino di cosa pensiamo di questo Conte Orlok, perché si differenzia moltissimo dall'immaginario tradizionale del Conte Orlok. [00:00:10] Speaker B: Sì, molto strana la scelta di farlo interpretare da Niccolò Contessa, però... [00:00:16] Speaker A: Dai, diciamole tutte. Sembra Luigi di Superman. [00:00:17] Speaker C: Eh, appunto, appunto. Stefano De Martini. [00:00:23] Speaker B: Cosa? [00:00:23] Speaker C: Signore e signori, prendete posto. Noi siamo Beatrice Vigorita, Diletta Culla e Luca Mignacco. E questo è Cinema Passengers. [00:00:32] Speaker B: Siamo tornati, bambine! [00:00:34] Speaker A: Siamo tornati, bambine! Ciao, eraga! Eccoci con la prima puntata del 2025, nonché la prima puntata dopo due mesi. [00:01:03] Speaker C: Siamo andati un attimo in letargo, sono successe cose. [00:01:06] Speaker A: Scusateci per l'assenza, ma finché non ci pagheranno per fare un podcast, ci tocca. [00:01:10] Speaker C: Lavorare, ci tocca studiare. [00:01:12] Speaker B: E raccontiamo i cazzi nostri o lasciamo questo allore di mistero? [00:01:15] Speaker A: Dai, ma raccontiamo i cazzi nostri. [00:01:17] Speaker B: Allora, in questi due mesi, diletta. Inizio da te perché sei quella più a sinistra. [00:01:21] Speaker A: No, di Letta semplicemente è andata avanti con l'università e ha coorganizzato e partecipato come relatrice ad un convegno di cinema e storia che avrà anche una pubblicazione il prossimo anno. per una casa editrice, quindi molto molto molto contenta. E nulla, questo mi ha preso gli ultimi due mesi della mia vita, quindi eccoci qui. Eccomi qui. [00:01:45] Speaker C: Eccoci qui. [00:01:46] Speaker A: Ma invece c'è roba. [00:01:48] Speaker B: Natale, robe. [00:01:49] Speaker A: E Beatrice Vigorita che ci dice? [00:01:50] Speaker C: Beatrice Vigorita ha abbandonato Genova perché vabbè ho iniziato un master a Roma e quindi siamo lì. Ovviamente sempre legata a produzione cinematografica e altro però per farla breve. E quindi, niente, è iniziato da novembre, quindi anche ultimo periodo là e tra un po' ritornerò a Roma, ma insomma sentirò molto la vostra mancanza, quindi tornerò spesso. [00:02:19] Speaker A: Scusa, aspettami l'introduzione. [00:02:24] Speaker B: Io ho iniziato a lavorare in un teatro cinema molto fico, al Verdi di Sestriponente per i nostri amici genovesi, ma anche per quelli che vengono da fuori perché diventa un posto molto importante per i concerti. E quindi niente, vivo lì ormai. [00:02:39] Speaker C: Ma sì, ma ormai Luca è un businessman, cioè gestore di cinema. [00:02:43] Speaker B: Pulisco i bagni. [00:02:45] Speaker A: Malattesi? [00:02:47] Speaker B: Pulisco i bagni, poi mi occupo di cinema, faccio il proiezionista, faccio il galoppino. Però mi diverto un sacco. [00:02:56] Speaker A: Raga, scusate, off topic, tornando al punto. Puntata numero? Per curiosità? [00:03:02] Speaker B: Cara mia, forse 41 o 42. [00:03:05] Speaker A: Vediamo, vediamo subito. [00:03:06] Speaker C: Penso 42. Puntata 43. [00:03:08] Speaker A: Puntata 43, ma quanto bravi siamo. [00:03:13] Speaker C: Tanto bravi quanto smemorati. [00:03:19] Speaker A: Infatti avvertiamo subito che molto probabilmente questa sarà la prima puntata dopo tanto tempo ma non riusciremo ancora a riprendere il ritmo solito dove ogni settimana usciamo con un episodio nonostante effettivamente gennaio e febbraio saranno dei mesi in cui usciranno un sacco di film molto attesi molto belli anche perché ci sono gli Oscar, quindi probabilmente saremo un po' in ritardo rispetto magari ad altri podcast di cinema o altri content creator che ascoltate. In ogni caso vogliateci bene, noi facciamo il possibile e cerchiamo almeno di portare poche puntate però di qualità. Quindi speriamo. [00:03:54] Speaker C: Di sostanza. [00:03:55] Speaker A: Chit verrà fuori una puntata de merda. [00:03:57] Speaker B: Parliamo di questo Nosferatu. [00:04:00] Speaker A: Finalmente! [00:04:01] Speaker B: Da quant'è che lo aspettavamo? Secondo me l'hanno annunciato quando si è conosciuti i dealer. Era ottobre 2023, perché mi ricordo che ci siamo messi a urlare per questa cosa. L'hanno distribuito il primo di gennaio, perché in Italia distribuiamo le cose tardi e male. Opps, l'ho detto. Però è arrivato da noi questo, a tutti gli effetti, il remake di questa storia di vampiri, la più famosa direi del mondo, ovvero Twilight. [00:04:29] Speaker A: Ma... [00:04:30] Speaker B: Non è il remake di Twilight? [00:04:32] Speaker A: Luca, no, non è il remake di Twilight. [00:04:34] Speaker B: Però potrebbe essere il remake di Twilight. [00:04:35] Speaker A: No, no, no, non c'è Eduardo Culo. C'è Enosferatu, ovvero il Conte Orlok. [00:04:41] Speaker B: Il Conte Orlok, che l'hai letto al contrario, è Corlo. [00:04:46] Speaker A: Ti prego, dimmi che non stai facendo riferimento a Cullen, perché sarebbe terribile. No, non vuol dire assolutamente niente, Carlo. Ok, vabbè, meno male che edito io questa puntata così posso tagliare, anzi, lascerò tutto, perché quando edito io, anarchia totale. [00:04:59] Speaker B: Ok. [00:05:00] Speaker A: Comunque, ragazzi, Nosferatu è l'ultima opera di Robert Eggers, che è un regista che negli ultimi anni è forse stato anche considerato in maniera un po' prematura un maestro dell'oro, è senza dubbio un regista di talento, senza dubbio un grande autore, se intendiamo autore con una poetica molto definita, però è anche vero che Nosferatu è il suo quarto film. Quindi calmiamoci tutti. Sì, per quanto io lo ami, dobbiamo comunque ancora vedere quello che ci può dare. [00:05:31] Speaker B: Abbiamo vissuto nel 2016-2017 questa nascita quasi incontemporanea di autori come Ari Aster, Robert Eggers, andata in auge a 24 che basa molta della sua produzione, specialmente all'epoca, sugli horror e di conseguenza un po' considerato uno dei padri di questo piccolo sottogenere che sta andando molto, ovvero degli horror diciamo folkloristici, ma anche quasi intellettuali, cioè nel senso da boccafine. Diciamo che è un regista che lavora tanto sul mito, nel senso The Witch lavora sul mito appunto della strega, sul folklore di un certo nord Europa. The Lighthouse lavora un po' sul mito. [00:06:19] Speaker C: Del faro, sull'isola i marinai da soli. [00:06:23] Speaker B: Prova meravigliosa di Robert Pattinson e Willem Dafoe. The Northman sui miti norreni, anche se non l'ho visto, è l'unico che mi manca. [00:06:32] Speaker A: Davvero non hai visto The Northman? A me è piaciuto tantissimo, però devo dire che l'ho visto di recente e l'ho un po' rivalutato in negativo, che vuol dire che mi piace comunque. però avevo tanto hype, cioè il mio problema con Eggers che è infatti anche il problema che ho avuto con Nosferatu che non è colpa di Eggers che non ha incontrato le mie aspettative, sono io che ho sempre delle aspettative troppo alte nei suoi confronti e senza a volte ricordarmi che ha fatto solamente quattro film e che quindi ci sta che ogni tanto esca con delle opere che non superano il livello che ha già raggiunto con le altre, ci sta a fare dei passi indietro, ci sta anche a tentare un pochino il blockbasterone, come ha fatto con The Northmen e come ha fatto, secondo me, ancora di più con Nosferatu. Basta vedere anche il marketing. Hanno fatto il merch, hanno fatto le magliette, tema Nosferatu, Libiros Dep. Quindi sì, fanno sempre cacare, come tutti i merch dei film, a fatta eccezione per alcuni, però grazie che comunque pensate anche a noi cinefili. [00:07:35] Speaker B: Sì, The Northman, a detta di tanti, rappresenta forse un pochino il suo punto più basso relativamente all'altitudine della sua filmografia e questo Nosferatu appunto era un'impresa non da poco perché di Nosferatu ci sono due parenti molto stretti cioè nel senso che il Nosferatu originale è uno dei film più belli della storia del cinema di Murnau, è sempre in Germania, grande film riconosciuto dalla critica come un film meraviglioso, un capolavoro anche quello, che è Nosferatu di Herzog e per la prima volta un regista non tedesco dice, lo. [00:08:15] Speaker C: Faccio io Nosferatu e faccio un gran casino. Siamo pieni di opinioni oggi! [00:08:19] Speaker A: Fai, sorella, chiediti un po' di sale per dopo. Ma infatti, raga, dovete sapere che io NOSFERATU l'ho visto due volte, l'ho visto doppiato in italiano e poi l'ho visto in lingua originale con Luca e Bea e per Luca e Bea era la prima visione. Quindi, prima di, come dire, esprimere la mia opinione, vorrei tantissimo sentire la vostra, perché poi, come capita spesso, ieri non abbiamo avuto o il tempo di scambiarci opinioni, o comunque cerchiamo sempre di non farlo per non bruciarci le riflessioni sul momento, perché poi puntualmente non ce le ricordiamo il giorno dopo. Infatti, se voi poteste sentire le nostre conversazioni una volta usciti dalla sala, cioè vi rendereste conto che sono di una qualità superiore rispetto alle puntate del nostro podcast perché ogni volta a caldo facciamo un sacco di riflessioni super interessanti quindi io sono curiosa di sentire l'opinione di Beatrice perché io so che Luca ama Nosferatu del 22 esattamente come lo amo io e so che Luca è un appassionato di cinema horror esattamente come lo sono io e quindi sono curiosissima di sapere l'opinione di Bea che non è proprio un hyper fan di questo genere. [00:09:30] Speaker C: Però c'è un grandissimo però che proprio tu con lo scambio mashup mi hai fatto scoprire The Witch di Eggers e ovviamente io ho adorato quel film quindi anche io avevo un mega hype per questo hanno sferato proprio perché io non sono una fan del genere ma hanno sferato di Mournau del 22 cioè di cosa stiamo parlando è un capolavoro lo adoro quindi l'hype era molto alto sono rimasta un pochino non so forse è brutto dire delusa però diciamo che alla fine è un buon film sono contenta di averlo visto ma non mi ha convinto del tutto e in più ho fatto diverse riflessioni anche su proprio il senso di un'operazione del genere addirittura cioè nel senso perché fare il remake di Nosferatu Eggers è un ottimo regista, però forse poteva fare qualcosa di più, qualcosa di diverso. Sicuramente c'è già un ottimo tentativo di aggiungere una tematica nuova, come quella proprio della sessualità del personaggio di Ellen Hutter. [00:10:39] Speaker A: Sì, più che aggiungerla, forse approfondirla. [00:10:41] Speaker C: Approfondirla, perché era sempre stata suggerita, diciamo così. Non era mai stata approfondita in modo così esplicito e morboso, cosa che rende il film estremamente intrigante. però comunque per me è poco per farmi valutare in modo diciamo un po' più, no scusate, diciamo che però alla fine questa tematica che appunto viene approfondita alla fine per me è comunque poco. per farmi dire, wow, sono rimasta sballordita da questo remake e inoltre per me non mi ha spaventato, non l'ho trovato abbastanza inquietante. Ma adesso poi parliamo anche un attimo di come è stato reso uno sferato, perché anche questo è un tema di dibattito. [00:11:25] Speaker A: Sì, perché anche per darvi un'infarinatura sulla storia, in teoria la conoscono un po' tutti, però appunto Nosferatu di Eggers è il remake, come diceva Luca, di Nosferatu del 22 e Nosferatu del 22 è a sua volta un plagio riconosciuto di Dracula di Bram Stoker, quindi praticamente la storia di Nosferatu è la stessa di Dracula. Nel caso in cui non la conosciate, Luca non vede l'ora di fare la sinossi. Quindi, Luca, raccontaci un po' Nosferatu, di cosa parla. Allora... Vedevo che mi guardavi e che dicevi, ma quando posso fare la sinosse? [00:11:57] Speaker B: Ma in realtà non è che ci tenga più di tanto, la storia è sempre quella. No, niente, sto vampiro che lo risveglia non si incazza in meno a tutti, cioè, nel senso... Bah, odio. Beh, dimmi che non è così. Va beh, facciamo la trama di questo Nosferatu, perché poi ci sono piccole differenze. Questo Nosferatu, che appunto si chiama Nosferatu e non Dracula per appunto un tentativo di non pagare dei diritti d'autore fallito. Oh, ciao Paolo! Salutato Paolo, rieccoci al nostro Nosferatu che parla di Thomas Ellen Novelli Sposini in questa cittadina, in questo villaggio di fino a 800 tedesco e Thomas c'ha pure il nuovo lavoro, sta sistemato in un'agenzia immobiliare finché il capo come prima mansione gli dice guarda Lavoro tranquillo, piglia sto contratto, c'è sto vecchietto che ha acquistato sto vecchio maniero, però è troppo vecchio e non può venire a firmare, quindi tu prendi, vai in Bohemia, ti pigli sta carta, vedrai che vai lì, ti pigli anche una bella bancia, un Proto Rider di Glovo, Fai firmare e torni a casa. Cosa può andare storto? [00:13:07] Speaker C: Una passeggiata di salute. [00:13:09] Speaker B: Peccato che questo amabile vecchietto, il Conte Orlock, che già il nome per niente è sospetto, per niente è inquietante, vive in questo castellone, in questa cattedrale nel deserto o meglio nei boschi. [00:13:24] Speaker A: Dimenticata da Dio. [00:13:25] Speaker C: Nei boschi delle poegne. No no ma tutto tranquillo. [00:13:27] Speaker B: Chissà quanto spende di riscaldamento, infatti fa andare un caminetto solo in quel castello. E di fatto questo conte Orlok si rivela presto il vampiro, il nostro Dracula, il nostro Nosferatu. Thomas era lì per un motivo che di certo non era vendergli la casa. Nosferatu lo raggira, ottiene una cosa molto importante e parte alla volta di Williamsburg, di certo non per andare a fare del bene. L'avere i nuovi contratti con l'Enel. [00:13:55] Speaker A: Sì, giusto per farvi capire quanto è portatore della buona novella il conte Orlock porterà con sé la peste. Ecco, giusto per darvi un'infarinatura. [00:14:03] Speaker C: E un sacco di topi. [00:14:04] Speaker B: Un souvenir. [00:14:04] Speaker A: Esatto, un souvenir. È tutto, esatto. Dalla Transilvania un souvenir. Tipico della Transilvania. [00:14:08] Speaker B: Esatto. [00:14:08] Speaker A: Importanti cose belle. [00:14:11] Speaker B: I Ratti Marti. [00:14:12] Speaker A: Tante cose belle in Transilvania e lui porta la peste. [00:14:15] Speaker C: La peste e i topi che invadono la cittadina di Wiesburg. [00:14:20] Speaker B: E di qua diciamo che non ci discostiamo troppo dalla trama del Nosferatu originale. [00:14:24] Speaker C: Assolutamente no, anzi, proprio di questo parliamo un secondo perché forse, io l'ho sentito dire, l'ho letto, forse anche lo stesso Eggers preferisce che non venga chiamato proprio remake. Di fatto però, cioè perché per lui è un omaggio forse più, è un film molto personale perché Eggers ha visto l'Illusferato di Murnau che aveva tipo nove anni, da bambino, da ragazzino, quindi è anche proprio una passione. [00:14:55] Speaker A: Anche questo ci dice molto di Eggers. [00:14:57] Speaker C: Questo ci dice tanto di Eggers, quindi è diciamo una passione che parte da molto lontano e per arrivare a fare uno sferato nel 2024 sotto forma di blockbuster, insomma il suo uno sferato è comunque anche una cosa sì, commerciale, un grande risultato diciamo per il mondo blockbuster e tutto quanto dell'horror però anche una cosa intima per Eggers, di fatto però per me è proprio un remake, nel senso che è proprio ricalcato sul Murnau originale del 1922, eccezione fatta per tutto l'approfondimento del personaggio di Helen, che è interessante indubbiamente, interpretata da Lily Rosedep, che ci dà un'ottima interpretazione della moglie di Thomas. [00:15:41] Speaker B: Io in generale sono mega d'accordo con ciò che sono i remake di opere grande e intoccabili del passato. Tanti, ma in ogni ambito, dicono, oh mio Dio, 2001 disseno dello spazio non lo puoi toccare, la pasta, la norma non la puoi rifare. Io invece sono molto antitradizionalista, nel senso, le cose belle e fighe del passato ci sono e rimangono tali. E' bello quando, anzi apprezzo tantissimo, quando un autore con consapevolezza vuole riprendere un canovaccio e aggiungersi qualcosa di suo. Il perfetto esempio potrebbe essere Suspiria di Guadagnino, che non è un remake reboot di Suspiria di Dario Argento. E parti dal canovaccio di Suspiria e ci metti qualcosa di tuo. Quindi ero molto incuriosito dal progetto di Eggers. Da un lato sono rimasto un pochino deluso perché quel qualcosa in più appunto è un po' stonato, nel senso non ha quel senso, quella ragione d'essere che vale la forza di un reboot. Ciò nonostante il prodotto che confeziona è assolutamente godibile per chi è appassionato del vecchio Nosferatu, per chi è appassionato di cinema perché è proprio qualcosa di bello da vedere con pregi e difetti come tutte le opere e quindi comunque mi complimento con Eggers per averci almeno provato A volte va, a volte non va, ma non è un insulto all'opera. È un insulto quando fai le cazzate. O anche solo fare un remake tale quale cambiando gli attori. [00:17:15] Speaker A: No, io sono molto d'accordo con questa cosa, anche perché per me Nosferatu è stato uno dei film, ok che è del 2025, però possiamo pure inserirlo più o meno nel 2024, che è stato uno dei film, diciamo, dell'anno, inteso come anno scolastico, che mi è piaciuto di più, allo stesso tempo è stata una grande delusione. Cioè per me è stato entrambe le cose. Un po' perché io avevo delle aspettative molto alte, un po' a volte anche ingiustificate proprio per cose, diciamo, personali, per il tipo di, in un qualche modo, sintonia che io sento con quello che mi piace, con quello che fa Eggers. Allo stesso tempo, però, Eggers ci ha dimostrato, soprattutto nelle opere passate e soprattutto con il suo esordio, The Witch, che per quanto mi riguarda rimane ancora imbattuto, che lui è veramente capace di prendere qualcosa e di farne oro, sostanzialmente. Non a livello di mercato, proprio a livello di qualità del prodotto. Mi è piaciuto comunque vedere come lui stia cercando di sperimentare e di trovare un equilibrio tra blockbuster e autorialità. Penso che Nosferatu non sia molto equilibrato da questo punto di vista, o meglio, presenta una buona dose di elementi autoriali e di elementi da blockbuster, banalmente perché ha visto il film, tutta la scena della carrozza è 100% Eggers. molto lunga, con queste inquadrature rotonde, molto importanti, lisce, molto lente, che sono in un qualche modo delle inquadrature tipiche che trovi nel cinema horror. Quindi la classica inquadratura che si sposta da un personaggio, va verso destra, inquadra una cosa e poi ci ritorna per fare il jump scare. tutta quella scena invece è proprio costruita senza il jump scare cioè l'arrivo della cosa che dovrebbe in un qualche modo spaventarti in quel momento cioè la carrozza è un arrivo molto lungo molto teso dove siamo più spaventati dal rumore dei cavalli che non dall'arrivo improvviso della carrozza e ci sono però anche elementi da blockbusterone come un sacco, un sacco, un sacco di jump scare cosa che non c'è mai stata fino a questo momento nei film di The Eggers Penso che comunque a livello quantitativo, autorialità ed elementi da blockbuster ci siano, cioè siano equilibrati. Secondo me non li ha mescolati bene, ma semplicemente perché non sa ancora mescolarli bene, nel senso che è il suo quarto film, quindi sta provando anche lui a sperimentare e secondo me lui sta provando a fare una cosa che a me piace tantissimo, cioè cercare di rendere il cinema oreo un pochino più autoriale ma comunque cercare di rendere un cinema oratorio autoriale apprezzabile da un largo pubblico. Quindi cercando di creare questa mega ricetta vincente, che almeno sulla carta è vincente. Quindi io sono molto contenta di questa cosa, sono appunto, cioè la parte di me che è affezionata all'Eggers di The Witch e The Lighthouse è naturalmente un pochino delusa, però bisogna anche un po' basarsi su quella che è l'intenzione dell'autore per valutare anche la qualità, cioè per capire se ha fatto un buon lavoro oppure no, a prescindere da quello che poi una persona si aspetta. Lui anche solo per le scelte di marketing che ha fatto si capiva che cercava di raggiungere un largo pubblico anche banalmente per il budget che aveva. Il successo di The Witch con il budget misero che aveva è stato l'eccezione, assolutamente non la regola per la sua filmografia. [00:20:42] Speaker C: E poi è proprio tutta un'altra cosa, cioè è evidente che con Nosferatu si cerca un altro target, un risultato che vada appunto a unire un po' le due componenti di cui hai parlato. E in effetti questa è una cosa che anch'io ho apprezzato. Forse ci sta anche riuscendo, perché secondo me è un film che la gente va a vedere, ha creato curiosità sia per gli appassionati dei vecchi Nosferatu, sia l'originale di Murnau, sia quello di Herzog. e anche per chi magari invece non ha mai visto nessun film su uno sferato. Però io dico sperimentare proprio su questo tipo di film e fare alla fine un vero remake perché prima stavamo dicendo alla fine qual è però la componente un po' nuova, un po' personale. È l'approfondimento del personaggio di Ellen su cui adesso parliamo un attimo. però al di là di questo è proprio ricalcato cioè scena per scena è un un calco del dell'originale questo da un lato può essere da un punto di vista proprio filologico dire ah ha voluto proprio fare la stessa cosa ma quella storia lì cioè la storia di Nosferatu che cosa ci può dare di più oggi perché sono passati tanti anni al di là di di Murnau che è un capolavoro e è un po' questo quello che alla fine mi fa dire ok è un buon film, Eggers è un regista che mi piace, che apprezzo, ma io alla fine non mi sono spaventata, non ho provato una grande inquietudine. Qual è il tema che esce fuori e che ci fa riflettere anche sull'oggi? In The Witch questa cosa c'era e per questo per me The Witch è il top, anche se appunto sono due discorsi diversi, due target diversi, due prodotti diversi, uno è un film d'esordio con un budget minore eccetera eccetera. Però lo chiedo un po' a voi, che cosa rimane veramente di Nosferatu, al di là di un buon remake o di un bel tentativo di coniugare blockbuster e horror d'autore? [00:22:40] Speaker B: Allora, secondo me questo è comunque un film profondamente di Eggers, perché la tematica che... il fil rouge che lega tutti i film, a parte non ho visto The Northman, però se penso a The Witch, se penso a The Lighthouse, se penso a questo film, La poetica di Eggers ruota molto attorno alla solitudine e qua la causa scatenante del... Confermo, anche per The Northmen. Ok, vedi. Vedi. Vedi quanto sono intelligente. E di conseguenza c'è il senso d'essere di questo film, perché Eggers ci mette il suo, ci mette tanto altro anche dal punto di vista tecnico, le citazioni e comunque l'omaggio non è derivativo solo del dinosferato di Murnau, ma perché per esempio la scena della carrozza è Corbucci allo stato puro. [00:23:35] Speaker A: Sì, beh, lui cita anche se stesso. La scena dove c'è l'amica dell'Ilios Depp che ha un delirio a letto, il tipo di inquadratura e il tipo di comunicazione non verbale che il personaggio ha è la scena del ragazzino di The Witch quando torna a casa dopo essere stato fuori tutta la notte. [00:23:51] Speaker B: C'è l'esorcista, ma qualcuno potrebbe anche vederci, non so che di Fellignano, in qualche scena. Nel senso, è puro cinema ed è innegabile. E appunto nella poetica della solitudine, dei danni che fa la solitudine, l'incomprensione. Poi tanta analisi sulla malattia mentale, sull'incomprensione della solitudine che diventa una diagnosi grezza, spicciola di malattia mentale, derubricata a quello. Siamo sempre lì. Siamo sempre lì e quindi voglio dire, poi sì il budget, ma il budget è anche fine, cioè non è proprio fine. C'è gli attori che sono lì, che sono tutti attoroni. Non è per dirti una... Willem Dafoe non è il Dafoe di Finalmente l'Alba che è lì solo per esserci, solo per scrivere nel titolo Willem Dafoe. Non c'era nessun altro attore che poteva interpretare quel personaggio meraviglioso. Così come Lily Rose Depp, Anche se. [00:24:51] Speaker A: Era la seconda scelta di Eggers, perché in realtà la primissima di Eggers era ovviamente la sua musa, cioè Anya Taylor-Joy, che però per impegni ha dovuto declinare, quindi poi lui è andato avanti con i provini ed è arrivata Lily Rose Depp. che a me è piaciuta moltissimo, a discapito di quello che io sto sentendo, a me è piaciuta tantissimo. Ovvio che mi rimane un po' la curiosità di sapere come sarebbe stata la Ellen di Anya Taylor-Joy. [00:25:16] Speaker B: Non potendo prendere Anya Taylor-Joy, ha preso Nicola Sult, che secondo me è suo fratello, cioè gli stessi zigomi, secondo me, hanno un viso molto simile. [00:25:24] Speaker A: Infatti su The Menu fanno i fidanzati ed è molto perturbante come cosa. [00:25:29] Speaker B: Che tra l'altro citiamo, dato che sia stati fermi un po', il giurato numero due, che lo vede come protagonista, una rinascita per quello che mi riguarda di Clint Eastwood meravigliosa perché pensavo fosse sulla via del tramonto e invece cazzo se. [00:25:42] Speaker C: È forte il nostro Clint e quindi. [00:25:46] Speaker B: Insomma non è anche un'operazione mega commerciale per sé perché è tutto lì e poi la scenografia e i costumi sono meravigliosi per quanto mi riguarda Sì, secondo. [00:25:56] Speaker A: Me il modo in cui lo hanno promosso non è poi fedelissimo al 100% con quello che è il film, però ci sta. [00:26:04] Speaker B: Però lì non è neanche, diciamo, sono cose che non controlla il regista, cioè comunque il regista lascia il film e poi ci fanno I produttori e i distributori sono lì per quello? [00:26:16] Speaker A: Sì, è vero, però ci sono film come The Substance che invece hanno avuto una promozione che è stata fedelissima poi al film. Si tratta comunque di due mondi diversi anche se anche in quel senso abbiamo un tipo di body horror che come dicevamo un paio di episodi fa, è un tipo di body horror che viene un pochino tolto da quelli che sono i film di serie B, dove tendenzialmente si ridicolizzano a volte certe cose. Però vabbè, se volete saperne di più c'è l'episodio dedicato a The Substance, alla Sustanza, quindi potete recuperarlo scorrendo il nostro profilo su Spotify. Io ho una cosa che volevo dire in merito ad Eggers, cioè a questo discorso del remake, al fatto che lui rimane molto fedele alle opere e non si discosta più di tanto. Secondo me in parte è anche un po' un problema tra virgolette, nel senso, lo dico in modo neutro, non lo dico in senso negativo, che lui ha una tendenza ad essere molto realistico nelle cose che rappresenta. C'è anche banalmente, vabbè, su The Witch ci sono dei momenti in cui è quasi documentaristico, non tanto per lo stile di regia, quanto più per il modo in cui restituisce certe cose. [00:27:26] Speaker C: Storico. Potremmo definirlo proprio tra horror e storico. [00:27:32] Speaker A: Delight House per quanto sia dimensione onirica al 100% rimane comunque all'interno del grande termine ombello del realismo, un pochino più vicino al realismo poetico e lui ha un po' questa fissa che io adoro, proprio della curatezza storica, quindi anche The Witch ha basato su dei diari, appunto che restituiscono il folclore, la stessa cosa vale per la letteratura dei marinai in The Lighthouse, la stessa cosa vale per il racconto gallico, se non sbaglio, dell'Hamlet o di The Northman, da cui poi lo stesso Shakespeare ha derivato il suo Hamlet, quindi lui fa proprio un remake dell'opera originale, neanche di quella di Shakespeare, perché tanti pensano poi di The Northman che lui abbia fatto un remake, cioè una trasposizione dell'opera di Shakespeare, ambientandola nell'epoca gallica. No, in realtà lui fa le remake dell'opera originale e quindi secondo me un porno sferato non è proprio l'opera in cui io avrei scelto di essere realistica cioè io avrei voluto vedere una dimensione onirica a pallettoni che ogni tanto vediamo con le scene dell'ombra sulla città dell'ombra della Manu dell'ombra della mano del Conte Orlok. E' un po' una dimensione onirica, ce l'abbiamo secondo me sulla scena in cui Thomas arriva ufficialmente al castello del Conte Orlok, dove a differenza del Nosferatu del 22 e di quello di Herzog. [00:28:59] Speaker B: È. [00:28:59] Speaker A: Molto stretto l'incontro, anche solo banalmente il modo in cui è rappresentato Orlok. Negli altri film è comunque gentile, educato, disponibile. Qui è proprio scazzato, spazientito, feroce, che vuole chiudere proprio la cosa e che secondo me poi restituisce un'altra caratteristica di questo outlook qui, che poi approfondiremo magari dopo. E infatti quella scena a molti non è piaciuta perché ho sentito dire che molti l'hanno ritenuta un po' confusa a livello di montaggio. Invece secondo me è stata proprio una scelta voluta proprio perché ci voleva restituire attraverso la regia e il montaggio quello che ha vissuto un po' quasi drogato da quello che stava vivendo Thomas. Ci sono invece però dei momenti, soprattutto nella seconda parte, dove ci sono chiaramente dei problemi di montaggio, secondo me dei tagli bruschissimi. Non a caso il film doveva essere di tre ore e dieci e non si sa per quale cazzo di motivo lo hanno tagliato, perché come è uscito Killers of the Flower Moon o The Irishman, infatti tra poco uscirà, se non sbaglio, l'edizione in Blu-ray. di tre ore e dieci. [00:30:07] Speaker B: Ma che due coglioni, ma che deficienti. Vedi i distributori, i produttori che faccia di merda che sono. [00:30:14] Speaker A: Già, infatti poi io la seconda volta che l'ho visto che sapevo questa cosa, a differenza della prima volta, ho proprio notato i punti in cui gli hanno detto motaglia, perché qua è troppo lungo. [00:30:24] Speaker B: Ma vaffanculo. Io... Porca puttana! Va bene. [00:30:27] Speaker C: Però raga, tre ore... Sono felice che non lo sapevi. [00:30:30] Speaker B: Sì, va bene, ho capito. [00:30:32] Speaker A: Cazzo c'avevi da dire? [00:30:33] Speaker B: Gli hai dato i milioni, gli hai fatto fare cosa? [00:30:36] Speaker C: E' un autore, gli fai fare? [00:30:38] Speaker B: Quello è sbagliato, sono d'accordissimo. [00:30:41] Speaker C: Siamo sempre contrari a chi tagliuzza così, senza... [00:30:44] Speaker A: Quindi sì, a parte, cioè secondo me quella lì è stata invece l'unica scena che è stata, almeno credo e poi magari mi sbaglio, però secondo me è concepita in quel modo anche perché, come avrete notato prima che noi vediamo com'è fatto il conte Orlok, Ne passano di minuti e di quarti d'ora. Quindi a me è anche piaciuto vedere il personaggio di Thomas che era talmente tanto spaventato dalla presenza del Conte Orlo che non aveva il coraggio di guardarlo in faccia. E quindi la regia che cosa fa? Non ce lo fa mai vedere completamente. E queste sono quelle sottigliezze di Eggers che a me fanno proprio pazzire. [00:31:18] Speaker C: Quello è figo. Peccato che poi apre bocca il Conte Orlo. [00:31:22] Speaker B: Eh, l'elefante nella stanza. Quella scena lì. [00:31:24] Speaker C: Parliamone, parliamone perché io non lo so, a me veniva da ridere. [00:31:29] Speaker B: Sembrava Ivan Drago, no? Ti spiezzo in due. Sì, è un mix, perché arriva questo qua, guarda ci sarebbe questo contratto da firmare, simula, clausula, cioè parlano di atti notarili, cioè hanno uno scambio che è surreale, infatti sei lì tutto gasato perché comunque vuoi aver paura. [00:31:51] Speaker C: Beh certo, vuoi aver paura ma... Raga. [00:31:54] Speaker A: Doppiaggio italiano ancora peggio, ve lo dico. [00:31:56] Speaker B: Arriva questo qua Alfredo, C'era la porta aperta e sono entrato, se la porta era chiusa non entravo. [00:32:07] Speaker C: Cioè, capite, uno non può, non può prendere seriamente, cioè quella scena lì per me è stata comicità pura. Poi già che siamo nel momento... Sì, siamo nel momento comicità parodia, Willem Dafoe, vabbè che è intoccabile perché è Dio, ma per me... Willem Dafoe in sto film a me faceva ridere tutte le volte che compariva, scusate. [00:32:26] Speaker B: Ma lì era volutamente centrico e ci stava nel personaggio. [00:32:31] Speaker C: Troppo, cioè per me è come se non fosse mai uscito dal papà di Bella Baxter in Pur Fierce. [00:32:37] Speaker A: Questa cosa l'ho notata anch'io e infatti Willem Dafoe, comunque la sua interpretazione mi è piaciuta, però Secondo me non è tanto che a te è risultata, e a tanti, è risultata too much perché lui effettivamente ha esagerato rispetto al solito, ma perché siamo abituati da troppi anni a vederlo ricoprire quel tipo di personaggio un po' isterico. E quindi dopo un po' infatti anch'io mi sentivo un po' appesantita. Lui è comunque bravissimo. Poi è anche lui che si sceglie le parti. Però anche per esempio in The Northman e anche in The Lighthouse non dico che lui interpreta lo stesso personaggio perché non è così. Però un po' i tic a livello proprio di movimenti del corpo e di espressione facciale sono un po' gli stessi. Io poi devo ammettere che a me piace tantissimo quel personaggio lì interpretato da Anthony Hopkins in Dracula di Bram Stoker. quindi che fa praticamente lo stesso identico personaggio. Quindi io quando guardavo William Dafoe pensavo all'interpretazione di Hopkins e dicevo che non dico che sia superiore, semplicemente il faccione di Hopkins mi sembrava più on point rispetto a quello di William Dafoe. [00:33:47] Speaker B: Sì, diciamo sì, sì, un po' derivativo sicuramente e anche il momento, le sue parti sono anche il momento in cui il film si prende un attimo di respiro, perché porca puttana iniziamo, infatti una piccola critica, ma di gusto mio, forse la costru... perché comunque la paura va costruita, no? Se tu mi apri con questa fotografia che io ho adorato, la primissima scena di Ellen, come cazzo si chiama? di Ellen, inquadrata, sembra una statua di Monte Verde, sembra una di quelle statue che abbiamo qua nel cimitero di Stalieno. [00:34:21] Speaker C: Nel senso... No, è pazzesca. [00:34:22] Speaker B: È incredibile, sembra appunto l'angelo che guarda in faccia alla morte, no? [00:34:27] Speaker C: Bellissimo. [00:34:29] Speaker B: Però, cazzo... Sia lì, da subito, dal momento zero, e non arrivi a sostituire... Non è un crescendo che ti porta ad avere paura, anzi, nel momento in cui inciampi un attimo, come nello scambio di Orfeo e Thomas, ridi, cioè a questo punto cali la tensione e sfoci in una risata. [00:34:53] Speaker C: Sì, anche perché poi, bene o male, un po' la storia la sai, anche se magari non hai mai visto gli altri Nosferatu, cioè più o meno quello è, arrivi dal vampiro... È talmente famosa. [00:35:02] Speaker A: Che ormai non immaginare quale si evo. [00:35:05] Speaker C: È un po' così. [00:35:06] Speaker A: Io penso che comunque Eggers fosse in parte consapevole di questa cosa, o almeno lo spero, nel senso consapevole del fatto che ormai siamo in un'epoca in cui i vampiri non fanno più paura. I vampiri da sempre, da quando sono nati, sono stati un mix di paura e romanticismo. post Twilight ma anche banalmente post Dracula di Bram Stoker ci si è spostati molto più sul romanticismo e molto meno sull'horror ma semplicemente perché ormai sono un qualcosa di talmente tanto antico cioè non è come può essere un demone che in un qualche modo non ha un corpo e quindi lo puoi far interpretare di volta in volta ad un attore con delle fattezze sempre più inquietanti Cioè, un vampiro quello è, quello fa. Cioè, baffio senza baffi, santissimo. Nudo o vestito. Infatti, secondo me, questa cosa qua Eggers la sapeva ed è il motivo per il quale ci ha messo così tanto tempo a far vedere il conte Orlok, anche se poi è stato un'arma a doppio taglio perché poi quando finalmente lo si vede è deludente sotto quell'aspetto lì. ed è anche il motivo per il quale secondo me ha rifilato su tanti jumpscare e sulle scene a mo' di esorcista di Lily Rose Depp perché effettivamente le persone che non hanno mai visto o che non sono appassionati di horror tendono ad avere paura più delle scene stile esorcista di Lily Rose Depp. [00:36:28] Speaker C: Sì, ovviamente. ovviamente perché sono inquietanti però anche quello alla fine l'abbiamo già visto cioè lei che va con gli occhi all'indietro che è proprio mega citazione va con la schiena all'indietro è proprio l'esorcista ovviamente è un omaggio voluto ci piace da un punto di vista cinefilo però rimane poca sostanza rimane poca sostanza capito cioè io faccio un po' questa critica un po' rompi scatole non perché non ci sia comunque del buon materiale nel senso che la scena di apertura e quella della carrozza già sono di una potenza incredibile ma anche la mano di Nosferatu sulla città quindi sicuramente Eggers è un buon regista e il film comunque è interessante da vedere però secondo me veramente alla fine se scavi c'è tanto derivativo e questo forse veramente poteva buttarsi un po' di più sull'onirico o su qualcos'altro O alla fine c'è la domanda che pongo è questa, ma noi abbiamo avuto paura? No, è quello il problema secondo me. [00:37:33] Speaker A: Sì, io penso che per gli appassionati dell'oro, per esempio come me, questo sia più un film quasi fantasy oroifico, semi-romantico, più che... A me poi piace anche per quello, mi sa molto da favola, ha questo tollo favolistico che mi piace moltissimo. Ma parliamo un attimino di cosa pensiamo di questo Conte Orlok, perché senza in un qualche modo spoilerarvi a tutti gli effetti com'è, si differenzia moltissimo dall'immaginario tradizionale del Conte Orlok. [00:38:08] Speaker B: Sì, molto strana la scelta di farlo interpretare da Nicola Contessa, però... Vabbè, voglio dire, Ci sta. [00:38:18] Speaker C: Sei troppo magnanimo. [00:38:19] Speaker B: Voglio dire, giochi contro... cioè, non so come dire... Lecce Real Madrid. Nel senso, te giochi contro... [00:38:27] Speaker A: Dai, basta con queste metafore da umone. Dici cosa pensi del control. No, aspetta. [00:38:32] Speaker C: Lecce Real Madrid. [00:38:34] Speaker A: Dai, diciamole tutte. Sembra Luigi di Super Mario. [00:38:36] Speaker C: Eh, appunto, appunto. Stefano De Martini. [00:38:40] Speaker B: Cosa? ti devi confrontare con una delle immagini più potenti, cioè il personaggio più famoso della storia del cinema, perché cazzo, tutti sanno com'è fatto Nosferatu, quindi a me non ha dato fastidio, nel senso... Tentativo, non riuscito. [00:38:56] Speaker A: Eh, è proprio bene. [00:38:58] Speaker C: Ah, ok, sì, beh. [00:38:59] Speaker B: Cioè, tentativo, non riuscito. [00:39:01] Speaker A: Però non ti ha deluso più di Tamer. [00:39:03] Speaker B: Sì, insomma... [00:39:05] Speaker A: Ecco, no, io ci sono rimasta malissimo, infatti la seconda volta già ero scesa a patti con questa cosa, quindi va bene, l'ho anche un po' apprezzato. La prima volta ci sono rimasta malissimo, perché io posso capire che Dracula, essendo ispirato da Vlad l'Impalatore e quindi il Conte Orlo che essendo un plagio di Dracula e bla bla bla, lo abbiamo capito. Eggers, col suo solito realismo, va bene, ti ringraziamo. [00:39:27] Speaker C: Fonte storica. [00:39:28] Speaker A: Sì, va bene, bravo, bravo, hai vinto il premio per la storia. Il punto è che l'immaginario tradizionale del controllo è talmente tanto bello e iconico che io rimarrò sempre con il rimpianto di non sapere come nel 2024 con le maestranze a livello di make-up, cioè non dico di CGI, proprio dico di make-up, di protesi, eccetera, sarebbe stato Soprattutto con lo stile, con il talento di Eggers, con la sua visione in un qualche modo dell'horror. E quindi questa cosa qua mi ha fatto un po' arrabbiare, cioè nel senso... Ci sono rimasta male. [00:40:04] Speaker C: Ma anch'io, ma anch'io, cioè... [00:40:05] Speaker B: Per i baffi. [00:40:06] Speaker A: Sì! Soprattutto per quelli. [00:40:09] Speaker C: Ma poi è nudo, ma deve star vestito in quella cazzo di base. [00:40:14] Speaker B: Funziona due volte su tre. [00:40:15] Speaker C: Ma perché? Non ha senso. [00:40:19] Speaker B: Perché se Conte Orlo, che vuole mettersi la sua camicia a quadri, i suoi jeans, le sue scarpe, andare a una serata, non so, di musica indie o che cosa, Con quel baffo ci sta. [00:40:30] Speaker C: Nel senso... È anche un po' Village People, se vuoi. [00:40:33] Speaker B: Ma sì, dai, c'è di come... Sì. [00:40:35] Speaker A: Ma è come se tu mi prendi la protagonista dell'esorcista e quando c'ha la crisi che scende giù per le scale me la metti con il tigiamino di Shane, ok? Perché tanto chi se ne frega. [00:40:45] Speaker C: Eh no! [00:40:45] Speaker B: No! Adesso è una cosa che voglio vedere. [00:40:47] Speaker A: No, devi fammela vedere con la camicia da notte, ok? Nel 2024 le camicie da notte fatte in quel modo non le mette più nessuno, tranne Marshall. allora che cazzo non importa restituisci l'immaginario. [00:40:59] Speaker C: Iconico ma proprio Eggers che ci ha fatto comunque al di là di tutta la cosa di Ellen del personaggio di qualche scena un po' più vogliamo dire erotica comunque il tema del sesso al di là di questa cosa qui lui ha fatto cioè scena per scena il remake benissimo ma ha fatto quello e allora proprio sul conte Orlock mi vai a fare famolo strano ma fammi Cioè, fammelo bene da 2024, ma dammi quell'immaginario lì. [00:41:26] Speaker A: Sì, anche perché il conte Orlok dei film di Mornau e di Herzog C'è un po' questa cosa dove esteticamente sembra un demone, ma non si comporta come tale. È più vicino ad un gentiluomo. Invece il controlog di Eggers è un buzzurro. Esteticamente sembra più un gentiluomo per quella che era la Transilvania dell'epoca, però è feroce, cattivo, brutale. Che questo qui è anche secondo me un twist interessante che Eggers ha dato del suo control lock, cioè che non provi a dispiacere nei suoi confronti. Soprattutto in quello di Herzog vediamo come proprio il control lock viene preso con un taglio più psicologico. Vediamo che lui proprio soffre del fatto che non può morire. [00:42:10] Speaker C: Poi era il grande Klaus Kiensche. [00:42:12] Speaker A: Sì, in questo caso c'è tutto questo aspetto, tutta questa sovrastruttura del controllo che non esiste, quindi lui viene proprio rappresentato come un mostro brutale che, capito, ammazza i bambini brutalmente, cosa che ho adorato, anche perché quelle due gemelle sono delle piccoglioni per tutto il film, incredibili. e quindi avrei voluto vedere un po' questa feroce, questa brutalità o almeno inquietudine anche nell'aspetto. Però devo dire che la seconda volta che l'ho visto l'ho apprezzato un pochino di più e visto che diventerà uno dei miei comfort movie, secondo me tra cinque anni finirà col piacermi, col farmene una ragione e bella vita. [00:42:48] Speaker C: Sì, però io che sono ancora alla prima visione, cioè ce l'ho proprio fresco questo dispiacere perché se il film è enosferato, cioè veramente il suo aspetto fisico la sua esteriorità è tutto cioè è tanto se non altro non è solo la sua ombra che quella è rimasta iconica d'accordo però se tu pensi a com'era il il nosferatu degli altri film quindi Murnau Herzog aveva qualcosa che alla fine era molto più intrigante proprio perché era così alto così magro aveva un fisico intrigante, non so come dire, non solo spaventoso, ma c'era qualcosa che suggeriva veramente anche una fragilità, un dolore interiore, quasi qualcosa di psicologico, che vedendo anche il mostro del 22, che ovviamente è fatto con, diciamo, le possibilità del 1922, ancora mi arriva tutto questo di questo vampiro. e di questo Nosferatu non mi arriva, cioè il problema è tanto lui, non è solo Rémé che è tutto quello di cui abbiamo parlato, per me è stato anche proprio tanto lui. [00:43:56] Speaker B: Secondo me è un personaggio totalmente diverso il Nosferatu di Eggers rispetto agli altri, quindi è anche giusto che magari non ricalchi gli stessi canoni estetici e lineamenti. Sig sig. Sig sig, va bene. Però ritorno al discorso che ho fatto prima. [00:44:10] Speaker C: Però allora che cosa ci dà di nuovo? [00:44:13] Speaker B: Magari qualcosa che funziona, cioè perché poi non facciamo spoiler, ma ciò che muove uno sferatu è diverso. Non così forte, ma di nuovo giochi contro il capolavoro della storia del cinema, quindi magari il paragone lo perdi. Quindi, volendo aver preso quest'altra strada, sì, che è davvero un po' debolina, cioè tenuta solo in piedi dal personaggio, dall'altro personaggio. [00:44:41] Speaker A: Che non è uno spoiler, cioè lo si capisce. [00:44:44] Speaker B: Cioè, quest'uomo è un uomo che non chiava, cioè quello che lo muove... E' scopà! [00:44:51] Speaker C: E' quello! Anche lei! [00:44:53] Speaker A: A parte gli scherzi, il discorso di questo legame in un qualche modo profondo e proprio erotico, sessuale tra Ellen e il Controrlock a me è piaciuto tantissimo. Cioè proprio rispetto all'originale, senza fare le spoiler, c'è questa cosa in più, nel senso vediamo che il personaggio di Ellen sa delle cose in più rispetto alle Ellen degli altri film. e soprattutto sa qualcosa in più rispetto agli uomini intorno a lei che vogliono cercare di prendere in mano la situazione per risolverla, quando in realtà la risposta sta nella primissima scena. [00:45:27] Speaker C: E ce l'ha lei, solo lei ce l'ha la risposta. [00:45:29] Speaker A: Sì, si crea questo rapporto circolare che poi a me piace tantissimo, che è stato molto criticato per la sua semplicità, ma perché dobbiamo per forza di cose fare dei lighthouse ogni volta, cioè va bene anche prendere le cose che funzionano su due livelli, non per forza su cinque, e che hanno un percorso circolare piuttosto che a zig-zag, cioè va bene anche così, nel senso, calmiamoci un attimo. [00:45:51] Speaker B: Mandate in DM questo episodio a Nolan, che magari... [00:45:55] Speaker A: Esatto, che mostra a fare l'Odissea, che vuole fare l'Odissea. Io ho paurissima, raga. [00:46:03] Speaker B: Tra l'altro, quando ho letto la notizia in inglese, il remake di The Odyssey e io non avevo mica capito che era l'Odissea, pensavo fosse un film chiamato The Odyssey. [00:46:13] Speaker A: Ma che stupido! [00:46:15] Speaker B: Ci sono arrivato ma dieci giorni dopo, dicendo, ma cazzo, ma The Odyssey è la traduzione dell'Odissea, ma sto pazzo vuole... vabbè. [00:46:22] Speaker A: A me l'ha fatto spaccare la Isa, vi approfitto, ciao Isa, baci baci, che ho visto con lei Nosferatu in sala per la prima volta, che lei mi ha mandato subito il meme. del primo piano di William Dafoe, non mi ricordo in quale film, mi pare The Lighthouse, che guarda il cielo spaventato e sopra con scritto gli attori dell'odissea quando scoprono che dovranno combattere con mostri veri perché Nolan non vuole usare la CGI. Morta! Quindi non vediamo l'ora. Raga, direi che con questo lo sperato è tutto. [00:46:56] Speaker B: Ma sì, ci siamo portati la voglia di registrare, cosa dite? [00:46:59] Speaker C: Beh sì, adesso per altri... direi di sì. [00:47:02] Speaker A: No vabbè, è un film che stavamo aspettando da tanto, su cui avevamo comunque a prescindere tante opinioni, proprio perché è così collegato a dei film, soprattutto quello del 22 e cambiamo tantissimo. E niente, speriamo che come primo episodio del 2025 vi sia piaciuto e vi abbiamo conquistato ancora come vostro podcast di cinema del cuore. [00:47:25] Speaker C: Diciamocelo da soli che funziona. [00:47:27] Speaker B: Noi siamo come The Undertaker, ogni tanto pariamo ma la scena è nostra. [00:47:33] Speaker A: Esatto, esatto. Nessuno mette Baby in un angolo. Nessuno mette Cinema Passengers in un angolo. Raga, alla prossima puntata. Quando sarà non si sa, ma arriverà prima o poi. [00:47:44] Speaker C: Assolutamente sì. Alla prossima!

Other Episodes

Episode 19

February 02, 2024 00:44:30
Episode Cover

Ep. 19: Povere creature!

Dopo una lunga attesa, "Povere creature!" (Poor Things) di Yorgos Lanthimos con protagonisti Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo è finalmente in sala....

Listen

Episode 32

June 12, 2024 00:49:54
Episode Cover

Ep. 32: Kinds of Kindness

A distanza di neanche un anno dal successo di "Povere Creature!" (di cui abbiamo parlato poco sotto), Yorgos Lanthimos è tornato in sala con...

Listen

Episode 4

September 16, 2023 00:22:49
Episode Cover

Ep. 05: Oppenheimer

Con una puntata registrata direttamente dal Lido di Venezia durante la mostra del cinema, Luca e Beatrice parlano dell'attesissimo film di Christopher Nolan

Listen